Non potendo spezzare le reni alla
Grecia (avendoci già pensato la Troika), ci siamo accontentati di
spezzare le reni alle ONG che si occupano del salvataggio in
mare dei migranti nel loro viaggio della speranza dalla Libia
all'Italia.
L'estate che si sta chiudendo verrà
ricordata anche per questo: la polemica contro le Ong, che fanno da
taxi del mare, che aiutano l'invasione del suolo italico da parte diquesti clandestini, per colonizzare il nostro paese. Le Ong coi conti
da nascondere, finanziate da Soros, che portano avanti un complotto
contro l'Italia.
Ora, dopo il codice di comportamento di
Minniti e gli accordi con i due governi libici (finché tengono),
abbiamo capito che i respingimenti, se fatti in conto terzo, vanno
bene, sia alla nostra coscienza di bravi cristiani (lasciate perdere
il buon Samaritano), sia all'Europa che aveva condannato i
respingimenti fatti dalla nostra marina.
Se li fa la guardia costiera libica
invece va bene (un po' come Erdogan per la Germania, sui profughi
siriani).
Confesso, ahimè, di non essere
riuscito a staccarmi del tutto dai social e di aver anzi seguito
tutte le polemiche: dai roghi che hanno bruciato il poco di verde che
ancora rimane (come ogni estate), l'invasione dall'Africa, le ONG, lo
scontro sulla presidente Boldrini, la strage di Barcellona e le
polemiche sui gessetti (e le solite citazioni della Fallaci).
Il ritorno di fiamma verso il fascismo,
anzi, come ha spiegato la
scrittrice Michela Murgia, verso i metodi fascisti in politica
che stanno bene tanto a destra quanto a sinistra.
Dubito che siamo molti quelli che hanno
letto il post, abituati come siamo a leggere solo le prime righe
degli articoli, a non sforzarci nel ragionare, ad andare oltre i 140
caratteri (di twitter).
Dovevo dirtelo prima che il fascismo non è un’ideologia, ma un metodo che può applicarsi a qualunque ideologia, nessuna esclusa, e cambiarne dall’interno la natura. Mussolini era socialista e forse non te l’ho spiegato mai. Ho dimenticato di dirti che si intestava le istanze dei poveri e dei diseredati. Ho omesso di raccontarti che i suoi editoriali erano zeppi di parole d’ordine della sinistra, parole come “lavoratori” e “proletariato”. Non ti ho insegnato che un socialismo che pretende di realizzarsi con metodo fascista è un fascismo, perché nelle questioni politiche la forma è sempre sostanza e il come determina anche il cosa. Per questo il fascismo agisce anche nei sistemi che si richiamano a valori di sinistra e anzi è lì che fa i danni più grandi, perché non c’è niente di più difficile del riconoscere che l’avversario è seduto a tavola con te e ti chiama compagno.
Dire che il fascismo è un’opinione politica è come dire che la mafia è un’opinione politica; invece, proprio come la mafia, il fascismo non è di destra né di sinistra: il suo obiettivo è la sostituzione stessa dello stato democratico ed è la ragione per cui ogni stato democratico dovrebbe combatterli entrambi - mafia e fascismo - senza alcun cedimento. [..]
Può esserti utile sapere come riconosco io il fascismo quando lo incontro: ogni volta che in nome della meta non si può discutere la direzione, in nome della direzione non si può discutere la forza e in nome della forza non si può discutere la volontà, lì c’è un fascismo in azione. In democrazia il cosa ottieni non vale mai più del come lo hai ottenuto e il perché di una scelta non deve mai farti dimenticare del per chi la stai compiendo. Se i rapporti si invertono qualunque soggetto collettivo diventa un fascismo, persino il partito di sinistra, il gruppo parrocchiale e il circolo della bocciofila.
Eccolo allora il fascismo in
quanti dicono prima gli italiani (scatenando così una guerra tra
poveri, non contro lo sfruttamento o i trafficanti di esseri umani),
in quanti dicono l'importante è che non arrivino qui (e dunque chi
se ne frega se rimangono nei lager libici), in quanti oggi applaudono
agli idranti e al manganello dopo lo sgombero dei profughi (in parte con lo status di richiedenti asilo) avvenuto a Roma in piazza Indipendenza.
Una storia dove tutti hanno
torto a cominciare dallo Stato e dai suoi rappresentanti che in tutti
questi anni non hanno saputo garantire una sistemazione degna a
queste persone.
Persone che, con l'arte
dell'arrangiarsi, hanno occupato un palazzo, si sono allacciati alla
corrente, arrivando ad una situazione di illegalità e di pericolo.
Andavano sgomberati, certo. Ma
il come fa la differenza tra un Stato democratico e uno che sta
prendendo una brutta deriva.
Uno Stato che non tollera i
migranti (tutti clandestini, tutti da cacciare) e che invece strizza
l'occhio a chi ha costruito le case abusive (che al sud spesso sono
seconde case o case da affittare ai turisti).
Il terremoto e i crolli ad
Ischia dice molto dell'ipocrisia dei nostri amministratori: sciacalli
sono chiamati coloro che lanciano grida dall'allarme nei confronti
delle case tirate su senza rispettare le norme, dei piani rialzati,
degli abbattimenti non fatti.
Sciacalli ha detto De Luca.
Dobbiamo distinguere tra
abusivismo e abusivismo di necessità, è l'espressione (un colpo al
cerchio e uno alla botte) usata dal candidato a 5 stelle in Sicilia.
Destra e sinistra non esistono
più, solo una specie di politica che punta a prendere voti
concedendo favori alle loro clientes.
Politici che scambiano favori
con diritti.
Il diritto alla casa.
Il diritto ad un lavoro e ad un
salario dignitoso.
Il diritto alle cure.
Il diritto allo studio.
E mentre siamo qui a parlare, le
macerie per il terremoto che ha colpito il centro Italia l'anno
scorso sono ancora da rimuovere in buona parte.
Prima gli italiani.
Come se due attività, gestione
dell'immigrazione e messa in sicurezza del territorio fossero in
antitesi.
Ecco, questa estate verrà
ricordata come l'estate dei fuochi, in un paese in cui nessuno vuole
più ragionare, nessuno vuole più ascoltare l'altro, sono tutti
pronti allo scontro.
Nei prossimi giorni mi
piacerebbe scrivere qualcosa sul nostro passato, così per far capire
a qualcuno che ha ancora voglia di leggere, cosa è stato il nostro
passato.
Il passato di quando c'era lui,
il Duce che mandò i soldati a morire in Francia per un cinico
calcolo politico. Che mandò i soldati in Russia con gli scarponi di
cartone. Altro che difendere gli interessi degli italiani.
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