31 agosto 2017

Pulvis et umbra - incipit

Quando un solo cane si mette ad abbaiare a un'ombra, diecimila cani ne fanno una realtà CIORAN 
Domenica 
Le luci della sera erano calate da una mezz’ora e l’aria era fresca e piacevole. Qualche ritardatario con passo affrettato rientrava a casa. 
Lui invece se ne stava lì, fermo, sul marciapiede di via Brean. Non si decideva. Bastava solo attraversare e suonare il citofono, il resto sarebbe venuto da sé. 
Eppure quel piccolo passo non riusciva a farlo. 
Le mani nelle tasche, continuava a stropicciare il foglietto di carta con l’indirizzo: via Brean 12, Studio Emme.
Cosa lo bloccava?
 
Chi gli aveva inchiodato le scarpe sul marciapiede? 
«Ciao amico, vuoi?»Una voce lo fece voltare. Un africano carico di roba incellofanata gli offriva un pacco di calzini di filo di Scozia.  
«Come stai? Dieci euro, amigo ..». 
E allungò la mano libera, Marco come un automa gliela strinse. 
«Allora vuoi? Dieci euro!». 
Marco fece di no con la testa. 
«Mi dai qualche spiccio? Pe' caffè?». 
Marco fece sì con la testa ma rimase con le mani in tasca, immobile, una sentinella con una consegna precisa, un palo della luce in mezzo alla strada. Il nero aspettava e lo guardava, poi sorrise coi suoi denti bianchi e scosse la testa un paio di volte. 
«Amigo, dai spicci?» ripetè. 
Lento Marco tirò fuori il portafogli. Dentro c'erano due banconote da 50 e una da 10. Prese quella da 10 euro e gliel'allungò. 
Il venditore senza fiatare acchiappò quei soldi e in cambio gli mollò i calzini che Marco afferrò senza guardare. 
«Ciao amigo...» e con un passo dinoccolato se ne andò. 
Marco tornò a guardare il civico 12.

[da Pulvis et umbra, di Antonio Manzini]

Esce oggi in tutta Italia il nuovo libro di Rocco Schiavone, pardon, di Antonio Manzini.
Ma per chi lo volesse vedere di persona, trovate Manzini alla libreria Lirus di via Vitruvio, a Milano alle 17.00

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