A volte ritornano.
Angelo Rizzoli a Libero: "Ora che la Cassazione mi ha assolto definitivamente da tutte le imputazioni e ha riconosciuto che non ho commesso alcun reato, e' venuto il momento di fargliela pagare a tutti i responsabili".
L'ex editore Angelo Rizzoli ha ottenuto che la sua condanna per bancarotta venisse cancellata dopo 10 anni dalla sentenza definitiva. Una conseguenza della riforma del 2006 del diritto societario che ha abrogato l'ipotesi di "bancarotta patrimoniale nella società in amministrazione controllata" prevista invece dalla vecchia legge.
Dunque è stato assolto perchè il fatto non costituisce più reato.
Secondo l'accusa Rizzoli aveva "occultato, dissipato e comunque distratto dalla loro destinazione alla gestione societaria beni sociali e, in particolare, somme per un ammontare complessivo di 85 miliardi e 236 milioni di lire circa e 3.150.000 dollari Usa". In primo grado, il tribunale di Milano, il 15 giugno 1993, lo aveva condannato a 7 anni e 6 mesi.
Secondo l'accusa Rizzoli aveva "occultato, dissipato e comunque distratto dalla loro destinazione alla gestione societaria beni sociali e, in particolare, somme per un ammontare complessivo di 85 miliardi e 236 milioni di lire circa e 3.150.000 dollari Usa". In primo grado, il tribunale di Milano, il 15 giugno 1993, lo aveva condannato a 7 anni e 6 mesi.
Ora ripassiamo la storia.
I conti della casa editrice sono sempre in rosso. La solidità della Rizzoli-Corriere della Sera dipende ora dalle buone relazioni con i partiti politici, "intrecci" che il padre di Angelo aveva sempre accuratamente evitato.Nel 1981 il «Corriere della Sera» è travolto dallo scandalo della Loggia P2, tra i cui iscritti c'è anche Angelone Rizzoli (tessera n° E.19.77), così come il direttore generale del gruppo Bruno Tassan Din.
I conti della casa editrice sono sempre in rosso. La solidità della Rizzoli-Corriere della Sera dipende ora dalle buone relazioni con i partiti politici, "intrecci" che il padre di Angelo aveva sempre accuratamente evitato.Nel 1981 il «Corriere della Sera» è travolto dallo scandalo della Loggia P2, tra i cui iscritti c'è anche Angelone Rizzoli (tessera n° E.19.77), così come il direttore generale del gruppo Bruno Tassan Din.
Con la formalizzazione da parte del Tribunale di Milano, il 4 febbraio 1983, dell'amministrazione controllata per il Corriere della Sera, Angelone riceve un mandato d'arresto e viene detenuto in carcere 13 mesi in custodia cautelare, detenuto in attesa di giudizio.
Si trova così costretto a vendere il suo gruppo editoriale per evitare la bancarotta.
[Wikipedia]
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