La battaglia o Tav o morte sposata da PD (e Forza Italia) assieme alla Lega.
Le critiche alla supertassa sulle macchine che inquinano.
Sono le battaglie che la presunta opposizione sta portando avanti penso siano il viatico migliore per un futuro di questo governo.
Alla cena, organizzata dai garantisti (dei potenti), si parlava solo di giustizia e PIL: nello stesso giorno in cui Presa diretta raccontava della disfatta della giustizia italiana e pochi giorni prima che si sapesse dell'indagine su 15 giudici calabresi (accusati anche di favoreggiamento mafioso) da parte dei pm salernitani.
Ma ai garantisti forse interessa poco della legge uguale per tutti e dei pm indagati: forse interessava più mettere attorno ad un tavolo la prossima compagine di governo.
La TAV, ovvero l'inutile opera i cui costi sono sempre ridotti mentre i benefici (occupazione, PIL, effetto volano sulle industrie ed export) sempre gonfiati.
Chi è contrario alla TAV sbaglia, il dogma ormai è questo: nessun numero, nessuna evidenza (il corridoio Lisbona Kiev che non esiste, il traffico merci in calo che l'attuale linea già gestisce) potrà smontarlo.
Nell'Italia dei treni che mancano (al sud, al centro e anche al nord) per i pendolari, ci si ostina per questo tunnel, come panacea di tutti i mali.
Sul corriere di qualche giorno fa il sindacalista Bentivogli scriveva che l'ecotassa che il governo introdurrà sulle auto più inquinanti metterà a rischio 100mila posti di lavoro in Italia e sarà pure un aiuto alle aziende straniere: allarme infondato, perché si pagherà di più in proporzione a quanto la macchina inquina e i modelli indicati dall'articolo sono anche i più costosi.
E non è colpa del governo se FCA è rimasta l'unica azienda nel settore senza modelli elettrici/ibridi.
Peter Gomez sul Fatto Quotidiano:
Mercoledì sera, tre milioni di lettori del Corriere.it vengono informati che l’ecotassa decisa dal governo per favorire l’acquisto di auto meno inquinanti mette a rischio “centomila posti di lavoro”. L’articolo di apertura del sito rilancia un comunicato del segretario della Fim Cisl, Fabrizio Bentivogli, e titola: Ecotassa “favorite solo automobili straniere. Penalizzati 14 modelli Fca”. Segue il sommario: “L’allarme della Fim Cisl: il provvedimento rischia di distruggere l’industria italiana dell’auto e migliaia di posti di lavoro. Favorite 28 vetture estere, penalizzati 14 modelli di Fca tra cui la 500X e la Renegade 2000 diesel. Eccoli tutti”. La lettura del pezzo, che riporta il documento del sindacato, le dichiarazioni di Bentivogli e del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, suscita però parecchie perplessità. Prima di tutto per la lista. Il Corriere.it ricorda (nell’articolo, ma non nella titolazione) che 9 dei 14 modelli penalizzati portano il marchio Maserati. Si tratta delle auto diesel e benzina Ghibli B, 4 p B, Gran Turismo B, Gran Cabrio B, Ghibli D, 4 p D, Levante, Gran Turismo D, Gran Cabrio D. Tutte macchine bellissime che nei modelli base costano tra i 72 mila e i 129 mila euro. Chi si intende di auto sa però che in genere vengono vendute super accessoriate e che quindi il loro prezzo reale sale di parecchio.Se questa è l'opposizione, che ricalca la stessa comunicazione sui social dei giallo verdi, che sposa battaglie persi, che si dimentica degli ultimi (avete sentito qualcosa sulle ultime indagini contro il caporalato, sui rider di foodora?), temo che le cose non cambieranno a breve. Se non in peggio
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