L'incipit (che potere leggere
qui):
Giulio la sveglia sfiorandole appena un orecchio con le labbra e le sussurra:
Giulio la sveglia sfiorandole appena un orecchio con le labbra e le sussurra:
«Ari,
ti saluto, devo andare.»
Ha
sentito, ha capito, ma non è in condizione di rispondere.
[...]
Trattiene
un poco il respiro per continuare a immaginarsi morta dentro la bara
del sonno. Ma è un tentativo inutile, è stata irrevocabilmente
richiamata in vita.
E
quindi deve fare le cose che fanno i vivi.
Inspira
profondamente, si riempie i polmoni dell’odore notturno di se
stessa che il lenzuolo ha trattenuto.
Deve
avere sudato molto per il caldo e lei ama il suo sudore.
Ha
scoperto di avere due tipi di sudore, ognuno dei quali ha un odore
diverso.
Il
sudore dovuto al caldo odora di colonia d’erbe e ha un colore verde
smeraldino, quello dovuto all’amore ha invece un odore forte di
muschio e un colore verde scuro.
Solleva
un braccio sino a che l’ascella viene a trovarsi all’altezza del
naso, lo lascia così per un poco, respirandosi.
Ora
è tornata a essere compiutamente viva.
Sente
il cuore che pulsa forte e ritmico – FUNF FUNF FUNF – e risuona
dentro alle sue orecchie come la caldaia di una locomotiva in sosta.
Piega
e raddrizza ripetutamente le dita del piede sinistro.
«Ciao,
piede, come stai?»
Fa
lo stesso con l’altro.
«E
tu?»
Ora
una mano scende a carezzare il polpaccio sinistro.
«Ciao,
polpaccio.»
Da
adolescente aveva la fissazione che i suoi polpacci fossero troppo
grossi, come quelli di quasi tutte le contadine delle sue parti, e
ogni volta, appena sveglia, passava almeno una mezzoretta a
lisciarseli nella speranza di riuscire ad affusolarli.
E
prima aveva patito la paura che le venissero tette troppo grandi. Di
nascosto da nonna se le fasciava strette strette con un fazzolettone
che a momenti non le riusciva più di respirare. Per strada camminava
con le spalle curve nel tentativo di farle sporgere di meno.
A
convincerla che aveva delle gambe splendide e delle tette da
antologia era stato il professore di filosofia, al terzo liceo,
quello col nome buffo, Adelchi, che spesso interrompeva la
ripetizione e la faceva mettere nuda davanti allo specchio.
Quando
Elena bussa discretamente alla porta, lei è riuscita a dare il
buongiorno al suo corpo fino alla gola.
«Entra.»
«Dormito
bene, signora?»
Non
risponde.
Parlare
senza prima avere bevuto il caffè le è praticamente impossibile.
Già rispondere a Giulio è stata una fatica improba.
Elena
poggia il vassoio con la tazzina sul comodino.
«Le
apro di più la finestra?»
«No.»
«Le
preparo il bagno?»
«Sì.»
Appena
Elena è uscita, riprende la cerimonia dei saluti.
«Ciao,
mento.»
Quando
finisce di salutarsi anche i capelli, si tira su a mezzo, sistema
meglio i due cuscini dietro la schiena, prende la tazzina di caffè
amaro, se la porta alle labbra.
Dopo
si accende la prima sigaretta della giornata.
Aspira
lentamente, distanziando una boccata dall’altra e trattenendo
dentro di sé il fumo il più a lungo possibile.
«Il
bagno è pronto, signora.»
Spegne
la sigaretta, scende dal letto, attraversa lo spogliatoio, entra nel
bagno che ha tutte le luci accese.
Si
leva la corta camicia da notte trasparente, si guarda nello specchio
grande quanto mezza parete.
Niente
male, proprio niente male per una che ha compiuto 33 anni quattro
giorni prima.
Flette
i muscoli delle gambe, fa delle mezze torsioni, piega ripetutamente
il busto avanti e indietro, ma non sta facendo ginnastica, non l’ha
mai fatta, è una sorta di controllo generale del suo corpo.
È
soddisfatta, si sente snodata, flessuosa, sciolta, un meccanismo di
precisione ben costruito e ben tenuto, pronto a mettersi in moto
appena lei lo chiede.
Va
a sedersi sulla tazza. Tutte le sue funzioni si attivano alla
perfezione.
Canticchia.
In
vita sua, non ha mai saputo tenere a memoria il motivo di una
canzone.
E
dire che ha passato notti intere a ballare, ascoltando e riascoltando
la stessa musica.
Conosce
un solo motivo, lo sentì una volta alla radio, poteva avere una
dozzina d’anni o poco meno, non se l’è mai più scordato, ed è
quello che sempre canticchia a bassa voce quand’è sola, è un suo
segreto, lo cucina in tutte le salse, anche in salsa jazz, tanto si
presta benissimo, le parole fanno pressappoco così:
Dies
irae, dies illa,
solvet
saeclum in favilla...
Poi
va a infilarsi dentro alla Jacuzzi. Vi si allunga con un sospiro di
felicità.
Il mito di Teseo e Arianna, dove
però è Arianna a condurre l'eroe dentro il suo labirinto.
E dove dentro questo labirinto vive un mostro pericoloso come il Minotauro.
Il libro di Faulkner, “Santuario” ma anche “l'Amante di lady Chatterley”.
Le cronache di questi anni: la scandalosa vicenda dei coniugi Casati Stampa, e anche un episodio accaduto a Roma, citato da Camilleri in questi anni.
Ma un racconto come questo non può non ricordare altri racconti: quelli di Simenon dove lo scrittore belga andava ad esplorare dentro l'anima dei personaggi dall'apparenza comune. Persone che celavano un mondo nascosto fatto di erotismo, pazzie, fuga dal reale.
“La camera azzurra” e “I complici”.
Abbandonato temporaneamente il filone di Montalbano (e delle altre storie di Sicilia), ne “Il tutto mio” Andrea Camilleri racconta dello “strano” rapporto di coppia tra Giulio e Arianna. Marito e moglie, con molte libertà: a causa dell'impotenza di lui (per un incidente), Arianna si concede (per non più di due volte) ad un estraneo che essi stessi scelgono.
Man mano che la storia va avanti nel presente, con l'incontro della coppia con Mario, giovane studente, con lievi flash back si ripercorre il passato di Arianna.
Un'infanzia di abbandoni, violenze e fughe.
Le relazioni passate.
E dove dentro questo labirinto vive un mostro pericoloso come il Minotauro.
Il libro di Faulkner, “Santuario” ma anche “l'Amante di lady Chatterley”.
Le cronache di questi anni: la scandalosa vicenda dei coniugi Casati Stampa, e anche un episodio accaduto a Roma, citato da Camilleri in questi anni.
Ma un racconto come questo non può non ricordare altri racconti: quelli di Simenon dove lo scrittore belga andava ad esplorare dentro l'anima dei personaggi dall'apparenza comune. Persone che celavano un mondo nascosto fatto di erotismo, pazzie, fuga dal reale.
“La camera azzurra” e “I complici”.
Abbandonato temporaneamente il filone di Montalbano (e delle altre storie di Sicilia), ne “Il tutto mio” Andrea Camilleri racconta dello “strano” rapporto di coppia tra Giulio e Arianna. Marito e moglie, con molte libertà: a causa dell'impotenza di lui (per un incidente), Arianna si concede (per non più di due volte) ad un estraneo che essi stessi scelgono.
Man mano che la storia va avanti nel presente, con l'incontro della coppia con Mario, giovane studente, con lievi flash back si ripercorre il passato di Arianna.
Un'infanzia di abbandoni, violenze e fughe.
Le relazioni passate.
Il suo rifugio da piccola, una grotta
dove nascondersi dal mondo.
Ma anche oggi, Arianna ha un suo luogo nascosto, che nemmeno Giulio conosce: in solaio, dietro un passaggio stretto, c'è il “tuttomio”, un luogo segreto dove Arianna incontra e parla con la sua amica Stefania. Quello che hanno messo in piedi è un gioco torbido e pericoloso che ad un certo punto si incrina per a causa dei capricci di Mario, il ragazzo conosciuto sulla spiaggia di Canneto dove i due , complice il gestore dello stabilimento, hanno una sorta di pied-à-terre in cui consumare i rapporti con gli uomini scelti.
Ma anche oggi, Arianna ha un suo luogo nascosto, che nemmeno Giulio conosce: in solaio, dietro un passaggio stretto, c'è il “tuttomio”, un luogo segreto dove Arianna incontra e parla con la sua amica Stefania. Quello che hanno messo in piedi è un gioco torbido e pericoloso che ad un certo punto si incrina per a causa dei capricci di Mario, il ragazzo conosciuto sulla spiaggia di Canneto dove i due , complice il gestore dello stabilimento, hanno una sorta di pied-à-terre in cui consumare i rapporti con gli uomini scelti.
Un gioco che finirà male, dentro il
“tuttomio” di Arianna. Dove, contrariamente alla leggenda,
è il mostro, frutto della pazzia della protagonista, che ucciderà
il giovane.
La scheda del libro sul sito di Mondadori; qui potete scaricare il pdf con le prime pagine.
Il link per ordinare il libro su ibs.
Il sito di Vigata.
La scheda del libro sul sito di Mondadori; qui potete scaricare il pdf con le prime pagine.
Il link per ordinare il libro su ibs.
Il sito di Vigata.
Nessun commento:
Posta un commento