Padova era attraversata in lungo e in largo da pattuglie e "pattuglioni", come li chiamavano i giornali, e le divise si sprecavano.
Con la scusa si liberare i quartieri da spacciatori e puttane, in realtà le ronde erano utili soltanto a fini elettorali e perchè preparavano il terreno per quella caccia al clandestino che si sarebbe aperta ufficialmente con l'approvazione del pacchetto sicurezza.
I più grandi sostenitori di questa legge erano ovviamente i mafiosi di ogni nazionalità.
Finalmente avrebbero fatto pulizia della concorrenza indipendente della microcriminalità, così fastidiosa da finire troppo spesso sui giornali disturbando gli affari.
Nel frattempo i bravi cittadini del nordest continuavano ad affidare i pazienti anziani a badanti clandestine e a farsi pulire le case da colf senza documenti.
Con la scusa si liberare i quartieri da spacciatori e puttane, in realtà le ronde erano utili soltanto a fini elettorali e perchè preparavano il terreno per quella caccia al clandestino che si sarebbe aperta ufficialmente con l'approvazione del pacchetto sicurezza.
I più grandi sostenitori di questa legge erano ovviamente i mafiosi di ogni nazionalità.
Finalmente avrebbero fatto pulizia della concorrenza indipendente della microcriminalità, così fastidiosa da finire troppo spesso sui giornali disturbando gli affari.
Nel frattempo i bravi cittadini del nordest continuavano ad affidare i pazienti anziani a badanti clandestine e a farsi pulire le case da colf senza documenti.
Laboratori, fabbriche, cantieri edili, stradali e navali erano pieni di extracomunitari che avevano attraversato il confine chiusi nei container o erano arrivati via mare rischiando la pelle. Manodopera sottopagata e ricattata che si poteva cacciare quando si voleva, senza nemmeno agitare lo spettro della crisi. E gli stessi bravi cittadini continuavano a fottersi troie nigeriane e viados brasiliani, giovani donne e ragazzini minorenni di ogni paese dell'Est europeo.
L'amore del bandito, di Massimo Carlotto - pagine 113-114
L'amore del bandito, di Massimo Carlotto - pagine 113-114
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