Prima una puntata a difesa delle arcorine per tranquillizarle (papi penserà a voi).
Ieri la difesa della Lega e di Bossi "uno di noi" integrato nel sistema costituzionale.
«Dopo quella del Papa e di Giorgio Napolitano, l'ultima grande prova di oggi l'ha data Bossi, grande personaggio». Lo ha detto Giuliano Ferrara nel corso del suo monologo a Qui Radio Londra, dedicato ai 150 anni dell'Unità di Italia. «Seduto accanto a Berlusconi - ha proseguito -, Bossi si è alzato ed ha applaudito. Vabbè, non ha cantato. Troppo zelo, non ci vuole mai troppo zelo.
Bossi, con il federalismo e con l'azione dei capi nordisti, partecipa eccome a queste celebrazioni.
È integrato, è uno dei pilastri della governabilità. Sta con Berlusconi, ma corteggiato da Bersani. Miracolo in Europa: un partito nato come partito secessionista si integra (e questa è la grandezza dell'Italia) nel sistema politico e costituzionale. Diventa uno di noi».
Alla faccia degli strappi ai regolamenti, alle sparate su fucili e istituzioni. Tutto per tranquillizzare l'Umberto (e garantire la governabilità).
Come se il problema fosse solo l'inno da cantare e non le insurrezioni antiistituzionali a Lesmo (l'ammaina bandiera) o Tradate.
Mica tanto servizio pubblico. Pure senza contraddittorio. Ma forse certe regole valgono solo per Fazio e Santoro.
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