24 luglio 2012

"A un passo dalla guerra" di Daria Lucca, Andrea Purgatori, Paolo Miggiano

La tragedia di Ustica ricostruita come se fosse una spy story: i protagonisti della storia raccontata in primo piano sono inventati, ma i grossi personaggi sullo sfondo sono tutti veri. Carter, Breznev, Gheddafi, cossiga .. .

Fine luglio 1980: il governo italiano cade. Viene creato un governo di tecnici, il cui primo ministro si imbatte nella rogna della restituzione del MIG libico (ufficialmente caduto sulla Sila il 18 luglio 1980) a Gheddafi. Insospettito dall'aggressività dell'ambasciatore americano inizia una propria indagine sul mig, agganciandola all'incidente del DC9, esploso in volo nella sera del 27 giugno.
Il presidente deve scontrarsi con la reticenza degli organi militari, che si proteggono con la scusa "noi non abbiamo visto niente, dunque non abbiamo nulla da riferire". La reticenza degli spioni, dei vertici del SISMI (servizio segreto militare) e SISDE (servizio segreto civile, ma che in realtà è in mano ad un generale dei carabinieri), l'approssimazione del ministero della difesa. Tutti sembrano portare avanti un'opera di depistaggio, tirando in ballo ipotesi fantasiose, dall'attentato terroristico alla bomba (su un aereo partito con un ora e mezzo di ritardo).

Il presidente chiede consiglio ad ex compagno di scuola, ora ammiraglio e vicedirettore del SISMI: così, analizzando i tracciati radar delle basi che ufficialmente non hanno visto nulla, si scopre che dietro la caduta del DC9 si nasconde un segreto inconfessabile.
La sera del 27 giugno altri aerei erano a fianco del DC, che si trovò nel bel mezzo di una piccola guerra sui cieli del Tirreno, uno scontro tra caccia, presumibilmente americani (o francesi) e libici.
Lo dicono i plot del tracciato radar di Ciampino che le prime perizie non avevano considerato: di chi sono quegli aerei? Chi li guidava quella notte? Possibile che il MIG non sia coinvolto col DC9? Perchè la CIA e l'ambasciata americana, bypassando i vertici politici e militari, sono stati portati a vedere i rottami del mig, scortati da militari del SIOS (servizi segreti dell'aviazione)?

L'ammiraglio riesce a ricostrire lo scenario di quella notte: dall'Inghilterra, la notte del 27/6, era in corso un trasferimento aereo di Phantom, verso la base de Il Cairo, in Egitto. Era l'aiuto che Carter aveva promesso a Sadat, per contrastare il comune nemico: la Libia di Gheddafi.

Oltre ai Phantom F4, era in volo anche qualcos'altro: un F111 (un cacciabombardiere tattico = armi nucleari) americano, appartenente allo stesso stormo in trasferimento verso l'Egitto. Per non essere visto dai nostri radar (trattandosi di un bombardiere tattico avrebbe avuto bisogno di particolari permessi per sorvolare l'Italia) si è nascosto sotto il DC9. L'altro è il mig 23 libico: viene fatto levare in volo dai libici per abbattere il caccia, ma erroneamente colpisce il DC9.

Nella battaglia sono coinvolti anche i francesi: sono i caccia Mirage che si alzano in volo dalla base di Solenzara (in Corsica, come testimoniò il generale Bozzo), forse per scortare e proteggere i Phantom, in trasferimento. Dalla base di Grosseto, messa in allarme, vengono fatti decollare due caccia italiani F104, per "portare al sicuro" l'F111.

L'ammiraglio conclude la sua analisi, spiegando come già subito dopo l'abbattimento era in corso un'operazione di occultamento delle prove, da parte dei vertici militari italiani. Siamo stati noi che, probabilmente abbiamo fatto la soffiata ai libici, parlando del trasferimento dei Phantom in Egitto. E anche l'occultamento da parte degli americani: che non potevano ammettere un incidente del genere, nei confronti di un paese alleato. Neanche da parte dei libici.

Il libro termina col presidente costretto a dimettersi, perchè ricattato, e con l'ammiraglio che muore in un incidente oscuro.

La storia, che sebbene sia inventata non è detto che non sia verosimile, è intermezzata da schede, realizzate dagli autori stessi, che tracciano il quadro storico-politico attorno all'incidente.

"Siamo stati ad un passo dalla guerra" è l'affermazione che il maresciallo Dettori (radarista della base di Poggio Ballone a Grosseto) fa alla cognata. Anche lui, come altri protagonisti, muore suicida, misteriosamente.

Attualmente il libro è fuori catalogo (non lo trovi nè su ibs nè su Amazon).

Il post che avevo scritto nel 2009sul libro.
Ustica scenari di guerra di Leonora Sartori - Andrea Vivaldo
Il sito di misteri d’Italia.
Il sito dei parenti delle vittime della tragedia.


Technorati: , Daria Lucca,

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