Incipit
Costantino Lassandro osservava i giocatori del lotto in attesa delle nuove estrazioni, fermi davanti alle vetrine della ricevitoria e scrutati a poca distanza da un noto strozzino, pronto a calare sulle sue vittime: pensionati dall'aria malaticcia, casalinghe afflitte da tabagismo cronico e nullafacenti taciturni. Spiare quell'umanità dolente era il suo passatempo preferito: percepiva la sua superiorità in confronto a quel manipolo di sciagurati e ne traeva un perfido conforto...
E
non aiuta nemmeno la scelta fatta dall'autore di non raccontare nulla
della sua vita passata, ma di gettare il lettore di fronte al tempo
presente, sia per Bosvades e in parte anche per gli altri personaggi.
Personaggi
che di questo passato sono ostaggi, e questo è un tratto che li
accomuna tutti : l'investigatore Bosvades alle prese coi
problemi familiari che hanno vecchie radici; la donna del boss,
Zelda, custode di una colpa grave e che per espiarla ha deciso
di rovinare la sua via mettendosi assieme ad un criminale.
Infine
un faccendiere, Lassandro ex poliziotto cacciato dal corpo per
una storia di ricatti ed estorsione: in lui il passato ha lasciato
addosso una cicatrice che ora vorrebbe chiudere per sempre. Per
riprendersi quanto gli spetta.
Persone
che vorrebbero fuggire dal presente, ma che sono costrette a navigare
in mezzo alle tenebre, impotenti e incapaci di affrontare il
presente.
Nell'illusione
che il suo nuovo compagno l'avrebbe guidata nella navigazione tra le
tenebre, gli aveva rivelata la propria scellerata impresa,
scaldandosi grata al fuoco della sua comprensione..
Ci
troviamo a Bari, città che immaginiamo illuminata dal sole e
bagnata dal mare ma che in questa storia vediamo ostaggio della
criminalità, che ne soffoca l'esistenza e a cui le persone sembrano
essersi assoggettati, rimettendo alcun desiderio di libertà.
Il malaffare aveva invaso la città come una silente scia d'acqua che, insinuandosi giorno dopo giorno, nelle falle di una diga, aveva finito per allagare la valle. Bari era divenuta un'estesa zona grigia tra lecito e illecito, governata da una fitta e vischiosa zona d'interessi e connivenze, impenetrabile come una casamatta e alimentata dalla trasmissione da padre in figlio delle professioni più ambite. Nei miei primi anni di attività la mancata risoluzione di un caso mi procurava ansia, ma con il tempo la tensione per i crimini irrisolti si era tramutata in un frustrante senso d'impotenza.
Una
criminalità che controlla lo spaccio, la prostituzione e anche
l'assegnazione degli alloggi pubblici, che l'amministrazione comunale
vorrebbe assegnare anche agli immigrati.
Somali,
etiopi, di religione musulmana, cristiano copta ..
Una
di queste, Samira, viene rapita mentre sta rientrando a casa,
da questo faccendiere che, dismessi panni da poliziotto, ha iniziato
a svolgere quei lavori sporchi per i boss, nascondendosi dietro
un'attività di facciata.
Perché
quel rapimento? E' una vendetta contro Samira, contro la sua gente?
Oppure è un messaggio da mandare a qualcuno, in grado di cogliere il
senso?
Sono
domande che si deve porre il capitano Bosvades, alle prese
anche con la riappacificazione con la moglie, che viene incaricato
del caso direttamente dal generale Papandrea.
Entrambi,
capitano e generale, attendono una promozione e quel caso irrisolto
potrebbe causare danni.
Comincia
così l'inchiesta sul rapimento, con pochi elementi a supporto ma che
il generale Papandrea collega ad un vecchio episodio: nel 1993,
Samira era scampata ad un attentato in cui erano morti tutti i
componenti della sua famiglia.
Tre
attentatori, mai scoperti, lanciarono una molotov nello sgabbiotto
del liceo Aristofane: le prime indagini seguirono la pista del
delitto politico, indagando i principali esponenti dell'estrema
destra locale.
Tocca
a Bosvades riaprire quella storia per capire se questa ha attinenze
con l'inchiesta di oggi: all'apparenza indolente, ironico quanto
basta per far innervosire i superiori, con cui non dimostra un
atteggiamento remissivo, il capitano saprà trovare il filo giusto,
facendosi aiutare anche da due suoi amici.
Ermanno,
un “seduttore” compulsivo capace di sedurre le donne trovando le
parole che queste vogliono sentirsi dire.
E
Caterina, che ha già fatto diverse inchieste nel mondo degli
immigrati a Bari e che sa a chi chiedere.
Alcune
cose non mi sono piaciute di questo romanzo: come vengono descritti e
presentati alcuni personaggi, inseriti nella storia senza
comprenderne bene il ruolo.
Altri
invece sono ben disegnati, come l'avido viceparroco del quartiere San
Paolo, don Anselmo:
Il sacerdozio era per lui un mestiere, che coniugava la massima noia con il massimo disinteresse. Per un'intera vita aveva inseguito famelico tutto ci che ai suoi occhi poteva apparire come un risarcimento di un grigio destino
Ma
questo romanzo ha due grandi pregi: il primo, mostrarci il volto
crudele della criminalità che non ha nulla da invidiare alle
efferatezze dell'Isis.
E
poi il raccontarci di come siano anche le mafie a soffiare sul fuoco
dell'intolleranza contro gli immigrati, specie quando questi chiedono
qualche diritto: in un epoca ci sono politici che avvelenano l'acqua
dei pozzi parlando di immigrati che fanno la pacchia coi nostri
soldi, mentre gli italiani fanno la fame, il libro spiega bene chi
sono le persne che si arricchiscono col business dei migranti
«I soldi pubblici del sistema di protezione erano tanti e i controlli pochi. Per dire, rubavi sul personale: i dipendenti della tua cooperativa sociale li pagavi tardi e per la metà delle ore lavorate, e pure se per vincere il bando di gara avevi promesso di assumere psicologi, mediatori culturali e consulenti legali, a occuparsi di quelle scimmie ci mettevi i pulitori di cessi. E un'altra bella cresta la facevi sul vitto: agli africani gli mettevi la merda nel piatto, tanto quelli a casa loro mangiano scorpioni in guazzetto, e per ognuno incassavi otto o nove euro al giorno. Moltiplica per un anno e poi per mille immigrati e fatti un po' i conti»
Aiutiamoli
a casa loro, anche questo sentiamo ripetere dai nostri rappresentanti
a caccia di voti: basterebbe smetterla di rubar loro il futuro, le
risorse dei loro paesi e perfino la terra, col fenomeno del land
grabbing.
Buona lettura!
La
scheda del libro sul sito
dell'editore Edizioni E/O
3 commenti:
Grazie della recensione, un cordiale saluto!
Carlo Mazza
Grazie a lei Carlo, ora mi devo leggere i precedenti romanzi col capitano Bosvades, per rimettermi in pari
Aldo
Bene bene, poi mi faccia conoscere il suo parere anche su "Lupi di fronte al mare" e "Il cromosoma dell'orchidea"!
Cordialmente.
Carlo
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