29 maggio 2006

Report: "Regalo di laurea".

Che differenza c'è tra il percorso di laurea di un ragazzo di vent'anni e un dipendente di un ministero (interno, giustizia, ecomonia) o dell'inps?
Il primo faticherà almeno tre anni per il titolo base, il secondo avrà un percorso privilegiato.Si chiama "laureare l'esperienza": l'ho imparato ieri, dall'inchiesta di Report "Regalo di laurea".E non importa se non hai fatto, nella tua carriera impiegatizia, corsi di formazione, esami, per certificare in modo "serio" la tua esperienza. Se l'ente ha aperto una convenzione con l'università, ti vengono riconosciuti un bel pò di crediti.

E tutto grazie alla Riforma Berlinguer del 1999 prima e alla legge 448 della finanziaria del 2001.
Un bello scambio all'italiana: io azienda ti garantisco un certo numero di rette, e tu università in cambio mi fai uno sconto sulla retta e mi agevoli la laurea.
Ma chi lavora presso un ente convenzionato (min. interni, inps, polizia, guardia di finanza) non ruba il posto a nessuno, direte voi. Certo peccato che quella laurea insanguinata serva poi fare carriera e a dare una parvenza di professionalità a certi loschi figuri (vedi caso Ricucci).

E poi c'è la questione dei centri di eccellenza: quello di Lucca I.M.T., sponsorizzato da Marcello Pera con un finaziamento da 1,5 milioni di euro l'anno. Proprio nel suo colleggio elettorale.
E quello di Genova, I.I.T., sponsorizzato dal creativo Giulio Tremonti, con un bel finanziamento da 100 milioni di euro all'anno per 10 anni.Il tutto mentre l'univesità statale italiana ha subito dei tagli per 75 milioni di euro, grazie alla Letizia della signora Moratti (ex ministra). E il finanziamento dato all'I.M.T. non è stato nemmeno discusso in aula, è passato come emendamento alla finanziaria.

Quanta voglia credete che abbia adesso il ragazzo di prima, vent'enne, di passare i prossimi 3/5 anni a studiare sodo?
Technorati: , ,

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Il discorso e' molto complesso, e Report l'ha appena sfiorato.
Pero' evitiamo di confondere i "regali" di regime delle "convenzioni", che sono lauree vere ma "agevolate", dalle lauree truffa come quella di Ricucci e tanti altri.
Il finanziamento del precedente governo agli "amici", in presenza di tagli generalizzati, e' ben conosciuto e se ne e' anche parlato, ma senza i megafoni televisivi, c'e' poca speranza di riuscire a farsi sentire. l'IMT e' puro clientelismo senza alcun significato reale, mentre l'IIT e' ben piu' pericoloso, perche', come ha detto Modica a Report, il progetto e' valido, ma e' stato scelto "nelle segrete stanze" e non per la sua validita', senza confronto con altri progetti piu' o meno validi, non lo sapremo mai, ma solo per clientele politiche e potentati vari.
Il tutto nel silenzio scientifico piu' totale.
Io credo che l'IIT vada chiuso prima che cominci davvero a funzionare, perche' sarebbe un pessimo esempio per il futuro dell'Italia. Se poi quegli stessi gruppi di persone, che fanno un lavoro egregio, meriteranno dei finanziamenti, magari anche maggiori, come risultato di un confronto aperto e pubblico, saro' il primo a rallegrarmene

Anonimo ha detto...

ho visto il servizio di report, sembra proprio che ci siano figli e figliastri.....

Federico ha detto...

per quanto mi riguarda diventa sempre piú importante il nome dell'universitá in cui ci si é laureati perché é chiaro che tra lauree regalate e agevolate si stanno creando due tipi di universitá: quelle serie e quelle mafiose.
i privati sanno bene distinguere un'universitá vera da un diplomificio ma purtroppo i concorsi pubblici non fanno questa differenza.
morale: lavora che tanto poi la laurea arriva da sé