Se la cose non fosse seria, ci sarebbe da ridere.
Vedere ora gridare al conflitto di interesse di tal ministro (Trenta, alla Difesa), al rischio di una occupazione di poltrone da parte dei vinti.
Sono arrivati i barbari e si sono pure portati la famiglia.
E quando parlano, ancora non si rendono conto del ruolo che occupano (Fontana, ministro alla Famiglia, non solo la sua si spera).
L'ex commesso, lo steward, la domestica di Downton Abbey o impiegata di Lecce..
E così via sul tema del lavoro, dove si tira fuori il salario minimo (e magari anche la questione degli ispettori del lavoro, già che ci siamo, che la riforma Poletti ha riformato a metà).
Vedremo ora quanto si distinguerà la politica sull'immigrazione di Salvini da quella democratica (nel senso di partito) dell'ex Minniti.
E' solo una delle tante promesse che le persone si aspettano e che per questo li hanno (Salvini e Di Maio) votati: sono le persone, non necessariamente in orbace per cui ora lasciamoli lavorare.
Sebbene alcuni argomenti del contratto siano molto interessanti: dalla giustizia, all'acqua pubblica, ad una revisione del piano delle grandi opere, non ripongo fiducia in questo esecutivo.
Non per sfiducia nei singoli (o almeno non solo per quello), ma perché dietro (l'acqua, gli appalti, la giustizia) ci sono troppi interessi per pensare che gli lasceranno fare queste cose.
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