12 giugno 2018

Report – la sicurezza nel trasporto ferroviario

Prima dell'inchiesta sulla sicurezza nel trasporto su treno, l'anteprima sui Gruppi di Acquisto Solidale e di tutte le tecniche per abbandonare i supermercati



Per esempio l'acido citrico e l'ipercarbonato di sodio al posto degli sbiancanti.

L'insalata presa dal contadino anziché il biologico (che poi magari non è biologico).

I detersivi sono ritirati in luoghi dove si condivide il lavoro e anche i prodotti.

A Bologna una cooperativa è organizzata in modo che siano i soci a raccogliere le fragole.

Sempre a Bologna si trova un supermercato autogestito: ci si organizza per le pulizie, per gli acquisti dai fornitori: tra questi i contadini dei campi aperti.



Tutto più faticoso (se pensi che vai al supermercato e trovi tutto pronto): ma il sapore è diverso del cibo, non ci sono sprechi, il lavoro del contadino viene rispettato.

La grossa distribuzione fa il prezzo e questo è a discapito del produttore: il prezzo qui viene deciso dai produttori ed è un vero prodotto biologico.

Le parole chiave sono solidarietà e partecipazione: stanno puntando al riconoscimento del ruolo del contadino, distinto dall'imprenditore agricolo, per avere norme ad hoc (c'è una proposta di legge ferma in commissione agricoltura).

Secondo studi dell'Ispri la filiera corta porta ad un minore scarto, circa il 5%.



Venicetown di Claudia di Pasquale (qui il PDF con la trascrizione della puntata)



Venezia è una città delicata, dice il sindaco Brugnaro: ma il patrimonio dell'umanità sembra oggi più un patrimonio di pochi.
Anche ad un imprenditore (chiamato Coco il cinese) legato alla mala del Brenta che si prende i turisti al posto del servizio pubblico
SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO 
Coco il cinese, ha sistemato la sua di famiglia, e aveva sistemato anche quella dell’exboss. Quello che è certo è che per anni, insieme agli altri privati, ha sfilato sotto ilnaso dei servizi pubblici milioni e milioni di turisti, che sono una risorsa, che sel’avesse intercettata magari il comune di Venezia, avrebbe evitato di usare i palazzicome un bancomat. Ma la responsabilità è anche dei veneziani che hanno affittato esvenduto oltre le mura anche la propria identità. È responsabilità anche di quelsistema omertoso complice di quegli imprenditori che hanno drenato denaro pubblicoper il Mose, lasciando la città con l’acqua alla gola e a secco, quando si son chiusi icordoni della borsa della legge speciale su Venezia. Ecco un patrimonio che è finito inmano ai fondi del Qatar, in mano a magnati di Singapore o di chi non si sa chi. Sono nati per contrastare il fenomeno dei comitati locali, ma hanno le armi spuntate controla politica del business.

6.57 di Giovanna Boursier (qui il PDF con la trascrizione della puntata)


Il servizio di Boursier racconta della sicurezza sui treni: abbiamo speso miliardi per la sicurezza e poi andiamo avanti con le tavolette piazzare sotto i giunti, come una pezza in attesa di una vera manutenzione.

Una tavoletta era presente sotto un giunto anche il 25 gennaio di quest'anno quando è deragliato il treno partito da Cremona alle 5.32 e deragliato a Pioltello.

Tra i passeggeri c'era anche il sindaco di Gera D'Adda che si ricorda di forti vibrazioni, per lunghi minuti, prima del deragliamento: il treno viaggiava nei limiti di velocità, un convoglio è uscito dai binari prima della stazione fino all'incidente costato la vita a tre donne.



Il convoglio era di Trenord: i pendolari di Trenord sono 750 mila, circa un terzo di quelli italiani.

Quella mattina lungo i binari erano presenti tutti, anche l'ex ministro Delrio che si è attivato per una commissione di inchiesta, in parallelo a quello della procura.

Indagati i vertici di Trenord e di RFI e anche 4 tecnici della manutenzione.

La causa del disastro è nell'usura dei carrelli o nel binario che si è rotto (la famosa tavoletta sotto il giunto c'entra qualcosa?).



Sulla rete ci sono pochi incidenti in questi ultimi anni, rassicura Delrio, ma vogliamo capire lo stesso: il rapporto dell'agenzia indica come dal 2007 abbiamo avuto tre morti in Sardegna, 32 morti a Viareggio (l'ex AD Moretti è stato condannato); nel 2016 23 morti a Corato in Puglia.

Sono 101 incidenti avvenuti in totale: fare sicurezza significa imparare dagli errori, però, ma la commissione di Delrio non può operare perché attende l'ok dei magistrati.

Le perizie sui binari non sono partite però perché mancato i documenti su binari e giunti.

Le perizie sui vagono invece sono terminate e non hanno portato ad alcuna evidenza o problema sui carrelli.



Nel deposito di RFI che custodisce i binari nei mesi passati è piovuto dentro: ora dovremo spostarli spendendo altri soldi.

Il diretto dell'Agenzia di controllo ha accettato l'intervista da Report: ha parlato di manutenzione dei binari, carente probabilmente visto il richiamo che aveva fatto, a seguito di alcune segnalazioni nei mesi passati. Uno di questo era avvenuto proprio a Pioltello, un deragliamento che non aveva causato feriti.



Le tavolette sono usate per tenere su il giunto, per evitare che le sollecitazioni dei treni provochino delle micro fratture: il giunto non deve battere ed evitare che si rompe – così spiega il loro utilizzo un addetto alla manutenzione.

Si usano per ritardare la manutenzione vera e propria, si tengono al massimo per una settimana.



Quando gli addetti alla manutenzione vedono un giunto rotto lo segnalano e poi scrivono in un rapporto che è stato messo in sicurezza, non si parla mai di tavoletta.

Le prescrizioni parlano di controlli con ultrasuoni, di sostituzioni immediate: non si potrebbero usare le tavolette, ma ormai è diventato normale.

Oltre ai controlli ci sono i treni diagnostici: sono cinque e controllano la linea in modo approfondito, binari e giunti, se hanno gli ultrasuoni però.

Sono controlli fatti ogni sei mesi oppure ogni anno: come in Giappone, dicono.

Ma se il treno diagnostico non ha ultrasuoni, non è in grado di rivelare problemi sui binari.



Il problema è la carenza del personale – continua l'addetto: erano 20 e ora sono circa 8 e lavorano per priorità, prima gli scambi poi i giunti.

Le tavolette, dopo l'incidente, sono state rimosse in fretta e furia: per togliere indizi, forse?

Si toglie la tavoletta per togliere l'indizio che c'era un rischio che si conosceva, senza fare manutenzione.



Oggi non sono in esercizio treni che rilevano i guasti, perché il treno Galileo è stato sostituito da Galileo II, fermo in attesa che si monti lo strumento con ultrasuoni.

E allora chi ha controllato la linea per Pioltello?



Cosa aspettano a monitorare tutta la linea, magari prima che accadano gli incidenti?



Servirebbe anche che fosse montato il meccanismo antisvio, per bloccare le ruote dei convogli in caso di deragliamento: perché non i fa? Perché mancano i sensori ai passaggi a livello, per evitare incidenti (sono circa 4500 nella rete italiana)?

Negli ultimi anni lo Stato ha speso 4 miliardi di euro per la sicurezza: il livello si è alzato, spiega il diretto dell'agenzia per la sicurezza, ma rimane ancora molto da fare.



C'è molto da fare anche per garantire la puntualità dei treni: treni in ritardo, soppressi, cancellati, senza una chiara comunicazione dagli altoparlanti delle stazioni.

I pendolari della linea di Treviglio hanno deciso di portare avanti una class action contro Trenord: al momento sono 1500 le persone che hanno aderito e che non ritengono che quello ricevuto sia vero servizio pubblico.



Cosa sta facendo Trenord ora per la sicurezza dei viaggiatori?

L'azienda, dopo l'incidente, ha rassicurato i pendolari, spiegando che sta rinnovando la flotta grazie ai finanziamenti della regione (che è socia con Trenitalia in Trenord).

Ma se la regione investe, come mai Trenitalia non lo sta facendo in Lombardia?

Trenitalia da la colpa al fatto che il contratto di servizio che viene firmato con Trenord: l'AD Mazzoncini vorrebbe entrare in maggioranza in Trenord - il commento dell'ex ministro Lupi.



SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO 
Certamente la priorità è l’efficienza del servizio, che però deve avvenire in sicurezza, equi la tempistica è un requisito fondamentale. Anche perché se annunci che un trenosta per arrivare quando già è partito, crei un disagio, però poi ti ci fai su anche duerisate. Cosa diversa invece è se metti una tavoletta sotto un giunto usurato e poi lalasci lì. Ecco, noi abbiamo chiesto all’Agenzia, quella che controlla la sicurezza sullenostre ferrovie: “Ma c’è una tempistica, una norma che precisa quando devonoavvenire i controlli?” Ci hanno risposto: “Decide Ferrovie”. Forse è il caso di separarechi gestisce la rete e chi fa manutenzione da chi fa i controlli. Come avviene anche daaltre parti, in Francia e Inghilterra per esempio le hanno separate e poi fanno anche icontrolli con più frequenza rispetto a noi, due mesi sui binari più importanti contro isei nostri. Magari è anche il caso anche di evitare che ex personale di Ferrovie passipoi nell’agenzia che controlla il sistema di sicurezza, perché fatta salva la competenzanon è bello che il controllato passi a fare il controllore, anche perché c’è il rischio chemantenga poi qualche vecchio rapporto amicale. 



Perché anche questa è sicurezza, anche viaggiare su treni stipati, con molta gente in piedi.

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