Quali saranno le conseguenze del blocco delle importazioni di grano, mais, olio di semi e fertilizzanti dai paesi dell’est Europa sull’industria italiana?
Negli anni le politiche messe in
atto hanno spinto verso la globalizzazione rendendo la nostra
industria fragile e dipendente dall’estero.
Ci sarà poi un
servizio sul ruolo di Eni, Enel e dell’allora presidente del
Consiglio Berlusconi nell’aumentare il potere di ricatto di Putin
sulla gestione del gas.
Nella puntata odierna si parlerà anche
del declino del M5S, di qualcosa accaduto durante una audizione in
commissione antimafia e, nell’anteprima, del Teatro Parenti.
La caduta delle stelle
Da movimento anticasta, che doveva aprire il parlamento come una scatoletta di tonno, che metteva tutto in streaming perché i cittadini devono sapere, il M5S è oggi in una fase di transizione che potrebbe chiudersi nel suo declino. Ci sono esponenti come il ministro Di Maio ben inserito nel governo Draghi ed esponenti fuori dal movimento che ne condannano le scelte, come Di Battista.
Colpa del garante e
fondatore, Grillo, che non ha saputo o voluto trasformare un
movimento (di idee, di principi, di contestazione..) in un vero
partito.
La vicenda per cui oggi è indagato assieme
all’armatore Onorato per traffico di influenze, è un indicatore
della crisi del movimento: nel 2018, mostra il servizio di Report,
dal palco di una manifestazione contestava agli armatori “esentasse”,
per poi firmare a marzo 2018 firma un contratto di 120mila euro
proprio con Onorato, una cifra che rappresenta la metà del bilancio
della SRL di Beppe Grillo.
“Senza pensar male” commenta Stefano Martinazzo commercialista di Axerta “se questo contratto non fosse stato sottoscritto, per la Beppe Grillo sRL le cose sarebbero andate decisamente male. A parità di costi la società avrebbe chiuso con una grande perdita che avrebbe eroso il patrimonio…”
L’accordo
prevedeva, per 10mila euro mensili, inserimento pubblicitari sul blog
del comico e la pubblicazione di “contenuti redazionali”. Alcuni
articoli apparsi sul sacro blog, quello a cui gli attivisti si
ispiravano per la politica del movimento, non erano altro che
articoli a pagamento, ma la legge di Grillo – commenta il
giornalista di Report – non è uguale per tutti.
Report ha
contattato Danilo Villarosa, ex deputato del M5S: “pensi che mi
hanno fatto chiudere l’azienda, per non avere conflitti di
interesse Beppe Grillo mi ha detto, ‘no, l’azienda la devi
chiudere’. Poi andare ad essere finanziato con cifre così
importanti da un’azienda che te la troverai in Parlamento in
qualche emendamento e in qualche norma, eticamente io non l’avrei
mai fatto. ”
Report si occuperà
anche del ruolo di Davide Casaleggio, presidente di Casaleggio
associati e figlio di Gianroberto, fondatore del movimento assieme a
Grillo. Davide non solo è fondatore e presidente dell’associazione
Rousseau, ma ha anche un ruolo politico nel movimento, come per
esempio sulla raccolta fondi in occasione di alcune feste del
movimento. Ne parlano Elena Fattori, altra ex senatrice, “quando
mancava un po’ di denaro [per uno di questi eventi] mi scrisse come
mai non stavo aiutando a raccogliere i fondi”: quello che racconta
la senatrice è documentato da una chat del 2017 di cui Report è
entrata in possesso. Una intromissione nella vita politica di un
senatore?
Casaleggio spiega a Report che i parlamentari si erano
impegnati a sovvenzionare eventi territoriali proposti da attivisti
con mille euro al mese. La senatrice in questa chat risponde a
Casaleggio dicendo che i meetup non possono trasformarsi in bancomat,
quest’ultimo le risponde “mi dispiace che tu non abbia voluto
contribuire alla questione di Marino neanche con una donazione. A
questo punto ti chiedo di non occupartene più..”
La scheda
del servizio: STELLE
CADENTI di Danilo Procaccianti
Collaborazione
Norma Ferrara
Beppe Grillo, il garante del Movimento 5 Stelle è indagato, insieme all'armatore Vincenzo Onorato, dalla procura di Milano per traffico di influenze illecite. Il reato, commesso da chi si fa promettere o dare denaro sfruttando le sue relazioni con un pubblico ufficiale, è stato inasprito proprio dai 5 stelle. Onorato, secondo le ipotesi della procura, dopo aver pagato Grillo attraverso alcuni contratti commerciali, avrebbe richiesto al garante dei 5 stelle una serie di interventi in favore di Moby spa che Beppe Grillo avrebbe poi veicolato a esponenti politici. Nell'ambito della stessa inchiesta sono state eseguite perquisizioni anche nella sede della Casaleggio Associati e si è scoperto che anche Davide Casaleggio avrebbe preso soldi da Onorato. Si tratta di un contratto da 600mila euro l’anno per la stesura di un piano strategico per sensibilizzare gli stakeholders alla tematica dei benefici fiscali. Oggi le strade dei Cinque stelle e di Davide Casaleggio con la sua Associazione Rousseau si sono divise, ma qual è stato il ruolo di Casaleggio all'interno del Movimento? Esisteva il conflitto di interessi sempre negato?
Chi specula sulla materie prime
Come difendiamo il
cibo made in Italy, le nostre eccellenze culinarie? La guerra in
Ucraina fatto crescere il prezzo delle materie prime, del grano, con
effetti anche nel nostro paese (sebbene ufficialmente importassimo
dall’Ucraina solo il 3% del grano).
Nel giro di un mese,
racconta a Report un fornaio di Campo De’ Fiori a Roma, la farina è
arrivata a costa 75 euro al quintale, raddoppiando quasi: “arriva
una mail al mattina e ti dice che il prezzo è quello, ma non si
discute.”
Ma non è colpa
della guerra perché il raccolto del grano è stato già fatto: come
per l’energia, anche sul grano qualcuno sta speculandoci sopra.
Ma
il grano italiano? Anni di politiche agricole hanno – racconterà
il servizio di Report – disincentivato l’agricoltura, per cui
conviene tenere il terreno non coltivato, tanto i sussidi arrivano lo
stesso.
La scheda
del servizio: ORTI
DI GUERRA di Rosamaria Aquino
Collaborazione
Marzia Amico
Siamo il Paese della pasta, della pizza, dei formaggi e della carne DOP. Il nostro made in Italy vanta imitazioni in tutto il mondo, ma la guerra in Ucraina, tra i più importanti produttori di cereali al mondo, ha messo in evidenza quanto dipendiamo dall’estero per le materie prime: non ne abbiamo abbastanza per produrre le nostre eccellenze. Quali politiche, negli anni, ci hanno resi così fragili? Perché è diventato più conveniente tenere i campi incolti? E chi sta speculando sui prezzi schizzati alle stelle? Report compie un viaggio nella filiera agroalimentare tra chi coltiva, commercia e vende il grano sulle piazze internazionali per capire quanto la politica sia in grado di disciplinare il mercato e quanto l’equilibrio tra grandi multinazionali, allevatori e produttori, incida poi sul reddito di chi produce materie prime e di chi fa la spesa.
Un massone dietro la porta
La massoneria e le logge nel trapanese, la latitanza di Matteo Messina Denaro, il CNR e l’istitito IAMC coinvolto in una vicenda di cui si era occupata Report anni fa (fondi pubblici che anziché alla ricerca finivano per essere usati per altri fini).
La scheda
del servizio: IL
GREMBIULINO INDISCRETO Di Giulio
Valesini
Collaborazione Cataldo Ciccolella, Norma Ferrara
Pochi giorni fa la seduta della commissione parlamentare antimafia, che si svolgeva in missione a Trapani, è stata sospesa dopo che il presidente Nicola Morra ha scoperto un individuo appostato dietro la porta mentre ascoltava abusivamente le audizioni. Il soggetto è il capo di una locale loggia massonica e non era tra le persone convocate. I lavori della commissione erano dedicati proprio all’audizione di alcuni esponenti della massoneria trapanese - spesso indicata come contigua alla mafia - e in particolare della loggia Francisco Ferrer di Castelvetrano, il paese natale di Matteo Messina Denaro. Tra i punti all'ordine del giorno c'era il ruolo di un noto medico della cittadina, Claudio Germilli, affiliato alla stessa loggia, che era stato scoperto da Report in passato in affari con uno dei più fidati uomini di Messina Denaro, Giovanni Risalvato, condannato a 14 anni di carcere. Report aveva intervistato Germilli in relazione ai contratti di affitto mai registrati che l'istituto "IAMC-CNR" di Capo Granitola aveva misteriosamente stipulato in favore di suo fratello, nel servizio "Ricercatori e Ricercati". Secondo una testimonianza raccolta da Report, proprio in quella sede del CNR avrebbe per un breve periodo trovato rifugio il latitante Messina Denaro. Perchè al capo massone interessava tanto questa vicenda?
La fine del teatro Eliseo a Roma
Quando
un teatro chiude, è come se sparisse un pezzo di cultura: per questo
è importante chiedersi come si sia arrivato a questo. Come mai il
teatro Eliseo a Roma, aperto
dal 1910, è
stato chiuso nel gennaio scorso?
L’edificio
è oggi pubblicizzato su un sito di un’agenzia immobiliare perché
in vendita per 24ml di euro: qualcuno potrebbe offrire 24 ml per uno
stabile che pochi anni fa è costato poco più di 7 ml? Luca
Barbareschi, ex politico di destra, produttore televisivo, ex attore,
racconta alla giornalista di report di aver avuto due offerte, una
che lo vedremmo nuovamente coinvolto come direttore, l’altra
puramente commerciale.
Barbareschi, che oggi sta vendendo il palazzo, aveva ricevuto per il teatro un finanziamento da 8 ml di euro nel 2017 in occasione del centenario. Ma non si sente in colpa ora, per questi finanziamenti pubblici: non è colpa mia se lo stato scrive male le leggi..
Report, tramite il giornalista Alessandro Toppi che ha seguito i flussi ministeriali, li ha riassunti: 481mila euro nel 2015, 514mila nel 2016 + 250mila euro per un progetto speciale, 550mila euro nel 2016. Finanziamenti in crescita, fino ai 636mila euro del 2019 e 2020.
In totale siamo a 3,6ml di euro dal 2015, ma oltre a questo l’Eliseo ha preso anche finanziamenti straordinari: nel 2017 con un emendamento bipartisan il Parlamento ha stanziato a favore del teatro di Barbareschi 8ml di euro, per celebrare i cento anni dalla nascita. Peccato che l’Eliseo avesse festeggiato il centenario nel 2000, perché in effetto il teatro nasce effettivamente nel 1900 col nome di Arena Nazionale, nel 1918 per la prima volta viene chiamato teatro Eliseo. Dunque quegli 8 milioni erano per un finto compleanno già festeggiato.
Colpa del “pazzo” che c’era prima di me, si è giustificato Barbareschi che ha pure mostrato alla giornalista il francobollo emesso per l’evento: ma il pazzo a festeggiatore il compleanno nel 2000 c’erano star come Manfredi, politici come Gianni Letta e Amato, nessuno avrebbe immaginato che 18 anni dopo Barbareschi avrebbe fatto il bis con fondi pubblici. Un fatto che suscita la perplessità degli altri manager teatrali come Massimo Piparo, direttore del Sistina, che parla di una vicenda abbastanza irripetibile, purtroppo “io spero che per i cento anni del Sistina mi diano 8 milioni”.
La scheda del servizio: C’ERA UNA VOLTA IL TEATRO ELISEO di Giulia Presutti
Dal 20 gennaio scorso uno dei più importanti teatri d’Italia ha chiuso i battenti: l’Eliseo di Roma è in vendita per 24 milioni di euro sul sito di un’agenzia immobiliare. Proprietario e direttore artistico è Luca Barbareschi, attore, produttore, ma anche ex politico. Negli anni al suo Eliseo sono stati assegnati cospicui finanziamenti pubblici, come quello da 8 milioni di euro inserito nella Legge di Bilancio 2017, con la motivazione dei festeggiamenti per i 100 anni dalla nascita del teatro. A indagare bene, però, si scopre che il centenario era già stato festeggiato, diversi anni prima...
Le anticipazioni dei servizi che andranno in onda questa sera le trovate sulla pagina FB o sull'account Twitter della trasmissione.
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