Non trovate che questa notizia, dei cittadini campani condannati a morte (o comunque ad ammalarsi) tra 20 anni per colpa delle ecomafie (ma anche degli amministratori), non stoni un po' col clima politico attuale?
Le larghe intese, il paese da salvare, la pacificazione, l'agibilità politica di un condannato, un partito che si divide in falchi e colombe e un altro che si divide e basta ..
Tra 20 anni rischiano tutti di morire nel casertano, dice il boss Schiavone, in una seduta di fronte alla commissione per le ecomafie del 1997.
Un pò come i cittadini di Casale, che sono morti e moriranno per colpa dell'amianto e di una imprenditoria senza problemi di coscienza.
Come i cittadini di Marghera, come quelli di Taranto. Che si ammalano per i fumi e i veleni dall'Ilva.
Dice Schiavone:
«Il nostro era un clan di Stato... La mafia e la camorra non potevano esistere se non era lo Stato... Se le istituzioni non avessero voluto l’esistenza del clan, questo avrebbe forse potuto esistere».
Ecco, io non riesco a vedere differenze tra questi criminali, tra questi imprenditori senza scrupoli, tra questi rappresentanti dello Stato (nelle regioni, nei comuni e nei ministeri).
Che cosa risponderà, questo Stato, questi rappresentanti delle istituzioni, ai cittadini campani?
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