Quello che è successo a Rivoli è una fatalità:
il presidente del Consiglio sostiene che si è trattato di "una fatalità drammatica", dal momento che "poteva succedere anche in un'abitazione", che "non c'erano indizi
di pericolosità" e che "nessuno aveva denunciato ipotesi di pericolo".
Già, ma cosa succede a chi denuncia un problema di sicurezza?
Magari viene licenziato, come capitato a Dante De Angelis. Licenziato "per aver rilasciato una ovvia e doverosa dichiarazione sui gravi incidenti accaduti ai treni Eurostar nei mesi precedenti".
Allora, sotto la minaccia del licenziamento, col ricatto del precariato, come si conciliano la sicurezza col lavoro?
E se anche denunci, ma poi il padrone se ne frega lo stesso, come successo per la Thyssen, dove volutamente non si è speso per la sicurezza perchè tanto l'azienda andrà chiusa?
E guai a chi si permette di gioire per l'imputazione di omicidio colposo: gli viene risposto da eminenti signori che ciò viene fatti dai giudici " per fare scalpore, clamore con sentenze esemplari di forte richiamo emotivo sull'opinione pubblica. "
Sicurezza, tolleranza zero, diventano così parole prive di significato. Si torna al solito discorso: profitto, profitto e soltanto profitto.
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