17 novembre 2008

Report Mare nostrum

A Report si è parlato dello stato di salute dei nostri mari e di quanti, con il mercato ittico, ci vivono.
E, come spesso accade con le sue inchieste , è emersa una bella frode.
Una frode ai danni dello stato italiano, da parte dei 700 pescatori di pesce spada con le tonnare. Che si sono intascati le sovvenzioni dal 1997 (per un totale di 100 ML di euro), per abbandonare le "spadare" (in cui finiscono anche esemplari giovani, delfini, tartarughe marine, rovinando l'ecosistema marino): ma che invece continuano ad essere usate, in barba ai controlli (pochi e difficili).
Chi dovrebbe controllare, si mette un bel esemplare di pesce spada nel bagagliaio, come il vigile di Bagnara (Cosenza).

Altri, come la capitaneria di porto di Bagnara, non possono fare niente: "qui lo stato sono loro" concludeva dopo il tentativo di denunica la giornalista Sabrina Giannini, che si è presa pure delle minacce dai pescatori (sotto gli occhi dei cc).
Pescatori, come quelli di Bagnara, che sono ben protetti: guadagnano bene con queste reti illegali (25000 euro/sbarco x 15 settimane di lavoro). Ad inizio stagione, tanto per far capire a chi di dovere chi comanda, hanno pensato bene di occupare i binari (il 20 maggio 2008).
E il governo, tramite il presidente Fini ha assicurato loro l'impunità fino a luglio.

E che avrebbe chiesto all'Unione Europea una maggiore clemenza sull'uso delle spadare.
I pescatori possono contare sull'appoggio dei politici, come Giovani Dima, compagno di Fini, eletto proprio nel colleggio di Bagnara.Sanno che possono sbarcare il pesce e le reti senza nessuna rottura di scatole. Possono andare a pescare illegalmente con i congegni di rilevazione (le Blue Box) spenti per evitare la Guardia Costiera.
Anche loro devono lavorare, direte voi: peccato che i sequestri e i controlli (costosissimi) sono a carico del contribuente. Che il pesce spada è a rischio estinzione. Che tra qualche anno non avremo nulla da pescare ...

Poi ci sono le reti a strascico sottocosta: vietate anche queste perchè rovinano i fondali, uccidono gli esemplari piccoli (mettendo a rischio le specie). Ma, come per i pescatori di Bagnara, di Cetraro, ci sono pescatori che vogliono fare i furbi sulle spalle di quanti invece pescano rispettando l'ambiente e le regole.Per cui via al pescato sotto misura, che finisce nei ristoranti e sui mercati.
Continuerà così finchè, chi controlla fa finta di niente, e continuerà a non sequestrare le reti e il pescato. E finchè le sanzioni saranno così irrisorie, rispetto al valore del pescato. Con lo strascico si arriva ad un valore di 700 euro in due giorni; chi pesca in regola arriva a 750 euro.

Ma non tutti i pescatori sono uguali: ci sono persone come Paolo Fanciulli, che "è stato l’unico pescatore in Italia a salvare il tratto di costa dove pesca dall’assalto selvaggio".

E se la pesca industriale in Italia non bada al mantenimento del sistema e non guarda lontano, il risultato è che poi il pesce, nelle tavole arriva dal'estero.
Con i sussidi dell'Europa che favoriscono i grandi pescatori, che intaccano la biodiversità perchè pescano tutto il possibile e col fatto che il pesce che mangiamo, non sappiamo nemmeno da dove arriva.
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1 commento:

Anonimo ha detto...

Chi dovrebbe controllare, si mette un bel esemplare di pesce spada nel bagagliaio, come il vigile di Bagnara (Reggio Calabria) e non e tutto nell'indifferenza totale di cp di finanza nella zona di bagnara esattamente tonnara di palmi e marina di Gioia Gauro in questo periodo come ogni anno stanno facendo strage di pesci spada di 1, 2,3,4, 5 kg con uso di palamiti di notte