Wansee è una località fuori
Berlino: qui, nella villa del generale delle SS Heydrich (capo
dell'ufficio per sicurezza RSHA), il 20 gennaio 1942 si
riunirono 15 tra gerarchi del partito nazista, SS e uomini di Stato.
La riunione era indetta dallo stesso
Heydrich assieme al suo aiutante
Heichmann, per mettere in atto la soluzione finale. L'annientamento
della popolazione ebraica nei territori del Reich tedesco, dalla
Polonia, alla Russia occupata, fino alla Francia e all'Italia.
In
questa riunione si pongono cioè le basi per la costruzione della
macchina dello sterminio, in tutte le sue componenti: dei verbali
di questa riunione, ne è rimasto solo uno (quello del
sottosegretario agli esteri Martin Luther) che è arrivato fino ai
nostri giorni e che ci riporta il lessico burocratese usato da queste
persone
“abbiamo un problema di immagazzinamento degli ebrei in Germania ...”
Si dovevano
raccogliere gli ebrei, portarli nei luoghi per lo sterminio,
identificare un metodo per la loro uccisione che fosse il meno
cruento possibile per i soldati tedeschi. E poi occuparsi dello
smantellamento dei loro corpi.
Secondo delle liste
e delle procedure ben precise.
La lista degli ebrei da "trattare", presa da Wikipedia |
La soluzione
finale, la Shoa, non fu solo opera delle SS con la svastica sul
braccio: fu un'operazione che coinvolgeva chi si occupava di
trasporti per la Deutsche Bahn, l'industria chimica che doveva
produrre lo Zyklon B, l'ingegneria e le imprese di costruzione che
dovevano costruire forni, dove i tedeschi stimavano di eliminare
60000 ebrei al giorno.
UFFICIO CENTRALE COSTRUZIONI, AUSCHWITZ, ALLA DIREZIONE LAVORI, AUSCHWITZ, 31 MARZO 1943In riferimento alla vostra lettera del 24 marzo 1943(estratto)In risposta alla vostra lettera, le tre torri a tenuta d'aria dovranno essere costruite secondo l'ordine del 18 gennaio 1943, per Bw 30B e 3C, nelle stesse dimensioni e nello stesso modi delle torri già consegnate.Approfittiamo dell'occasione per fare riferimento a n altro ordine del 6 marzo 1943, per la consegna di una porta antigas 100/192 per il I deposito cadaveri del III crematorio, Bw 30A, che deve essere costruita nello stesso modo e secondo le stesse misure della porta del deposito del II crematorio, con lo spioncino di doppio vetro da 8 mm profilato di gomma.Quest'ordine è considerato particolarmente urgente.
[Stralcio preso dal libro di Robert Harris Fatherland]
Gli uomini che si
erano riuniti a Wansee avevano alle spalle le leggi di Norimberga,
redatte dal ministro Stuckart, che davano una copertura legale alle
discriminazioni contro gli ebrei.
Avevano alle spalle
l'esperienza del progetto Aktion T4, ovvero l'eliminazione degli
indesiderati, delle persone indegne di vivere: persone con handicap,
malati di mente.
Persone che
pesavano sullo Stato e che non erano produttive.
“igiene
razziale”, questa l'idea dietro quelle morti, fatte con molta
discrezione per non disturbare la coscienza delle brave famiglie
ariane, quelle con tanti bambini coi capelli biondi e gli occhi
azzurri.
Così come avvenne
in Italia per le leggi vergogna contro gli ebrei, anche in Germania
queste leggi, questi programmi vennero accettati dalle persone, dalla
comunità scientifica.
Poche voce si
alzarono contro la politica del
governo nazista di eutanasia: tra queste quella del
vescovo Van Galen che
disse “Hai tu, ho io il
diritto alla vita solo finché siamo produttivi, ritenuti produttivi
da altri?”.
La
conferenza di Wansee,
la burocrazia usata per nascondere l'orrore, l'ideologia nazista,
l'eliminazione delle vite indegne di essere vissute (non solo in
Germania, perché l'eugenetica
è una deformazione che attecchì anche in altre democrazie, anche
negli Stati Uniti).
Ricordiamocele
queste cose, quando tra pochi giorni celebreremo la giornata della
memoria, chiedendoci come sia stato possibile.
Come
sia stato possibile Auschwitz Birkenau (e gli altri campi di
sterminio).
La
soluzione finale è un qualcosa di molto più grande e complesso: non
è solo Eichmann
o i pochi altri simboli che sono tirati fuori per questa giornata.
A
questo orrore si è arrivati quando si è deciso che non tutte le
vite erano uguali, che esistevano persone degne e persone da
eliminare, quando si gira la testa dall'altra parte di fronte alle
persecuzioni, alle discriminazioni.
Perché
prima noi. Prima i tedeschi. O prima gli italiani.
Nessun commento:
Posta un commento