Qual è il candidato del partito del PIL?
E i suoi elettori chi sono? Gli imprenditori che reclamano grandi opere, meno tasse, meno burocrazia?
Tutto bello, peccato che il PIL sia frutto del lavoro delle imprese di cui fanno parte anche i quadri e i dipendenti, non solo manager e proprietari.
Gente che paga le tasse (tassazione all'origine), italiani e immigrati, che pure prendono i treni ogni mattina ma non sono i treni dell'alta velocità (e nemmeno i treni merci).
Gente che ha paura per il proprio futuro ma non perché sono arrivati gli immigrati ma per la precarietà del mondo del lavoro.
Che spessi deriva dalla delocalizzazione delle imprese, dall'Italia verso quei paesi dove non ci sono i sindacati, dove non ci sono quelle rotture di scatole delle leggi ambientali.
Che è quello che ci ha raccontato lunedì Report sui marchi del lusso che comprano i tessuti in Cina e realizzano i capi in Tunisia.
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