In risposta al post di Luca Sofri sul parallelismo Tangentopoli e Calciopoli.
Punto numero uno: Moggi non ha solo vinto degli scudetti, ma ha anche, grazie alle vittorie, influito sull'andamento del titolo azionario della Juve. Ha truffato quanti giocavano alla schedina. Quanti scommettevano. E chi non era nell'impero veniva messo fuori gioco: non lavoravi.
Punto numero due: il cinghiale bianco (quello delle monetine) era uno che prendeva e gestiva mazzette. Come altri. Ed era anche uno che amava mostrarsi in pubblico assieme al suo circo di nani e ballerine. Che piazzava qua e là, in televisione, sui giornali ....
Quando il tiranno è caduto, volevate uno stile oxfordiano? Va bene: che siano i politici a dare il buon esempio, con uno stile più british.
Punto numero tre: i suicidi in carcere. Credo si riferisca alla morte del presidente dell'Eni Cagliari. Non conosco i dettagli relativi alle ferie del PM, che si oppose al suo rilascio tre giorni prima (17 luglio 1993) del suicidio (il 20 luglio). L'ultimo rapporto "Morti di Carcere" di "Ristretti Orizzonti", mette in evidenza come il suicidio sia ancora una delle maggiori cause di morte nelle carceri italiane (5 i casi nel solo mese di marzo): non solo i ricchi manager muoionodietro le sbarre, ma tanti signor nessuno, che a differenza del signor Cagliari, non fanno notizia.
E' vero, durante Tangentopoli c'è stato un uso eccessivo della carcerazione e delle manette nei confronti degli indagati. E' mancato il rispetto: ma perchè il rispetto deve essere dovuto sempre e solo nei confronti del potente e mai viceversa. La Costituzione italiana stabilisce la regola per cui "la legge è uguale per tutti".
Ma qualcuno è più uguale degli altri: più uguale dei truffati dal caso Parmalat, dal caso Cirio, dei cittadini che pagano le tasse e non si arricchiscono con tangenti.
Per non voler parlare del rispetto dei morti per mafia, per le stragi di stato ... ma qui allarghiamo troppo il discorso.
Il vero problema è che in Italia si passa con troppa facilità dall'intoccabilità dei potenti ad un clima da "Rivoluzione francese": ex potenti cui tutti fino a pochi giorni prima si prostravano per chiedere grazie e favori, di colpo ridotti in mutande.
Si passa dal "nessun giustizialismo" (con ruberie, tangenti, favoritismi, il tutto sotto la lice del sole, tanto tutto è concesso), al "giustizialismo veloce".
Cos'è? è quel clima di "sbatti il mostro in prima pagina", per cui si individua il colpevole (Craxi per gli scandali della prima repubblica, Moggi oggi per Calciopoli) e lo si usa come capro espiatorio.
A prendere gli insulti dei tifosi o le monetine davanti all'hotel Raphael. Non credo che tutte quelle persone fossero sfaccendate.
A Sofri non è piaciuta quell'immagine? Facciamo così: ci facciamo ridare i soldi, la dignità che abbiamo perso, come italiani, e poi chiediamo scusa.
Tutto il sistema politico della Prima Repubblica era malato, ma la politica ha ripulito le camere? Si è date le regole affinchè quel sistema non si potesse ricreare? La risposta è no.
Il sistema calcio si darà delle regole per evitare una nuova stagione degli candali? Difficile. Già sarà difficile vedere la Juve in serie B.
C'è del marcio in Danimarca, dice Marcello nell'Amleto di Shakespear: ma siamo sicuri che è sempre colpa dei danesi e i regnanti non abbiano colpe?
L'impunità e il garantismo fino all'estremo devono valere per tutti o per nessuno. Anche per chi lancia le monetine. Anche per chi sbarca sulle nostre coste e viene sbattuto in strutture-lager chiamate Cpt. O sono persone che non hanno diritto alla dignità?
Technorati: Calciopoli, Tangentopoli
2 commenti:
sottoscrivo pienamente.
Quello che non mi va giù è la frase "sfaccendati armati di monetine". Come se i giornalisti armati di penna fossero meglio ...
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