Prima dell'inchiesta sulla sicurezza
nel trasporto su treno, l'anteprima sui Gruppi di Acquisto
Solidale e di tutte le tecniche per abbandonare i supermercati
Per esempio l'acido citrico e
l'ipercarbonato di sodio al posto degli sbiancanti.
L'insalata presa dal contadino anziché
il biologico (che poi magari non è biologico).
I detersivi sono ritirati in luoghi
dove si condivide il lavoro e anche i prodotti.
A Bologna una cooperativa è
organizzata in modo che siano i soci a raccogliere le fragole.
Sempre a Bologna si trova un
supermercato autogestito: ci si organizza per le pulizie, per gli
acquisti dai fornitori: tra questi i contadini dei campi aperti.
Tutto più faticoso (se pensi che vai
al supermercato e trovi tutto pronto): ma il sapore è diverso del
cibo, non ci sono sprechi, il lavoro del contadino viene rispettato.
La grossa distribuzione fa il prezzo e
questo è a discapito del produttore: il prezzo qui viene deciso dai
produttori ed è un vero prodotto biologico.
Le parole chiave sono solidarietà e
partecipazione: stanno puntando al riconoscimento del ruolo del
contadino, distinto dall'imprenditore agricolo, per avere norme ad
hoc (c'è una proposta di legge ferma in commissione agricoltura).
Secondo studi dell'Ispri la filiera
corta porta ad un minore scarto, circa il 5%.
Venicetown di Claudia di Pasquale (qui il PDF con la trascrizione della puntata)
Venezia è una città delicata, dice il
sindaco Brugnaro: ma il patrimonio dell'umanità sembra oggi più un
patrimonio di pochi.
Anche ad un imprenditore (chiamato Coco il cinese) legato alla mala del Brenta che si prende i turisti al posto del servizio pubblico
Anche ad un imprenditore (chiamato Coco il cinese) legato alla mala del Brenta che si prende i turisti al posto del servizio pubblico
SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO
Coco il cinese, ha sistemato la sua di famiglia, e aveva sistemato anche quella dell’exboss. Quello che è certo è che per anni, insieme agli altri privati, ha sfilato sotto ilnaso dei servizi pubblici milioni e milioni di turisti, che sono una risorsa, che sel’avesse intercettata magari il comune di Venezia, avrebbe evitato di usare i palazzicome un bancomat. Ma la responsabilità è anche dei veneziani che hanno affittato esvenduto oltre le mura anche la propria identità. È responsabilità anche di quelsistema omertoso complice di quegli imprenditori che hanno drenato denaro pubblicoper il Mose, lasciando la città con l’acqua alla gola e a secco, quando si son chiusi icordoni della borsa della legge speciale su Venezia. Ecco un patrimonio che è finito inmano ai fondi del Qatar, in mano a magnati di Singapore o di chi non si sa chi. Sono nati per contrastare il fenomeno dei comitati locali, ma hanno le armi spuntate controla politica del business.
Il servizio di
Boursier racconta della sicurezza sui treni: abbiamo speso miliardi
per la sicurezza e poi andiamo avanti con le tavolette piazzare sotto
i giunti, come una pezza in attesa di una vera manutenzione.
Una tavoletta era
presente sotto un giunto anche il 25 gennaio di quest'anno quando è
deragliato il treno partito da Cremona alle 5.32 e deragliato a
Pioltello.
Tra i passeggeri
c'era anche il sindaco di Gera D'Adda che si ricorda di forti
vibrazioni, per lunghi minuti, prima del deragliamento: il treno
viaggiava nei limiti di velocità, un convoglio è uscito dai binari
prima della stazione fino all'incidente costato la vita a tre donne.
Il convoglio era
di Trenord: i pendolari di Trenord sono 750 mila, circa un terzo di
quelli italiani.
Quella mattina
lungo i binari erano presenti tutti, anche l'ex ministro Delrio che
si è attivato per una commissione di inchiesta, in parallelo a
quello della procura.
Indagati i vertici
di Trenord e di RFI e anche 4 tecnici della manutenzione.
La causa del
disastro è nell'usura dei carrelli o nel binario che si è rotto (la
famosa tavoletta sotto il giunto c'entra qualcosa?).
Sulla rete ci sono
pochi incidenti in questi ultimi anni, rassicura Delrio, ma vogliamo
capire lo stesso: il rapporto dell'agenzia indica come dal 2007
abbiamo avuto tre morti in Sardegna, 32 morti a Viareggio (l'ex AD
Moretti è stato condannato); nel 2016 23 morti a Corato in Puglia.
Sono 101 incidenti
avvenuti in totale: fare sicurezza significa imparare dagli errori,
però, ma la commissione di Delrio non può operare perché attende
l'ok dei magistrati.
Le perizie sui
binari non sono partite però perché mancato i documenti su binari e
giunti.
Le perizie sui
vagono invece sono terminate e non hanno portato ad alcuna evidenza o
problema sui carrelli.
Nel deposito di
RFI che custodisce i binari nei mesi passati è piovuto dentro: ora
dovremo spostarli spendendo altri soldi.
Il
diretto dell'Agenzia di controllo ha accettato l'intervista da
Report: ha parlato di manutenzione dei binari, carente probabilmente
visto il richiamo che aveva fatto, a seguito di alcune segnalazioni
nei mesi passati. Uno di questo era avvenuto proprio a Pioltello, un
deragliamento che non aveva causato feriti.
Le tavolette
sono usate per tenere su il giunto, per evitare che le sollecitazioni
dei treni provochino delle micro fratture: il giunto non deve
battere ed evitare che si rompe – così spiega il loro utilizzo un
addetto alla manutenzione.
Si usano per
ritardare la manutenzione vera e propria, si tengono al massimo per
una settimana.
Quando gli addetti
alla manutenzione vedono un giunto rotto lo segnalano e poi scrivono
in un rapporto che è stato messo in sicurezza, non si parla mai di
tavoletta.
Le prescrizioni
parlano di controlli con ultrasuoni, di sostituzioni immediate:
non si potrebbero usare le tavolette, ma ormai è diventato normale.
Oltre ai controlli
ci sono i treni diagnostici: sono cinque e controllano la linea in
modo approfondito, binari e giunti, se hanno gli ultrasuoni però.
Sono controlli
fatti ogni sei mesi oppure ogni anno: come in Giappone, dicono.
Ma se il treno
diagnostico non ha ultrasuoni, non è in grado di rivelare problemi
sui binari.
Il problema è la
carenza del personale – continua l'addetto: erano 20 e ora sono
circa 8 e lavorano per priorità, prima gli scambi poi i giunti.
Le tavolette, dopo
l'incidente, sono state rimosse in fretta e furia: per togliere
indizi, forse?
Si toglie la
tavoletta per togliere l'indizio che c'era un rischio che si
conosceva, senza fare manutenzione.
Oggi non sono in
esercizio treni che rilevano i guasti, perché il treno Galileo è
stato sostituito da Galileo II, fermo in attesa che si monti lo
strumento con ultrasuoni.
E allora chi ha
controllato la linea per Pioltello?
Cosa aspettano
a monitorare tutta la linea, magari prima che accadano gli
incidenti?
Servirebbe anche
che fosse montato il meccanismo antisvio, per bloccare le ruote dei
convogli in caso di deragliamento: perché non i fa? Perché mancano
i sensori ai passaggi a livello, per evitare incidenti (sono circa
4500 nella rete italiana)?
Negli ultimi anni
lo Stato ha speso 4 miliardi di euro per la sicurezza: il livello si
è alzato, spiega il diretto dell'agenzia per la sicurezza, ma rimane
ancora molto da fare.
C'è molto da fare
anche per garantire la puntualità dei treni: treni in ritardo,
soppressi, cancellati, senza una chiara comunicazione dagli
altoparlanti delle stazioni.
I pendolari della
linea di Treviglio hanno deciso di portare avanti una class action
contro Trenord: al momento sono 1500 le persone che hanno aderito e
che non ritengono che quello ricevuto sia vero servizio pubblico.
Cosa sta facendo Trenord ora per la
sicurezza dei viaggiatori?
L'azienda, dopo
l'incidente, ha rassicurato i pendolari, spiegando che sta rinnovando
la flotta grazie ai finanziamenti della regione (che è socia con
Trenitalia in Trenord).
Ma se la regione
investe, come mai Trenitalia non lo sta facendo in Lombardia?
Trenitalia da la
colpa al fatto che il contratto di servizio che viene firmato con
Trenord: l'AD Mazzoncini vorrebbe entrare in maggioranza in Trenord -
il commento dell'ex ministro Lupi.
SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO
Certamente la priorità è l’efficienza del servizio, che però deve avvenire in sicurezza, equi la tempistica è un requisito fondamentale. Anche perché se annunci che un trenosta per arrivare quando già è partito, crei un disagio, però poi ti ci fai su anche duerisate. Cosa diversa invece è se metti una tavoletta sotto un giunto usurato e poi lalasci lì. Ecco, noi abbiamo chiesto all’Agenzia, quella che controlla la sicurezza sullenostre ferrovie: “Ma c’è una tempistica, una norma che precisa quando devonoavvenire i controlli?” Ci hanno risposto: “Decide Ferrovie”. Forse è il caso di separarechi gestisce la rete e chi fa manutenzione da chi fa i controlli. Come avviene anche daaltre parti, in Francia e Inghilterra per esempio le hanno separate e poi fanno anche icontrolli con più frequenza rispetto a noi, due mesi sui binari più importanti contro isei nostri. Magari è anche il caso anche di evitare che ex personale di Ferrovie passipoi nell’agenzia che controlla il sistema di sicurezza, perché fatta salva la competenzanon è bello che il controllato passi a fare il controllore, anche perché c’è il rischio chemantenga poi qualche vecchio rapporto amicale.
Perché anche
questa è sicurezza, anche viaggiare su treni stipati, con molta
gente in piedi.
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