16 settembre 2020

Il gioco dell'opposizione

 E' un gioco facile quello dell'opposizione a questo governo "strano": qualunque cosa succeda vince sempre, come il banco nelle sale da gioco.

Non scoppiano le infezioni nelle scuole? Ecco, ti dicono, il virus non esiste.

Una classe viene messa in quarantena? Ecco, avete visto, governo di incapaci.

Chiaro, non stiamo parlando del miglior governo possibile, Azzolina non è la Montessori come Conte non passerà alla storia come grande statista.

Ma i problemi sui mezzi di trasporto sono da imputare alle regioni (e qui in Lombardia si viaggia a pieno carico).

I vuoti nelle cattedre, specie negli insegnanti di sostegno, sono un problema che ci trasciniamo da anni: l'anno scorso abbiamo investito 11 ml sugli insegnanti di sostegno, meno delle multe che paghiamo per i risarcimenti alle famiglie.

Questa opposizione è brava a portare il discorso solo su quello che interessa: le sterili polemiche sui banchi, sulle assunzioni non fatte (vi ricordate le polemiche dei mesi passati quando la ministra voleva fare il concorso mentre il PD voleva assumere i precari?) e quando non ci sono fatti da usare se li inventa, come la foto pubblicato dal presidente Toti coi bambini in ginocchio nella scuola di Genova.

E i temi relativi allo smart working, al riscaldamento climatico, all'aria delle nostre città, a come cambiare la sanità pubblica?

Tutto in secondo piano: nel fine settimana comincerà il campionato e il prossimo assillo per il governo sarà aprire gli stadi.

Dopo aver chiuso lo smart working (ps: e la banda larga per tutti?) perché mica possiamo lasciare le Torri di Milano vuote.. 

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