Incipit
Prese i tre fogli, li allineò con cura battendoli sulla scrivania, passò uno spillo nell’angolo in alto a sinistra agganciandoli e, dopo aver sottolineato con la matita il titolo che compariva sul primo, FURTO RESPELLI, inserì il nuovo fascicolo dentro alla cartellina CASI RISOLTI.
Amo i gialli di Fulvio Capezzuoli,
tutti ambientati nella Milano del primo dopoguerra: mi piace lo
sguardo che l'autore da della città ancora ferita dalla guerra e di
un paese in cui queste ferite sono ancora causa di delitti che il
commissario Maugeri deve affrontare.
Commissario che, diversamente da altri
suoi colleghi, dopo l'8 settembre e il crollo del regime fascista, ha
fatto la scelta di andare a combattere in montagna assieme ai
partigiani: per questa scelta, ora, si trova relegato nell'ufficio
archivi del commissariato di Città Studi.
La nuova Italia, democratica e libera,
per cui tanti italiani avevano combattuto, nasceva con tanti difetti:
colpa del fatto che molti dei rappresentanti dello Stato, come il
capo di Maugeri, il commissario capo Spinelli, non nascondevano
simpatie per il passato regime: in generale, Questori e Procuratori
nei Tribunali erano cresciuti negli anni del fascismo, e terminato il
conflitto non c'era stato il repulisti dentro le strutture dello
Stato.
Colpa anche del fatto che l'Italia,
dopo Jalta, doveva rimanere saldamente nell'area atlantica e le forze
di sinistra (di cui molti partigiani facevano parte) dovevano
rimanere lontane dai posti di comando.
In un sabato torrido, si presenta nel
suo ufficio una signora, di mezza età, con un cappellino in testa
con tanti fiori:
La donna che entrò nella stanza aveva un’aria timida e dava l’impressione di essere a disagio. – Lei è il commissario Montaldo? – chiese, non appena si fu seduta.
La prima inchiesta
del commissario Maugeri inizia così, con la denuncia della scomparsa
del suo cane, che si chiama Odessa. La signora, signorina Rosalba
Attanasio, da la colpa al vicino di casa che abita al piano sopra il
suo che non sopportava il suo abbaiare.
Complice il fatto
che Montaldo, il collega con cui la signora aveva già parlaro, è
impegnato a dar la caccia ad una banda di borsari (la fame, dopo la
guerra, portava anche a questo, al commercio illegale di beni di
prima necessità), è Maugeri che seguirà il caso, andando a fare
qualche domanda il lunedì successivo, non prima di una domenica
passata assieme alla famiglia, alle piscine milanesi.
Quel lunedì
mattina, da via Aselli 6, arriva però una telefonata:
Cosa accade ancora in via Aselli al 6? – Una donna è precipitata dalla finestra del suo appartamento al quinto piano ed è finita in cortile. Sembra che sia morta.
Accorsi sul luogo,
Maugeri e Valenti, un ispettore del commissariato, scoprono che la
morta è proprio la signorina Rosalba. Si è lanciata dalla finestra
del quinto piano del suo appartamento, per andare a morire nel
giardinetto davanti il palazzo.
All'apparenza
sembra un suicidio: il primo caso per Maugeri, dopo mesi di archivio,
si è risolto da solo. Nell'occasione, Maugeri e Valenti conoscono la
sorella della morta, Carla Attanasio, che viveva con lei e che le
aveva fatto da madre alla morte dei genitori.
E qui viene fuori
la prima cosa strana: Rosalba non aveva alcun cane, che andava ad
abbaiare alla porta del vicino, il signor Halthofer, altoatesino.
La seconda cosa
strana viene fuori dall'autopsia: Rosalba è morta per un colpo alla
nuca, un trauma incompatibile con la caduta dalla finestra.
No, ci sono troppe
cose che non tornano: non è stato un suicidio, ma un omicidio
compiuto da qualcuno che si era allarmato dopo che la donna si era
presentata in commissariato, per parlare del suo cane. Odessa.
La prima indagine
del commissario Maugeri comincia così: per un cane scomparso che poi
non esiste e per la coincidenza che il suo capo è in ferie e non può
bloccarlo.
Maugeri e Valenti
cominciano una loro indagine che parte da quell'appartamento sopra le
Attanasio, dove vive quell'uomo, Halthofer.
Anche Carla, nel
suo appartamento, viene trovata morta: ora i casi di omicidio sono
due, un primo camuffato da suicidio per impedire che Rosalba dicesse
qualcosa alla polizia, il secondo ancora più inspiegabile?
Chi erano queste
due persone, all'apparenza due persone senza segreti e perché sono
state uccise?
L'indagine porterà
allo scoprire un giro che tutti e tre gli appartamenti di via Aselli
6 erano stati assegnati, negli stessi giorni, alle stesse persone:
una cosa strana se si pensa che a Milano, in quei mesi, a causa della
guerra, molte famiglie erano in attesa di un alloggio popolare (come
lo stesso Maugeri).
Seduto nella vettura che sferragliava tranquilla, Maugeri guardava scorrere davanti ai finestrini la città con tutte le cicatrici che la guerra aveva inciso nel suo tessuto urbano.[..]Il commissario pensò al fascismo che aveva trascinato il Paese verso quella follia e a quanto tempo ancora sarebbe occorso per cancellare i disastri che la guerra aveva procurato.
E dai disastri
della guerra verrà fuori l'origine di quei delitti: quegli
appartamenti erano in realtà dei luoghi dove far transitare
criminali di guerra in fuga, prima che venissero catturati dagli
alleati (il processo di Norimberga stava rivelando a tutto il mondo
l'orrore dei campi di sterminio).
Fuga che era
organizzata da un'organizzazione chiamata O.D.E.SSA. (Organisation
Der Ehemaligen SS-Angehörigen), composta da ex appartenenti alle SS,
finanziata anche coi capitali dei grandi gruppi industriali tedeschi
e che ricevette anche l'aiuto di esponenti del clero italiano.
Così sarà l'ex
partigiano Maugeri ad annodare tutti i fili di questa storia, a
trovare i colpevoli dei delitti e, soprattutto, avere quell'occasione
per ritornare a fare il poliziotto.
La scheda del libro sul sito di Todaro
Editore
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