Quale è la colpa dell'ex capitano delle SS, per cui è stato
condannato all'ergastolo?
Sarebbe meglio che lo dicesse l'informazione stessa, che dovrebbe
spiegare le colpe di questo anziano signore.
Colpe dietro cui c'è un atto militare compiuto a Roma durantel'occupazione tedesca, il 22 marzo 1944, l'attentato compiuto in via Rasella ai danni di una compagnia di SS. E una lista di nomi, 335
nomi: persone fatte uccidere per volontà di Hitler, come
“ragionevole” rappresaglia. Ovvero l'eccidio della Fosse Ardeatine. E' orribile usare quel
termine, ma a che in guerra esistono delle legge e la convenzione
dell'Aja da ai belligeranti il diritto della rappresaglia.
Hitler, e il generale comandante di Roma Maeltzer, volevano radere al suolo
via Rasella. Arrivare ad un rapporto di 50 a 1. 50 italiani per ogni
tedesco.
Furono Kesserling prima, e Kappler poi, che spinsero verso una
rappresaglia che non spingesse i romani alla rivolta.
Kappler stesso organizzò poi l'eccidio: compilò le liste
(composte da ebrei, detenuti vari, condannati a morte), scelse il
luogo della sepoltura, organizzo i viaggi e partecipò alla
fucilazione. Assieme a Priebke e agli altri ufficiali e
graduati dell'ufficio SD di Roma. Per dare il “buon” esempio (e
anche questa parole è disgustosa, parlando di un episodio del
genere).
I tedeschi diedero la notizia a cose fatte:
“L'ordine è già stato eseguito”.
Finita la guerra fu
condannato all'ergastolo, ma riuscì a fuggire dal carcere militare
nel 1973.
Della sua fuga, dietro cui si cela l'ombra del Noto Servizio, pagò
il prezzo qualche ufficiale dei carabinieri e il ministro Lattanzio.
Ma questa è un'altra storia.
Nè Kappler né Priebke si sono mai pentiti del gesto. Come altri
ufficiali nazisti, si sono trincerati dietro l'ordine che doveva
essere eseguito.
L'ufficiale comandante della compagnia ss Bozen (che subì
l'attentato), maggiore DobbricK invece si rifiutò di
eseguirlo, proprio quell'ordine che proveniva dal Fuhrer. Lui, non
volle prendere parte alle fucilazioni.
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