Nessuno io mi chiamo; nessuno è il nome che mi danno il padre e la madre e inoltre tutti gli amici
29 giugno 2018
Ridicola Europa, ridicolo paese
Il finto accordo sui migranti e la questione dei vitalizi: sono queste le due notizie che occuperanno le prime pagine e di cui si discuterà oggi (giornata senza calcio mondiale, tra l'altro).
Non so quale delle due sia la più ridicola.
L'accordo che non c'è su come gestire i flussi dei migranti di fatto è un piegare la testa ai desiderata del gruppo di Visegrad, della destra popolista, una difesa arroccata della civile Europa che pensa di risolvere una questione epocale con hotspot (che suona meglio di centri di detenzione o lager) e con la gendarmeria in outsourcing a Turchia e Libia.
La pantomima del taglio ai vitalizi: non salveremo di certo i conti col taglio ai vitalizi (ovvero al taglio di quei vitalizi che dietro non hanno versamento di contributi corrispondente all'esborso dello Stato).
Ma lo Stato, i nostri rappresentanti, hanno modo di salvare la faccia in un momento come questo in cui è alta la sfiducia nelle istituzioni.
Certo, i diritti acquisiti non si toccano: non dovrebbero essere toccati nemmeno i diritti ad una istruzione adeguata, alle cure sanitarie, a poter vivere con un salario dignitoso senza ammalarsi per i veleni nell'aria e nell'acqua.
Come per i migranti, siamo di fronte ad un sistema che si arrocca in difesa di privilegi, facendosi scudo con la parola diritti.
Chiaro che se questa, sui migranti e sui vitalizi, è la risposta delle istituzioni massime, i populisti avranno sempre vita facile.
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