Le mani della ndrangheta al nord, un voto alle prossime regionali costa 50 euro.
Monti accetta di rispondere alle domande ... via Twitter. E annuncia di voler cambiare la legge elettorale. Anche lui.
Continua la ricorsa dei partiti verso il centro.
La vera agenda del paese la racconteranno Riccardo Iacona e i giornalisti di Presa diretta, girando per il paese, e non per i salotti televisivi.
Il nuovo ciclo di inchieste, 16
puntate, tratterà dalla malapolitica dentro le regioni (gli sprechi
e le ruberie), del calcioscommesse, dell'ambiente (il cemento, i
rifiuti, le bonifiche mai fatte all'Ilva e a Brescia),
delle spese militari (assurde, per un paese in crisi che ripudia la
guerra). E poi la riforma del lavoro, le grandi opere, la situazione
a l'Aquila (a che punto è la ricostruzione?) fino al
femminicidio:
16 nuove puntate realizzate da Francesca Barzini e da una schiera di giornalisti “pagati a partita Iva: ho chiesto al direttore generale che possano essere assunti a tempo determinato, ora non hanno neppure la copertura legale”.[Brescia corriere].
Quest'anno, il 24 e il 25 febbraio si andrà a votare per formare un nuovo governo che dovrà trovare delle soluzioni ai problemi del paese: il lavoro, le aziende che chiudono, le tasse in arrivo (che rendono sempre più difficile le vita per le famiglie ) e la lotta all'evasione (contro quelli che le tasse non le pagano ma godono dei servizi dello stato).
Non ci sono soldi da investire in maggiore scuola, maggiore ricerca, maggiori investimenti pubblici in cultura, messa in sicurezza dell'ambiente, creazione di nuovi posti di lavoro. Ma gli stessi soldi negati vengono poi impegnati in onerosi progetti per i caccia F35, per le grandi opere (il TAV in Val di Susa, il terzo Valico in Liguria, le autostrade al nord, la Napoli Bari ..) che se tutto va bene porteranno qualche beneficio tra 5-10 anni. Ma molto prima, maggiori costi, maggiore cemento, posti di lavoro a bassa remunerazione.
Si parla tanto di spending review, taglio delle spese inutili, e poi in questo ano di governo tecnico (ma non per colpa dei soli tecnici) non si è riusciti a fare nulla per contrastare gli sprechi nelle regioni. Gridano vendetta certe storie.
I rimborsi facili in Lombardia (le red bull, le cartucce per fucile, gli aperitivi e i pranzi), i soldi a pioggia nel Lazio (col tesoriere del PDL che si compra una jeep a spese nostre per la neve). Il tesoriere della Lega, che investiva i soldi del partito in Tanzania, entrato nelle grazie del partito perché portava le focacce al boss, e il tesoriere della Margherita (un partito che non esiste che prendeva ancora i rimborsi elettorali) che andava in vacanza coi soldi della cassa, accusato di aver sottratto 23 milioni al suo partito.
La cosa più incredibile è che nessuna, delle persone tirate in ballo da queste vicende (che non hanno solo una valenza giudiziaria) si è reso conto del danno alla politica che ha fatto. Come potremmo continuare a fidarci di chi governa le nostre istituzioni? E' così che si alimenta il qualunquismo.
Fare politica non significa spendere denaro pubblico per i propri interessi privati, come fosse cosa propria. Fare politica non è considerare la gestione della cosa pubblica come cosa privata, i rimborsi per le spese e i contributi come un bancomat, il prestigio di sedere su una poltrona (in regione, un comune o un Parlamento) come un diritto divino e non come un doversi mettere al servizio degli altri, per il bene comune. Sentirsi al di sopra delle parti e della legge, solo per i voti che si sono presi, che non lavano alcuna colpa pregressa o futura.
Se i partiti non hanno intenzione di vigilare, di controllare chi candidano (in special modoal sud, dove tanti rieccoli si ripresenteranno alle elezioni), noi cittadini non possiamo perdere questa occasione al prossimo febbraio. Per questo è ancora più importante il lavoro di giornalisti come quelli di Presa diretta (o di Report), per il lavoro che fanno per noi: anche se precari, anche se senza tutele.
16 nuove puntate realizzate da Francesca Barzini e da una schiera di giornalisti “pagati a partita Iva: ho chiesto al direttore generale che possano essere assunti a tempo determinato, ora non hanno neppure la copertura legale”.[Brescia corriere].
Quest'anno, il 24 e il 25 febbraio si andrà a votare per formare un nuovo governo che dovrà trovare delle soluzioni ai problemi del paese: il lavoro, le aziende che chiudono, le tasse in arrivo (che rendono sempre più difficile le vita per le famiglie ) e la lotta all'evasione (contro quelli che le tasse non le pagano ma godono dei servizi dello stato).
Non ci sono soldi da investire in maggiore scuola, maggiore ricerca, maggiori investimenti pubblici in cultura, messa in sicurezza dell'ambiente, creazione di nuovi posti di lavoro. Ma gli stessi soldi negati vengono poi impegnati in onerosi progetti per i caccia F35, per le grandi opere (il TAV in Val di Susa, il terzo Valico in Liguria, le autostrade al nord, la Napoli Bari ..) che se tutto va bene porteranno qualche beneficio tra 5-10 anni. Ma molto prima, maggiori costi, maggiore cemento, posti di lavoro a bassa remunerazione.
Si parla tanto di spending review, taglio delle spese inutili, e poi in questo ano di governo tecnico (ma non per colpa dei soli tecnici) non si è riusciti a fare nulla per contrastare gli sprechi nelle regioni. Gridano vendetta certe storie.
I rimborsi facili in Lombardia (le red bull, le cartucce per fucile, gli aperitivi e i pranzi), i soldi a pioggia nel Lazio (col tesoriere del PDL che si compra una jeep a spese nostre per la neve). Il tesoriere della Lega, che investiva i soldi del partito in Tanzania, entrato nelle grazie del partito perché portava le focacce al boss, e il tesoriere della Margherita (un partito che non esiste che prendeva ancora i rimborsi elettorali) che andava in vacanza coi soldi della cassa, accusato di aver sottratto 23 milioni al suo partito.
La cosa più incredibile è che nessuna, delle persone tirate in ballo da queste vicende (che non hanno solo una valenza giudiziaria) si è reso conto del danno alla politica che ha fatto. Come potremmo continuare a fidarci di chi governa le nostre istituzioni? E' così che si alimenta il qualunquismo.
Fare politica non significa spendere denaro pubblico per i propri interessi privati, come fosse cosa propria. Fare politica non è considerare la gestione della cosa pubblica come cosa privata, i rimborsi per le spese e i contributi come un bancomat, il prestigio di sedere su una poltrona (in regione, un comune o un Parlamento) come un diritto divino e non come un doversi mettere al servizio degli altri, per il bene comune. Sentirsi al di sopra delle parti e della legge, solo per i voti che si sono presi, che non lavano alcuna colpa pregressa o futura.
Se i partiti non hanno intenzione di vigilare, di controllare chi candidano (in special modoal sud, dove tanti rieccoli si ripresenteranno alle elezioni), noi cittadini non possiamo perdere questa occasione al prossimo febbraio. Per questo è ancora più importante il lavoro di giornalisti come quelli di Presa diretta (o di Report), per il lavoro che fanno per noi: anche se precari, anche se senza tutele.
Questo ci permette di fare una
considerazione sul livello di informazione in Rai (e magari nelle
altre reti): che razza di interviste sono quelle che in questi
giorni vediamo nella Rai occupata dai politici che presentano le
loro agende, i loro simboli?
Cattiva politica e cattiva informazione viaggiano di pari passo. Come compagni di viaggio verso il declino del nostro paese.
Cattiva politica e cattiva informazione viaggiano di pari passo. Come compagni di viaggio verso il declino del nostro paese.
La scheda della puntata:
Sta per partire la campagna elettorale e PRESADIRETTA inizia la sua lunga stagione di sedici appuntamenti con una puntata speciale dedicata ai casi di appropriazione indebita dei rimborsi elettorali dei partiti, soldi pubblici.
Gli inviati di PRESADIRETTA ci raccontano tutti i rimborsi folli chiesti e ottenuti da 40 consiglieri della maggioranza della Regione Lombardia, che con i soldi dei rimborsi pagavano cene al ristorante da 27mila euro, compravano computer, telefonini, macchine fotografiche, ma anche giocattoli per i loro figli, facevano la spesa al supermercato e si facevano rimborsare dalla Regione Lombardia persino gelati, sigarette, “lecca lecca” e cartucce per fucili da caccia.
E l’inchiesta va avanti, con l’analisi da parte della Polizia Giudiziaria anche dei rendiconti delle spese dei partiti dell’opposizione, di cui naturalmente renderemo conto.
Ma PRESADIRETTA ha ricostruito come nessuno ha ancora mai fatto, tutta la vicenda di Francesco Belsito, l’ex tesoriere della Lega indagato dalle Procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria per finanziamento illecito ai partiti, truffa ai danni dello Stato e riciclaggio in favore della ndrangheta. Chi era Belsito? Come è entrato nella Lega e nei favori di Umberto Bossi e del “cerchio magico”? Come e’ riuscito a diventare membro del Consiglio di Amministrazione e Vicepresidente di Fincantieri? E infine che cosa ci faceva con i soldi dei rimborsi elettorali della Lega? Prima che scoppiasse il caso Belsito c’era stato quello di Luigi Lusi, il tesoriere della Margherita che secondo l’accusa della Procura di Roma avrebbe distratto 22 milioni di rimborsi della Margherita per trasferirli sui suoi conti. E anche di questo parla PRESADIRETTA.
Ma questo è stato anche l’anno di “Batman e Robin”, Franco Fiorito, capogruppo del PDL e Vincenzo Maruccio, capogruppo dell’IDV alla Regione Lazio. Il primo si sarebbe intascato un milione e trecentocinquantasettemila euro di rimborsi elettorali, il secondo 800 mila euro e per questo sono entrambi in carcere. Più di due milioni di euro che sarebbero stati rubati dai due politici, ancora niente rispetto ai soldi che la regione Lazio ha sprecato. PRESADIRETTA infatti ha lavorato mesi per ricostruire i privilegi che i Partiti si sono regalati alla Regione Lazio, a cominciare dall’aumento del finanziamento dei gruppi consiliari, passato da un milione di euro nel 2010 a 14 milioni di euro nel 2012, con cinque delibere uscite dall’ufficio di presidenza senza che nessuno dei Partiti presenti si opponesse.
LADRI DI PARTITO puntata speciale, quindi, per i contenuti ma anche per la durata, andremo infatti in onda fino a mezzanotte, per segnalare a tutta la Politica che, chiunque vinca, gli italiani, i “lecca lecca” e le cene pagate con i soldi pubblici, i Lusi, i Fiorito, i Belsito e i Maruccio non li vogliono vedere più .
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