Ha ben da attaccare il presidente del consiglio, a tutti i giornalisti che lo seguono.
"Abbeveratevi alla disinformazione di cui siete protagonisti. Povera Italia con un sistema informativo come questo".
"Abbeveratevi alla disinformazione di cui siete protagonisti. Povera Italia con un sistema informativo come questo".
Perchè oggi è un pò tardi per lamentarsi.
Se tutta la categoria del mondo dell'informazione, stampa e televisione, avesse tenuto un comportamento ineccepibile, con la schiena dritta, forse avrebbe dato al premier meno alibi per attaccarla.
Perchè se il premier è un problema per la libertà di informazione, non lo è da oggi nè tantomeno da ieri. Se c'è questo problema in Italia, anche parte del mondo dell'informazione (che oggi cavalca la famose 10 domande), nè è colpevole.
Chi si ricorda più della Lega (che ieri con Bossi e Calderoli è stata ricevuta da Bagnasco) che attaccava i vescovi negli anni 90, posti ribaltone?
Chi si ricorda più del Bossi che dava del mafioso a Berlusconi?
Chi si ricorda più delle origini dell'impero Fininvest, quei milioni provenienti dalla Svizzera (altro che Noemi), di cui poco si sa.
Dovrebbe essere compito della stampa ricordare certi episodi, certe dichiarazioni.
Sembra di essere tornati ai giorni convulsi di Mani Pulite, con l'improvviso risveglio di certa stampa. E anche con l'improvviso risveglio di una certa opposizione.
La stessa opposizione che fino a ieri diceva che non si doveva demonizzare il cavaliere. Che si faceva il suo gioco. Che il conflitto di interessi non interessa agli italiani ...
Quante sciocchezze.
Che credibilità possono avere questi politici?
Parliamo di cose serie.
Tra l'isteria per l'influenza suina (H1N1), la fine dell'estate, caso Boffo e altro, volevo segnalare che riprende la stagione dei processi.
Italia alla sbarra
Ripartono i processi su politica, affari e mafia. Pezzi delle istituzioni a giudizio. La stagione debutta con Dell’Utri. Napoli, Bari, Catanzaro, Palermo e Caltanissetta, l’attacco al “sistema” della Seconda repubblica. E rimane alto l’allarme sul metodo mafioso, spiega Scarpinato, che è invenzione delle classi dirigenti.
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