15 giugno 2022

Meno male che Draghi c'è

Vi ricordate i titoli dei giornali la scorsa estate? Come ci piace l'Italia di Draghi, che ci fa vincere in Europa  sia con la frizzante nazionale di Mancini sia con le canzoni dei Maneskin?

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Meno male che Draghi c'è, meno male che non ci sono più i cialtroni di prima, a gestire la pandemia, il piano dei vaccini e, soprattutto, i soldi del PNRR..

Ecco, passato un anno, possiamo forse ammettere quanto questo entusiamo fosse solo tifo da stadio.

La pandemia è ancora tra noi, grazie al cielo in forma meno pesante come effetti: come siamo felici di tornare alla normalità, i concerti, gli stadi, basta mascherine.

Ma ve lo ricordate quanto si diceva nel 2020, quando i morti erano tanti e gli effetti del covid, non solo in termini economici, erano molto più palbabili?

Si parlava di riformare la sanità, superare il modello incentrato negli ospedali.

Ecco, la normalità (gli stadi, i grandi eventi in presenza come a Milano col salone del Mobile e fuori salone) non si è trasformata in normalità anche negli ospedali, nei pronto soccorsi, nelle code per le visite mediche.

Qui in Lombardia, l'assessora Moratti (che un pezzo del campo allargato del centro sinistra vedrebbe bene come candidata del campo del centro sinistra allargato a destra) ha partorito una riforma che è pure peggiorativa dell'attuale sistema sanitario.

Sistema dove mancano medici, infermieri e dove si registra i pronto soccorsi sono al collasso.

Meno male che Draghi c'è.. a parte lo spread? Ve lo ricordate lo spread? Pare non si sia ancora accorto del clima che è cambiato.
Non c'è rimasto nemmeno il calcio dopo un anno, fuori dai mondiali e con cinque pappine prese dalla Germania ieri sera.

Ma ora arrivano le riforme (con cui possiamo consolarci), quelle per cambiare il passo al paese: come la riforma della giustizia di cui ci ha ben parlato Report lunedì scorso: un giorno ci sveglieremo e non avremo più condanne per corruzione (e i giornali non ne parleranno per il diritto all'oblio)..

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