25 gennaio 2019

Addicted, di Paolo Roversi


Offenburg, Germania. 1994 
Al commissario Jürgen Fischer quel nome non era mai sembrato così appropriato come durante quella vigilia di Natale: Foresta Nera. Indicava l'immenso bosco che circondava e inghiottiva con i suoi possenti abeti borghi e strade della regione del Baden-Wurttemberg, una zona che si estende, da nord a sud, per centinaia di chilometri. Ovviamente l'origine di quell'appellativo era da attribuirsi alla fittissima vegetazione, anche se in quel momento il colore predominante nel paesaggio era il bianco.

Se devo pensare ad un thriller che mi piace, ecco, dovrebbe essere come questo: veloce, pieno di colpi di scena, con una tensione che sale fino alla fine.
E con un richiamo, nemmeno troppo nascosto, col con il libro di Agatha Christie, “10 piccoli indiani”: un tributo alla maestra del giallo e degli incastri perfetti da parte di Paolo Roversi che in questo romanzo parla di dipendenze, di persone alle prese con manie che ne condizionano la vita.
Manie a cui la dottoressa Rebecca Stark ha trovato un ingegnoso metodo per curarle: tanto ingegnoso che il suo ultimo paziente, un magnate russo molto ricco, Grigory Ivanov, decide di assumerla per metterla a capo di una sua clinica, la prima di una serie, dove far curare una clientela selezionata di addicted.
«Crede davvero di guadagnarci?». 
Lui scoppiò a ridere di gusto. 
«Guadagnarci? Dottoressa, io farò soldi a palate con queste cliniche! Ci pensi un attimo: quasi ogni persona su questo pianeta soffre di una mania, di una fobia, di un'addiction, che lo tormenta da tutta la vita e dalla quale vorrebbe liberarsi. D'ora in avanti potrà farlo grazie a lei e alle cliniche Sunrise!»

Convinta anche grazie ad un generoso assegno, la dottoressa Stark abbandona la sua Londra per atterrare in Italia, precisamente in Puglia, a Bari, all'interno di una masseria in piena campagna, lontano da occhi indiscreti, ristrutturata per l'occasione e trasformata in un resort.
Un resort, la clinica Sunrise, per una clientela selezionata e che poi farà da testimonial in tutto il mondo per attirare altri clienti.
Le sette persone scelte soffrono delle più disparate dipendenze: Lena, tedesca di Stoccarda, con la sua dipendenza con la forma fisica e incapace di gestire la rabbia; la dipendenza di Jian è legata alle vite sessuali degli altri, che spia via internet, incapace di vivere una sessualità con persone in carne ed ossa; Rosa è un'adolescente svizzera, incapace di staccarsi dal suo cellulare su cui si offre, a sconosciuti; Claudio è un avvocato italiano che scommette su tutto, senza possibilità di fermarsi; Julie è una manager francese con un problema di sesso, di cui ha sempre bisogno; Tim è un broker di borsa americano con una sua addiction per la coca; Jessica è infine una ragazza olandese che non riesce a smettere di farsi del male.
Rabbia, vouyer, esibizionismo, gioco d'azzardo, abusi sessuali o attenzioni morbose da bambini: dietro queste addiction c'è un mondo, un mondo di sofferenze e dolore che hanno poi portato a queste malattie.

Questo è quanto avviene nel tempo presente del romanzo: in un gioco di avanti e indietro nel tempo, il lettore viene portato dentro un brutto delitto avvenuto nel passato, in Germania all'interno dei boschi della Foresta Nera.
E' l'efferato omicidio del signor Neumann, di cui si deve occupare il commissario Fischer: un uomo trovato morto all'interno di una radura imbiancata dalla neve, a cui l'assassino ha prima tagliato la gola, decapitandolo quasi, poi entrambe le mani.
All'interno della casa del morto il commissario e la guida che lo ha accompagnato trovano due bambini, rannicchiati vicino al fuoco e spaventati: vivevano in quella casa da soli assieme al padre, isolati quasi dal mondo, da dopo la morte della madre.
Chi è stato a fare quella violenza al loro padre?
«Era l'uomo nero». 
«Hai detto l'uomo nero?» 
«Sì, l'uomo nero che si nasconde nella foresta!» 
Adesso l'assassino che stava cercando aveva un soprannome: der schwarze Mann vom Schwarzwald, l'uomo nero nella Foresta Nera...

Chi è l'uomo nero e come mai ha ucciso in quel modo quell'uomo?

Torniamo all'oggi, alla clinica Sunrise: i sette pazienti arrivano, molto riluttanti alla masseria. Dopo il benvenuto di rito, vengono catechizzati sulla cura che dovrà liberarli per sempre dal loro male.
Un mese assieme, alle prese con la fatica fisica nell'orto, in mezzo alla campagna, separati da ogni strumento tecnologico, senza smartphone dunque, senza internet e nemmeno televisione o radio.
Solo loro, che dovranno vivere assieme, superare assieme le prove e le tensioni che prima o poi scoppieranno, anche a causa dei loro caratteri così diversi.
Qualcuno con una indole più dominante, altri più remissiva.
Passano i primi giorni, sembra che la cura stia funzionando: i sette pazienti della clinica riescono a confessare la loro dipendenza ciascuno agli altri, durante una prova comune.

Ma in coincidenza di un forte temporale che trasforma la campagna attorno alla masseria ad un mare di fango, iniziano a succedere i primi imprevisti. Le prime regole stabilite dalla dottoressa Stark sono violate.
E ci sono i primi abbandoni: ma non si tratta di pazienti che scappano dalla clinica. Come nel romanzo di Agata Christie, un assassino ignoto inizia a far fuori i sette pazienti, mettendo in pericolo perfino la vita di Rebecca, del suo assistente Dennis, che è anche un amico fidato dai tempi di Londra e di Klaus, l'uomo di fatica mandato nella masseria dal magnate russo.
Un assassino che non può essere che uno di loro: la paura, il non potersi fidare l'uno dell'altro, li mettono uno contro l'altro, in un gioco di sospetti incrociati.
In quel momento era spaesata, persa, in preda all'ansia. E aveva in mente solo il quadro di Munch, L'Urlo. Era la rappresentazione plastica dello stato d'animo che l'affliggeva mentre saliva incerta le scale. Cercava di non darlo a vedere ma respirava a fatica, il cuore le batteva all'impazzata e aveva la sensazione che qualcuno fosse seduto sul suo petto. Provava un'angoscia feroce che non riusciva a tenere a bada. Sospirò per scacciare un presentimento funesto e si fece coraggio ..

Chi è questo misterioso assassino e perché sta ammazzando quelle persone una dopo l'altra?
Attenzione, non fatevi ingannare anche voi. Da una malattia, da una addiction, non sempre si può guarire ...

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