27 agosto 2017

Estate 2017 – l'agosto infuocato

Non potendo spezzare le reni alla Grecia (avendoci già pensato la Troika), ci siamo accontentati di spezzare le reni alle ONG che si occupano del salvataggio in mare dei migranti nel loro viaggio della speranza dalla Libia all'Italia.

L'estate che si sta chiudendo verrà ricordata anche per questo: la polemica contro le Ong, che fanno da taxi del mare, che aiutano l'invasione del suolo italico da parte diquesti clandestini, per colonizzare il nostro paese. Le Ong coi conti da nascondere, finanziate da Soros, che portano avanti un complotto contro l'Italia.

Ora, dopo il codice di comportamento di Minniti e gli accordi con i due governi libici (finché tengono), abbiamo capito che i respingimenti, se fatti in conto terzo, vanno bene, sia alla nostra coscienza di bravi cristiani (lasciate perdere il buon Samaritano), sia all'Europa che aveva condannato i respingimenti fatti dalla nostra marina.
Se li fa la guardia costiera libica invece va bene (un po' come Erdogan per la Germania, sui profughi siriani).

Confesso, ahimè, di non essere riuscito a staccarmi del tutto dai social e di aver anzi seguito tutte le polemiche: dai roghi che hanno bruciato il poco di verde che ancora rimane (come ogni estate), l'invasione dall'Africa, le ONG, lo scontro sulla presidente Boldrini, la strage di Barcellona e le polemiche sui gessetti (e le solite citazioni della Fallaci).
Il ritorno di fiamma verso il fascismo, anzi, come ha spiegato la scrittrice Michela Murgia, verso i metodi fascisti in politica che stanno bene tanto a destra quanto a sinistra.

Dubito che siamo molti quelli che hanno letto il post, abituati come siamo a leggere solo le prime righe degli articoli, a non sforzarci nel ragionare, ad andare oltre i 140 caratteri (di twitter).

Dovevo dirtelo prima che il fascismo non è un’ideologia, ma un metodo che può applicarsi a qualunque ideologia, nessuna esclusa, e cambiarne dall’interno la natura. Mussolini era socialista e forse non te l’ho spiegato mai. Ho dimenticato di dirti che si intestava le istanze dei poveri e dei diseredati. Ho omesso di raccontarti che i suoi editoriali erano zeppi di parole d’ordine della sinistra, parole come “lavoratori” e “proletariato”. Non ti ho insegnato che un socialismo che pretende di realizzarsi con metodo fascista è un fascismo, perché nelle questioni politiche la forma è sempre sostanza e il come determina anche il cosa. Per questo il fascismo agisce anche nei sistemi che si richiamano a valori di sinistra e anzi è lì che fa i danni più grandi, perché non c’è niente di più difficile del riconoscere che l’avversario è seduto a tavola con te e ti chiama compagno.
Dire che il fascismo è un’opinione politica è come dire che la mafia è un’opinione politica; invece, proprio come la mafia, il fascismo non è di destra né di sinistra: il suo obiettivo è la sostituzione stessa dello stato democratico ed è la ragione per cui ogni stato democratico dovrebbe combatterli entrambi - mafia e fascismo - senza alcun cedimento. [..]
Può esserti utile sapere come riconosco io il fascismo quando lo incontro: ogni volta che in nome della meta non si può discutere la direzione, in nome della direzione non si può discutere la forza e in nome della forza non si può discutere la volontà, lì c’è un fascismo in azione. In democrazia il cosa ottieni non vale mai più del come lo hai ottenuto e il perché di una scelta non deve mai farti dimenticare del per chi la stai compiendo. Se i rapporti si invertono qualunque soggetto collettivo diventa un fascismo, persino il partito di sinistra, il gruppo parrocchiale e il circolo della bocciofila.


Eccolo allora il fascismo in quanti dicono prima gli italiani (scatenando così una guerra tra poveri, non contro lo sfruttamento o i trafficanti di esseri umani), in quanti dicono l'importante è che non arrivino qui (e dunque chi se ne frega se rimangono nei lager libici), in quanti oggi applaudono agli idranti e al manganello dopo lo sgombero dei profughi (in parte con lo status di richiedenti asilo) avvenuto a Roma in piazza Indipendenza.
Una storia dove tutti hanno torto a cominciare dallo Stato e dai suoi rappresentanti che in tutti questi anni non hanno saputo garantire una sistemazione degna a queste persone.
Persone che, con l'arte dell'arrangiarsi, hanno occupato un palazzo, si sono allacciati alla corrente, arrivando ad una situazione di illegalità e di pericolo.
Andavano sgomberati, certo. Ma il come fa la differenza tra un Stato democratico e uno che sta prendendo una brutta deriva.

Uno Stato che non tollera i migranti (tutti clandestini, tutti da cacciare) e che invece strizza l'occhio a chi ha costruito le case abusive (che al sud spesso sono seconde case o case da affittare ai turisti).
Il terremoto e i crolli ad Ischia dice molto dell'ipocrisia dei nostri amministratori: sciacalli sono chiamati coloro che lanciano grida dall'allarme nei confronti delle case tirate su senza rispettare le norme, dei piani rialzati, degli abbattimenti non fatti.
Sciacalli ha detto De Luca.
Dobbiamo distinguere tra abusivismo e abusivismo di necessità, è l'espressione (un colpo al cerchio e uno alla botte) usata dal candidato a 5 stelle in Sicilia.
Destra e sinistra non esistono più, solo una specie di politica che punta a prendere voti concedendo favori alle loro clientes.
Politici che scambiano favori con diritti.
Il diritto alla casa.
Il diritto ad un lavoro e ad un salario dignitoso.
Il diritto alle cure.
Il diritto allo studio.

E mentre siamo qui a parlare, le macerie per il terremoto che ha colpito il centro Italia l'anno scorso sono ancora da rimuovere in buona parte.
Prima gli italiani.
Come se due attività, gestione dell'immigrazione e messa in sicurezza del territorio fossero in antitesi.

Ecco, questa estate verrà ricordata come l'estate dei fuochi, in un paese in cui nessuno vuole più ragionare, nessuno vuole più ascoltare l'altro, sono tutti pronti allo scontro.
Nei prossimi giorni mi piacerebbe scrivere qualcosa sul nostro passato, così per far capire a qualcuno che ha ancora voglia di leggere, cosa è stato il nostro passato.

Il passato di quando c'era lui, il Duce che mandò i soldati a morire in Francia per un cinico calcolo politico. Che mandò i soldati in Russia con gli scarponi di cartone. Altro che difendere gli interessi degli italiani.

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