PROMEMORIA Di Gianni Rodari
Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola a mezzogiorno.
Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie da non sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio la guerra.
Almeno avessero il coraggio di chiamare le cose col loro nome, questi dittatori che si sentono signori sovrani tanto da poter disporre della vita delle persone.
In un video registrato giorni fa (a dimostrare come purtroppo fosse tutto preparato) Putin parla di una operazione militare, per "demilitarizzare e denazificare" l'Ucraina, in cui i mezzi militari hanno attraversato il confine per difendere il popolo Ucraino.
Si chiama guerra e sarà una guerra che pagheremo tutti. Compreso Putin, gli ucraini (che siano nazionalisti o filo russi) compresi noi occidentali per gli effetti delle sanzioni, perché già stamattina le borse stanno crollando.
Da una parte Putin e le sue ambizioni, dall'altra un occidente che dipende dalla Russia, che per contenere le mire sue espansionistiche ha armato e organizzato milizie e gruppi nazionalisti e filo nazisti.
Cosa farà ora Putin, quali le sue vere intenzioni? Si accontenterà di aver bloccato lo spostamento verso occidente dell'Ucraina, di occupare le regioni filo russe?
Acli, Anci, Anpi, assieme ai sindacati confederali hanno annunciato iniziative per la pace, nelle piazze delle città italiane.
Per quelli che, nei giorni passati, chiedevano dove fossero i pacifisti.
Sono dove sono sempre stati, contro le guerre, contro i fascismi, contro i dittatori, contro chi si arroga il diritto della vita e della morte per altre persone.
La guerra fa schifo anche quando si nasconde dietro una operazione di pace.
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