Peggio della guerra, c'è solo l'ipocrisia di tanti politici (e giornalisti, e presunti esperti di questioni militari) che usano (e hanno usato) le missioni all'estero, i feriti e putroppo anche i morti, per i loro fini.
Sono morti in un attentato a Kabul, 6 parà : compito della politica, dopo il necessario cordoglio, è capire se abbiano dotato i nostri militari di tutti gli strumenti possibili per affrontare la situazione afgana. Sia in termini logistici (le armi, la protezione dei mezzi), sia in termini di regole di ingaggio.
Tutto il resto, le polemiche, le chiacchiere, non serve ai nostri soldati.
Ad agosto, dopo l'attentato a Kabul sempre contro un Lince, il generale Tricarico aveva già espresso i suoi dubbi sulla dotazione dei militari.
«Siamo sicuri che i blindati lince non siano stati dotati di protezioni migliori per mancanza di fondi?». Nel giorno dell'ennesimo attacco ai militari italiani, è il dubbio che solleva il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica, secondo cui «bisogna capire - dice all'Ansa - se, e in che misura, sulla sicurezza dei nostri soldati in Afghanistan pesa la carenza di risorse».
«Siamo sicuri che l'addestramento dei nostri è adeguato, o invece - si chiede ancora Tricarico - è vero che non sono state fatte esercitazioni perché mancavano i soldi per comprare le munizioni?». Ad avviso dell'alto ufficiale, «bisogna vedere se non si può finanziare meglio la sicurezza dei nostri soldati, magari con iniziative di finanza creativa».
Più in generale, secondo Tricarico, sulla questione occorre «una complessiva rivisitazione di carattere politico e tecnico: solo dopo si potrà andare ai funerali - anche se tutti speriamo che non ce ne siano più - senza piangere lacrime di coccodrillo». «Far fuoco con i cannoncini dei Tornado non solo è inutile, ma anche pericoloso perchè in scenari come quello afgano il rischio di danni collaterali è certo».
Nemmeno Kabul è sicura: lo aveva già evidenziato l'inchiesta di Riccardo Iacona della scorsa stagione, La guerra infinita.
Nemmeno Kabul è sicura: lo aveva già evidenziato l'inchiesta di Riccardo Iacona della scorsa stagione, La guerra infinita.
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