Il presidente della Repubblica dice convinto che l'Italia deve farcela uscire dal tunnel della crisi e guarda alle nuove strade che si stanno aprendo nell'Unione europea per arrivare magari a un'Unione politica. Da questo punto di vista, secondo Napolitano, un passo decisivo è stato fatto nel recente vertice di Bruxelles.
Quanto alla crisi della politica, il presidente continua a essere convinto che i partiti siano indispensabili e intanto guarda positivamente all'ipotesi di una nuova fase costituente, ma - dice - lui non parteciperà, lasciando il Colle nel 2013, a scadenza naturale del mandato.
L'incontro tra Scalfari e Napolitano è però anche un dialogo sui grandi temi del secolo, sulla filosofia e sugli uomini che hanno fatto il pensiero politico del Novecento.
[repubblica]
Belle parole.
I partiti servono, dice il presidente, e su questo non si può che essere d'accordo. Il punto è che questa nuova costituente (invocata da più parti, se ne parlava anche ad inizio legislatura nel 2008) sarà costituita dagli stessi partiti di oggi, con le stesse persone di oggi.
Che genere di riforme appronteranno?
Sono le stesse persone che con uno strappettino alle regole cambiano un membro della commissione di vigilanza per garantire nel cda Rai una governance buona per Berlusconi.
Sono le stesse persone che hanno nominato parenti e amici dentro le aziende di stato, portandole al fallimento: Alitalia, Enav, Finmeccanica.
Più che una terza repubblica sembra che stiamo per tornare verso la prima, di Repubblica.
Una vecchia terza repubblica che sembra volersi portare con se tutti i misteri e le zone grigie del potere da cui è nata: la trattativa stato mafia (Idv a parte, a chi interessa sapere perchè Mancino telefonava al Quirinale?), il "sistema" di burattini e burattinai che controlla le nomine nello stato.
Chissà se i due vecchi, oltre a parlare di filosofia e sul pensiero politico hanno parlato anche di questo.
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