19 giugno 2018

Il gioco sporco del ministro

Il giochetto è semplice (e qui Salvini ha imparato la lezione da Berlusconi): ogni tanto si lancia qualche sparata per rimpinzare la pancia dell'elettorato e per costringere poi gli avversari a discutere della tua agenda politica.
I comunisti che mangiavano i bambini.
E ora i rom da censire e, peccato, quelli italiani non possiamo cacciarli.
La Lega ci aveva provato già nel 2008 (ministro Maroni), col censimento dei bambini rom a Roma.
Sempre per la sicurezza.

Ma non possiamo ignorare le parole del ministro dell'interno: perché inquinano il dibattito, perché in questi giochetti (come la chiusura dei porti) c'è sempre qualcuno che ci rimette (e se qualcuna delle persone sulla Aquarius non fosse sopravvissuta alla "crociera", come la mettevamo?).

Ma non dobbiamo nemmeno dimenticarci che Salvini lo si contrasta mettendolo di fronte alle sue responsabilità: non è che nella Lombardia amministrata dalla Lega non ci siano persone che fanno le code per un pasto, non ci siano problemi per le abitazioni.

E non è nemmeno vero che i treni arrivano in orario.
Quando il comune di Seregno è stato commissariato, per la scoperta della penetrazione della ndrangheta nel mondo della politica e dell’imprenditoria, mica è stato chiesto il censimento degli 'ndranghetisti, dei collusi, dei colletti bianchi a servizio delle mafie.

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