Un anno fa presso la stazione di Pioltello, alle porte di Milano, un convoglio di Trenord usciva dai binari, due carrozze finivano accartocciate causando la morte di 3 persone e 49 feriti.
Passato un anno dalla strage di Pioltello, quello che sappiamo è che la causa più probabile è stata una zeppa messa sotto un giunto come riparazione temporanea, in attesa di lavori di manutenzione mai fatti. Che ci fossero problemi su quel tranno di linea in gestione a RFI era noto almeno da qualche mese.
Le tre persone morte erano tre donne che dalla provincia si muovevano verso Milano per lavoro: si può morire per un discorso di carenza di manutenzione in questo paese dove si invocano maggiori infrastrutture (a breve la regione stanzierà 400 milioni per una nuova autostrada tra Cremona e Mantova che affiancherà un tratto dell'incompiuta Tirreno Brennero), interi schieramenti si mobilitano per il TAV in val di Susa e poi abbiamo ancora linee a binario unico poco sicure.
Di treni pendolari si parla solitamente o quando c'è un incidente o quando c'è uno sciopero.
Ecco, piacerebbe che se ne parlasse tutti i giorni, perché non è normale morire mentre si sta andando al lavoro su un treno.
Nessun commento:
Posta un commento