«Allora tu ti intendi di cose di
campagna».
«Freghete...».
«Secondo te, terriccio per
concimare la vite, uno dove lo può tenere?».
«Dipende. Sta parlando di grandi
quantità?».
«Diciamo di sì...».
«un posto molto umidi, riparato,
insomma con tetto e tutto il resto. Zieme a Mozzagrogna ha una
vignarella e quanto è autunno lo compra a Chieti. Glielo portano col
trattore. E la sa una cosa? Mica puzza... »
«Chissenefrega .. Allora lo sai
cosa voglio da te? Ti vai a informare in giro, insieme a Deruta, e
cercate di capire se ci sono dei magazzini di stoccaggio che
riforniscono i viticoltori .. Non troppo lontano da dove abbiamo
trovato il cadavere di Maquignaz, quindi in zona Arnad. Tutto
chiaro?»
«Chiarissimo!» rispose il
poliziotto. «Nu magazzino grosso .. magari che non tiene solo il
concime, no? Roba da agricoltura».
«Bravo».
«Carriola, semenze, pale, la
zappa...».
«Esatto...».
«Li secchie, lu trattore, aratri,
seminatrici...».
«Va bene D’Intino, basta così».
«Picconi, la vanga, pali, lu file spinato».
«Hai rotto il cazzo».
Mimmo D’Intino si azzittì.
Da Rien ne va plus, Antonio Manzini
Sellerio
Quando si dice saper scrivere un romanzo giallo, saper tenere incollato il lettore fino alla fine per capirne l'intreccio, ma saper anche far ridere, con inserti da commedia all'italiana.
Manzini migliora di libro in libro.
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