Sul Fatto Quotidiano di oggi trovare una anticipazione del servizio di questa sera di Report, su come la regione Veneto non ha gestito bene la seconda ondata.
Come in Lombardia, hanno prevalso altri interessi economici, di rapporti con le aziende del settore sanitario e le morti solo un effetto collaterale.
Test, ospedali e asintomatici: disastro di Zaia in autunno
di A. Man. | 26 APRILE 2021
Report torna in Veneto e racconta la seconda ondata, quella dell’autunno, molto violenta dopo che la prima era stata gestita con buoni risultati. Luca Zaia – il leghista capace, altro che Salvini e i disastri lombardi – era stato rieletto a settembre con uno stratosferico 78,79%. Poi però il virus ha fatto 7 mila morti tra ottobre e gennaio: “Duemila in più della media nazionale” dice Maurizio Manno del Coordinamento veneto sanità pubblica nel servizio di Danilo Procaccianti di Report (ore 21,30, Raitre). È come se in Italia in quei mesi fossero morte 64 mila persone anziché 50 mila.
Una falla era nei test antigenici rapidi, usati a profusione anche in ospedali e Rsa, contesti a rischio dove l’eccesso di falsi negativi (fino a uno su due) può fare disastri. In Veneto li ha fatti. Report documenta i tentativi di far passare sotto silenzio lo studio del professor Andrea Crisanti, già consulente di Zaia, sui limiti degli antigenici (Il Fatto ne ha scritto il 29 marzo). Alcuni medici presero le distanze dallo studio: “Siamo stati presi per collo e con tutte le relative possibili minacce sottostanti” dice un primario, registrato a sua insaputa. E il direttore della Sanità regionale, Luciano Flor, spiega: “Detto inter nos la ditta ci fa causa quindi meglio dire lo studio non c’è. Cazzo, glielo dico sette volte e non capisce…” dice di Crisanti. “Ora lui, cazzo, è un puro. È un ingenuo. Non riesce a star zitto”. No: vede un rischio e avvisa, fa uno studio e lo pubblica.
Il Veneto fu a lungo zona gialla – giova ricordarlo nel giorno delle riaperture – nonostante la più alta incidenza di nuovi casi. Allora contavano solo Rt e gli ospedali non troppo pieni. Report però ha verificato che per un periodo il Veneto dichiarava il 95% di asintomatici (esclusi dal calcolo di Rt, in media sono il 30/40%) e misurava l’occupazione delle terapie intensive su mille posti che, secondo le organizzazioni degli anestesisti, esistevano solo in teoria. Zaia si difende come può, Crisanti attacca, Sigfrido Ranucci riconosce al leghista capace di averci “messo la faccia”.
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