09 agosto 2017

Estate 2017 - Meridionalista da vicino (come si chiamano quelli che ci vedono bene solo da vicino?)

Divento un meridionalista convinto, quando sono lontano dal sud.
Cioè, intendo, dal sud vero, non quello degli stereotipi, da prime serate RAI: Una notte per Caruso, una notte per padre Pio ..
Il sud che mi fa diventare antimeridionalista quando ne sono lontano è quello dei bus che non ci sono, delle spiagge con gli impianti semi abusivi senza servizi da cui la gente scappa, del caos del traffico, delle campagne bruciate, delle strade strette, col serpentone di auto che procede a passo d'uomo, degli ospedali con gli annunci di chiusura come fossero annunci di sfratto..

Poi, ogni volta che scendo qui, al vero sud, capisco il perché. Il perché di quella cosa che spesso è scambiata per rassegnazione.
Forse bisognerebbe esserci nati qui per capire. Aver passato anni per cercare di cambiare cose, per arrivare alla conclusione che l'importante è vivere, o sopravvivere.
La mia conclusione è che ogni ministro, ogni amministratore che intenda anche solo parlare di questione meridionale dovrebbe viverlo veramente questo sud.
Farsi da pendolare la statale 18 da Vallo della Lucania a Battipaglia per lavoro.
Farsi curare a Roccadaspide.
E domenica trovare un posto per l'ombrellone alla spiaggia pubblica. 
Sperando che non gli succeda un accidente, visto che in questo posto turistico non c'è un vero pronto soccorso.


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