25 settembre 2009

Annozero - farabutti

Prima puntata con tema lo stato dell'informazione italiana (non una novità, dunque).Quale è la situazione della stampa, dell'informazione televisiva? Quello che succede ad Annozero (e contro Report, e contro Che tempo che fa) è censura preventiva, oppure è solo pubblicità che vuole farsi Santoro?

La puntata ha avuto ospiti di entrambe le parti (Franceschini e Bocchino), con giornalisti di diverse testate: Maurizio Belpietro, Enrico Mentana, Concita De Gregorio. Più le inteviste di Corrado Formigli a Vittorio Feltri e Filippo Facci.
Ma lo stesso diranno che la trasmissione è contro, non è plurale.

Trasmissione iniziata con le immagini delle interviste e delle conferenze stampa di Berlusconi: quella dove parla di "atteggiamento delinquenziale" dei media, a Porta a Porta.

E quella, con Zapatero, in cui rispondendo alle domande del giornalista di El pais sipegava come "siamo circondati nella stampa da troppi farabutti".
Lo stesso politico che invoca il diritto a non essere diffamato.
Ma che Rai sarebbe senza Report, Annozero, Che tempo che fa? Sia in termini di qualità, che in termini di share (ovvero di soldi)?
Chi risarcirebbe gli italiani dei mancati introiti pubblicitri (e dunque dei maggiori incassi per Mediaset)? Masi? Liofredi?

Altro spezzone la conferenza di Brunetta (e io insisto, sembra proprio Paolino Rossi), dove parla di culturame di una certa sinistra, fannullona, sorca, cattiva, in contrasto con l'Italia che lavora. Il bene contro il male: sembrano discorsi che si fanno ai bambini. Eppure c'è gente che ci crede pure.
Al consulente Brunetta.

Parliamo di libertà di informazione.

Franceschini.
E' evidente che c'è un problema di informazione - diceva.
"Noi abbiamo la responsabilità politica grave nel non aver fatto la legge sul conflitto di interessi negli anni in cui abbiamo governato."
Meglio tardi che mai.
"Il rischio più grande è l'assuefazione, alle intimidazioni del presidente".

Bocchino.
Quello della commissione Telekom Serbia.
"In Italia c'è tanta libertà di stampa, come dimostrano le tante cause di diffamazione".
Ma è cattiva informazione, oppure una classe politica che non accetta critiche?Ha tirato poi fuori il paragone con Obama, che ha rifiutato l'intervista con a Fox, considerata "una rete nemica".
Sbagliando pure: perchè si dimentica che Obama non possiede nessuna rete. Che l'intervista alla Fox è stata rifiutata perchè la rete aveva censurato un suo intervento.

Mentana.
Tirato in ballo da Bocchino, sulla libertà in Mediaset.
"La mia libertà televisiva [a mediaset] ha un prezzo, perchè non dimentichiamoci che io non faccio più il mio mestiere..".

L'intervista a Vittorio Feltri.
Nello studio, si intravede il capoccione di Mussolini.
Aveva scritto su Dino Boffo "ecco cosa risulta dal casellario giudiziario" nel suo editoriale.
Formigli gli ha fatto notare l'inesattezza dell'affermazione. "io ho ripartato un fatto, non fermiamoci al casellario giudiziario".

E così, le lettere anonime, diventano un fatto di cronaca che si può raccontare. Mentre i verbali di Tarantini, sono solo gossip.

Concita De Gregorio.
L'obiettivo di una certa stampa è mostrare che tutti sono uguali. Tutti corrotti, tutti con scheletrucci.E la causa civile contro l'Unità è riferita a 2 interi numeri: un atto di intimidazione.E sarebbe il primo caso, essendo tutte le giornaliste donne, in cui delle donne danno dei soldi a Berlusconi.

E poi è arrivato il momento di "mi lasci parlare" Belpietro.
Che si inpuntava sulla differenza tra causa civile e penale. Due cose diverse, è vero. Ma se hai uno scudo penale, e puoi permetterti di tirar per le lunghe le cause civili, il politico dovrebbe evitare di portare a giudizio qualcuno.
Perchè, piaccia o non paccia, il lodo Alfano all'Italiana, c'è solo in Italia.

Nelle vicende di Tarantini, ci sono rilevanze penali. Sono quelle che riguardano la sanità pugliese. Vicende, secondo Belpietro, nascoste dalla storia delle escort che sono finite a palazzo Chigi, dal presidente.Vicende che, secondo me, sono state affrontate da tutti i giornali. Come le cene di D'Alema e le accuse agli assessori della giunta Vendola.

L'intervista a Filippo Facci.
Facci si è tolto il sassolino dalla scarpa contro Feltri e il feltrismo. Contro il giornalismo dei dossier, che setacciano le vecchie notizie per fare campagne stampa contro.
Il tutto per alzare le vendite (e compensare le perdite del Giornale, 22 milioni di euro).

Feltri il forcaiolo del 93, diventato garantista nel 94.
Feltri contro le pensioni baby, andato in pensione a 53 anni.
Feltri contro gli aiuti di stato che prende le sovvenzioni per l'editoria.

Il punto di Travaglio.
Dopo settimane di atttesa, ci si aspettava il botto. Invece il giornalista ha ripetuto i fatti che, per chi si informa, sono già noti.La coca, le escort nei festini, come emerso dai verbali.
Eppure fa una certa impressioni sentirsele raccontare in modo così crudo in televisione.Di certo i telegiornali, certe informazioni, non le hanno dette così.
"Tarantini o Tarantino ? Forse è Quentin Tarantino, è la storia è Pulp Fiction. Molto pulp ..".

L'intervista alla D'Addario.
Altra anomalia: nessuna televisione italiana esclusa Sky, ha intervistato la escort più famosa d'Italia.Eppure tutti l'hanno fotografata a Venezia.
Nell'intervista a El pais ha dato la sua versione.
Le promesse per una candidatura alle Europee; saltata dopo l'intervista di Veronica Lario, sulle veline candidate.
"Non capisco la differenza tra velina e escort. Se una ragazza per far carriera fa certe cose .."

Nella seconda parte della puntata, si è parlato di politica e etica.
Con Franceschini che ha difeso D'Alema (per le sue cene) ma ha ribadito che la politica dovrebbe tenersi fuori dalle nomine nelle asl.
Bocchino lo accusava di aver protetto Tedesco, con la nomina al senato.

Stranamente Bocchino, il garantista con i suoi, non lo è con gli altri. "Noi daremo l'autorizzazione a procedere nei confronti di Tedesco" è stata la promessa pesante fatta da segretario.

Staremo a vedere.

Una cosa va sottolineata: secondo Bocchino "un politico deve essere giudicato dalgi elettori".
Non è così, nella democrazia italiana dove vige la separazione dei poteri e l'articolo 3 della Costituzione.

Altro momento topico, lo spunto fatto dalla De Gregorio sul ruolo della donna.
A prescindere dalla svista sulla coca, dai verbali emerge la concezione della donna come oggetto per far girare gli affari. Come catalizzatore.
E proprio il ciarpame senza pudore di cui aveva già parlato Veronica nella sua intervista: le donne che si concedono al capo per avere favori, e i politici e imprenditori che le usano per i propri fini.
E poi vogliamo togliere il velo alle donne islamiche.

Segnalazioni: la puntata vista dai lettori, nell'articolo di Gilioli (anche i miei commenti su facebook).
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