Lo senti il rumore di questa carezza?
Lo so che avverti il tocco, il passaggio lieve della mia mano sull'incavo del fianco., dal basso verso l'alto affinché la carezza sia bilanciata dal contropelo. Lo so che senti il movimento dei polpastrelli e del palmo, anche se hai gli occhi chiusi e il mezzo sorriso che ti increspa le labbra quando capisci i miei pensieri e ascolti le mie parole sussurrate.
Il rumore di una
carezza, una deflagrazione, un movimento sensuale che percorre tutto
il corpo della persona amata, un qualcosa di sospeso tra passato e
presente.
Il modo in cui
dirci come ci amiamo..
Si apre con questa
confessione-poesia l'ultimo romanzo di Maurizio De Giovanni della
serie dei Bastardi e ancora una volta ci troviamo di fronte ad un
libro a cui la definizione di giallo sta veramente stretta.
Il meccanismo del
giallo, il delitto, l'investigazione, la scoperta del colpevole, sono
solo la scintilla da cui far partire un racconto che ha sempre al
centro i suoi personaggi, la squadra (ora più che mai allargata) dei
Bastardi, i sentimenti che li tormentano, i pensieri che li
affliggono. Ma anche le passioni, gli amori, i desideri ..
Questa volta tocca
al vuoto, che significa l'assenza di un qualcosa, una mancanza, una
sottrazione, una perdita.
Per Palma, promosso
vicequestore, il vuoto della passione, dopo la separazione dalla
moglie, che gli rinfacciava di essere troppo attaccato al lavoro. Un
vuoto che è assenza di speranza.
Per Ottavia è il
vuoto che nasce da una vita che è come una condanna: un figlio
autistico che sa solo dire mamma mamma e un marito perfetto ma che
forse non ha mai amato. Un vuoto che è una condanna.
Per Lojacono è un
vuoto di futuro: una figlia che si ostina a considerare come una
bambina, mentre Marinella è già in quell'età in cui ci si innamora
in modo assoluto e in cui si è disposti a tutto per la persona
amata. Per Lojacono, inchiodato ad un presente con troppi problemi,
il futuro è qualcosa che non si riesce nemmeno ad immaginare.
E poi gli altri:
Aragona che vorrebbe essere un agente speciale e che invece ha solo
tanti sogni e, per fortuna, anche qualche buona intuizione.
Francesco Romano un
vuoto di certezze, che nasce da quella bambina salvata da un
cassonetto di rifiuti che gli ha dato nuova speranza. Ma per poterla
adottare serve essere in due, e Romano la sua scelta per il suo
futuro non riesce a farla.
Anche Alex deve
fare una scelta, per se stessa e per la persona che ama. Vuoto di
coraggio, scrive l'autore nella terza di copertina. Quel coraggio che
non le manca nel lavoro, anzi.
Poi Pisanelli,
salvato per un pelo da quell'ospite che lo stava uccidendo e che ora
è vuoto di energia. E quanta energia avrebbe bisogno per portare a
termine quella sua indagine sui finti omicidi nel suo quartiere,
proprio ora che sa chi è l'assassino.
Infine Elsa
Martini, la sostituta commissario che è anche sostituta di
Pisanelli: per lei, per tutti i cambi di sede, per l'impossibilità
di mettere radici, si può solo parlare di vuoto di presente.
Anche a novembre a
Napoli arriva il freddo ed un freddo che da ancora più fastidio
perché qui, a due passi dal mare, non te lo aspetti questo freddo.
In commissariato a
Pizzofalcone è arrivata un nuovo elemento, dal nord, da Torino, in
sostituzione di Pisanelli, “il presidente”: si chiama Elsa
Martini ed è un nome è preceduto dalla sua fama: una tipa
tosta, decisa, mal disposta a tollerare certe regole se sono contro
il suo senso di giustizia.
Forse, tra tutti, è
lei la più bastarda di tutti.
Anche lei seguirà
questa indagine che, in tema col libro, parla di un vuoto: è il
vuoto dell'assenza della professoressa Chiara Fimiani, insegnante di
lettere nell'istituto tecnico Giancarlo Siani, che dal fine settimana
non ha fatto avere notizie ai colleghi dell'istituto e lunedì non si
è presentata al lavoro.
Al commissariato si
presentano il vicepreside Rigosi e la professoressa Costanzo che
della Fimiani era molto amica.
Due giorni senza
avere notizie, il telefono staccato, l'assenza, forse è un po' poco:
ma c'è quel messaggio mandato proprio alla Costanzo “questo
stasera mi ammazza ..”
Il
“questo” dell'sms all'amica potrebbe essere il marito della
Fimiani, Marcello Baffi, un'importante industriale con aziende non
solo in Italia, personaggio molto in vista nella Napoli bene con un
futuro in politica che non tiene nascosto.
Altri
poliziotti lascerebbero cadere nel vuoto le parole due due
insegnanti, non c'è una denuncia, il personaggio su cui indagare è
molto in alto e una mossa azzardata in quell'ambiente significherebbe
alzare un vespaio (e forse il rischio di una chiusura per
Pizzofalcone).
Ma i
Bastardi sono così perché più che alle regole, sanno fidarsi più
delle singole intuizioni: capiscono che dietro i timori della
Costanzo c'è qualcosa di serio e così decidono di muoversi, facendo
qualche domanda in giro, prima nella scuola dove insegna:
L'aula in cui avrebbero dovuto incontrare coloro che potevano fornire informazioni sulla Fimiani era uno stanzone vuoto e freddo, rischiarato da una luce livida che filtrava attraverso un finestrone opaco e sporco. In fondo c'era una vecchia lavagna, si cui si intravedevano formule matematiche e parole cancellate male.
[..]
Vuoto, rifletté Lojacono. Questo posto è vuoto. Di un vuoto più grande di quello che sembra, più grande di tutto. Vuoto di sogni.
Parlando
con le persone amiche della Fimiani, scoprono che di Chiara Fimiani
ne esistono due: la prima era la moglie del noto industriale
sorridente e taciturna, che frequentava circoli esclusivi, sempre un passo indietro il brillante marito; l'altra la professoressa dolce e gentile, pronta a farsi carico dei problemi familiari degli alunni, mai assente e in prima linea in qualsiasi attività utile a tenere i ragazzi a scuola.
L'indagine
“discreta” deve scoprire cosa è successa a questa
persona, dall'ultima volta che è stata vista, ad un ricevimento ad
un circolo dove ha pure fatto una “piazzata” al marito,
che si doveva vergognare di qualcosa che aveva fatto..
Se l'indagine
diventa una vera indagine, col supporto della procuratrice Laura
Piras, angelo custode dei Bastardi, è perché avvengono due
fatti: alla Costanzo arriva una lettera dell'amica in cui questa
parlava del marito, accusandolo di essere il peggior delinquente
della terra.
L'uomo che ho amato
da una vita è il mio peggior nemico: per questi sospetti, ora, si
sente in pericolo. Un pericolo che confida all'amica con questa
lettera..
Una lettera che è
un'accusa contro una persona che ha affiancato all'immagine di
imprenditore capace, anche quella di benefattore nei confronti delle
famiglie disagiate di Napoli.
Il secondo fatto è
una scoperta di Aragona (anche lui, dietro quell'aspetto, è capace
di ragionare) sulla barca dei Fimiani: un foulard sporco di sangue.
Così, una
scomparsa, un vuoto, che interessava solo una collega, porterà i
Bastardi ad indagare dentro la vita di questa coppia e a scoprire che
anche nelle vite più piene (di ricchezza, di benessere) può celarsi
un vuoto di felicità.
Il problema del vuoto, sapete, è nelle cose che ci sono dentro
Non si parla solo
del senso del vuoto (che De Giovanni riesce a descrivere in tutte le
sue tinte), in questo capitolo dei Bastardi: c'è un'altra dimensione
dell'animo umano che De Giovanni va ad esplorare e si tratta del
rapporto padre figlio.
C'è quello genuino
della Fimiani nei confronti dei suoi ex studenti, con cui manteneva
un rapporto anche al termine degli studi.
Figli che cercano
di ricostruire un rapporto col proprio genitore, come succede con
fatica ad Alex.
Figli che scoprono
in quel collega quel padre che vorrebbero aver avuto, come per
Aragona con Pisanelli.
Figli che si
scoprono madri dei proprio genitori, come tra Vittoria e sua madre,
Elsa.
Figli che sono una
condanna per la madre, fine pena mai, come per Ottavia.
Figli che per
qualcuno sono un peso da disfarsene, mentre per altri sono un bene da
proteggere, perché ti hanno lasciato dentro qualcosa, di profondo e
che non ti lascia più.
Ma, attenzione, il
vuoto non è perenne, non è detto che sia per sempre: se De Giovanni ci ha
lasciato un insegnamento nei suoi libri è che accanto a tanta
disperazione si può trovare anche la speranza di un riscatto, di una
vita diversa, di una vita piena.
L'uomo dai capelli candidi rientrò dalla spiaggia, reggendosi al suo bastone.Il mare festeggiò con un formidabile ventaglio di spuma
Qui trovate la presentazione del libro alla Passione per il delitto ad Erba.
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