Diario di un pazzo: giorno 1
Anche oggi mi trovo costretto a guardarti solo di spalle, da dietro. I tuoi capelli, il collo che s'indovina dietro. Tutto molto bello, ma inizia ad essere frustrante. Non posso continuare così.
Diario di un pazzo: giorno 2
Mi piacerebbe un giorno darvi ragione e cambiare modo di pensare, di agire di concepire l'amore. Come diceva quell'espertone? “l'amore non esiste. Esiste solo scopare, scopare ...”. Scopare, scopare, scopare: come può una parola rendere così volgare e inanimata una cosa così bella? Mi piacerebbe avere il coraggio e prendere tutti i libri che leggo, i giornali e buttarli nella spazzatura .. ma poi penso che quello che siamo non si può cambiare di punto in bianco, spazzando via una parte di ciò che è in noi. No, non sono io quello sbagliato. E non importa se starò ancora solo, senza amore. Allora tipo fuori i libri dalla spazzatura, li ripulisco e continuo per la mia strada. A costo di sembrare l'eroe della valle solitaria, con tante macchie e tanta paura.
Diario di un pazzo: giorno 3
C'è una prima fase dell'innamoramento, di cui vorrei parlare. Quella dove ti immagini solo i momenti felici insieme alla persona cui vuoi bene. Anche se ancora nulla di concreto è successo.
Stop.
Già qui hai sbagliato. Hai immaginato. L'immaginazione nutre la tua mente di un cibo virtuale che non sazia. Che non esiste. E quanto questa specie di droga non ti basta più, inizi a guardare la realtà. E iniziano i dolori.
Diario di un pazzo: giorno 4La chiamo? Non la chiamo? Cosa le dico? Faccio lo spiritoso? Il dolce, il romanticone, il duro, il cinico, l'intellettuale ... in ogni caso sarai destinato a sbagliare. Mettilo in conto. Senza che ti prepari la frase. Non pensare.
Diario di un pazzo: giorno 5
Penso che, l'effetto di ogni delusione che ho avuto sia stato quello di farmi chiudere dentro me stesso. Ad ogni mazzata, un giro di chiave. E tanto più ti chiudi, tanto più sembri distante, trasparente, alieno da questo mondo. Tu guardi gli altri, ma hai la sensazione di essere trasparente. Ridono, scherzano, fanno le battute, e tu ti senti escluso. Tagliato fuori da questo mondo che sembra non avere bisogno di te. Ma se non esisto, perchè allora sto così male?
Diario di un pazzo: giorno 6
Ogni delusione, anziché farmi crescere e rendermi più forte, mi porta ad una regressione adolescenziale. Come se non avessi più difese immunitarie per contrastare questo male. Sindrome da immunodeficienza, che cresce, cresce ...
Diario di un pazzo: giorno 7
Mi ricordo di quella volta, avevo vent'anni, che innamorato di una ragazza, la aspettai fuori della sua scuola con una mazzo di fiori (di campo). E in quel momento non mi importava delle risate delle ragazze che uscivano dal cancello. Le battute, le strizzate d'occhio “guarda, che scemo ...”. Beh: che c'è da guardare? Sono uno scemo. Sono il buffone della sorte, perchè in quel momento non importava di niente.Non è che lei gradì molto quel regalo e la figuraccia fuori la sua scuola davanti le compagne. Ma quando mi chiese un altro incontro, per conoscermi meglio (ma chi sono in realtà?), non ci sono andato. Mi sono tirato indietro. Perchè ho avuto paura. Perchè sono un maledetto codardo. Sono uno che continua ad inseguire un ideale di amore e contemporaneamente a sfuggire la realtà delle cose.
Diario di un pazzo: giorno 8
“Vedrai, mi prenderò cura di te. Ti vorrò bene. Voglio averti accanto, quando mi sveglio. Voglio stringere il tuo corpo quando ho bisogno di amare. Voglio baciarti, come se volessi mangiare parte del tuo essere, in modo che una parte di te sia in me”.
“Tu mi insegnerai a correggere le mie spigolature, i miei difetti. Mi insegnerai ad essere un uomo. E io per questo ti vorrò bene. Ti voglio bene perchè tu mi ami”.
Io queste parole non le ho ami dette a nessuna. Sono forse anche belle parole. Ma, come i fiori dopo il loro tempo, anche se da fioriti sono stati belli, sono destinati a sfiorire e marcire. E io mi sento marcio dentro. Tutto è polvere, alla fine.
Diario di un pazzo: giorno 9
Dopo la fase illusoria, viene la crisi. La crisi del rifiuto: ancora peggio del rifiuto senza nemmeno avere avuto il coraggio di tentare. Perdente in partenza.E allora cresce la sensazione, che ti prende all'addome, di dover morire. Di voler morire. La sensazione per cui, se non avrò lei, non avrò nessun'altra. Finchè non mi toglierò lei dalla testa, il suo sguardo, quel modo di sorridere, non riuscirò a pensare a nessun'altra.
Ti prego lasciami libero. O lasciami morire in pace.
Diario di un pazzo: giorno 10
E' notte. Non riesco a dormire. È come un interruttore. Si accende e, tac, basta dormire. Dentro come un fuoco che lentamente ti consuma. Come se niente si possa più fare o dire. Inesorabilmente. Ecco allora che mi assalgono i miei demoni notturni. Che non mi lasciano solo, loro, no. Proprio no.
Vi prego, stanotte, non fatemi stare troppo male.
Diario di un pazzo: giorno 11Se potessi scappare, andrei lontano da tutto questo, per farmi piccolo e invisibile. Irraggiungibile. E poi? Mi rendo conto che non vorrei stare in nessun altro posto fuori che questo. Voglio stare contemporaneamente qui, ora, in questo luogo, davanti a te, e allo stesso tempo, il fuoco che mi brucia dentro, mi fa scappare lontano. Come è possibile? voler stare qui e cento miglia lontano. Lontano da te non ci so stare. Ogni luogo mi ricorderebbe della tua immagine, è di come sarebbe bello amarti.
Siamo nati per soffrire.
Diario di un pazzo: giorno 12
Come mi sento? Come un estraneo su questa terra. Come un alieno, come un ingranaggio tenuto fuori dalla sua ruota. Che vede gli altri (ingranaggi) compiere sempre più lontani il loro percorso.
Come se le sensazioni che provi, gli odori i colori, i suoni siano sensibili solo a te; e viceversa, i loro odori, suoni, sensazioni non sono percepibili dai tuoi sensi. Ma dove sono finiti i sentimenti, in questo mondo? Dove sono andati finire? Travolti anch'essi dal ritmo sempre più veloce dell'esistenza dell'omo, si erano macari loro adeguati: avevano capito di rappresentare una pausa ed erano scomparsi, perchè oggi come oggi nisciuna pausa può essere concessa in questa sempre più delirante corsa che si nutre di verbi all'infinito: nascere, mangiare, studiare, scopare, produrre, zappingare, accattare, vendere, cacare e morire. Verbi all'infinito, però della durata di un nanosecondo, un vìdiri e svìdiri. Ma non c'era stato un tempo nel quale c'erano altri verbi? Pensare, meditare, ascoltare e, perchè no?, bighellonare, sonnecchiare, divagare?
Diario di un pazzo: giorno 13
Fa freddo, nella mia camera, il pollice mi duole. Lascio questa scrittura, non so per chi, non so più intorno a che cosa .....
Vorrei tanto dire che quanto scritto è solo opera di fantasia (tiatro, direbbe il maestro). Vorrei tanto.
2 commenti:
E si caro amico mio, ho le tue stesse emozioni...
Aspettiamo solo d'innamorarci di quella giusta...
Arriverà prima o poi...
Alla fine nn può piovere per sempre...
In questo momento rappresenta anche il mio diario..sopratutto quando dice lasciatemi morire in pace! Diario di una pazza!!
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