19 settembre 2020

Il criminale pallido di Philip Kerr

 


La torta di fragole del caffè Kranzler capita sempre sotto gli occhi quando si è a dieta e se ne deve fare a meno.

Be’, di recente ho cominciato a provare la stessa sensazione verso le donne. L’unica differenza è che non sono a dieta: ma mi ritrovo lo stesso a essere ignorato dalle cameriere. E ce ne sono di carine, in giro. Di donne, voglio dire, anche se potrei scoparmi benissimo una cameriera, come una qualsiasi altra creatura di sesso femminile. Ce n’è stata una, un paio di anni fa. Ne ero innamorato, ma scomparve. Be’, è una cosa che capita a parecchia gente in questa città. Ma da allora in poi ho avuto soltanto rapporti occasionali. E ora, a vedermi girare la testa di qua e di là sull’Unter den Linden, si direbbe che segua il pendolo di un ipnotizzatore. Non lo so, forse è il caldo. Quest’estate Berlino ribolle come l’ascella di un fornaio.

Berlino settembre 1938

Il secondo capitolo della trilogia di Philip Kerr con protagonista il detective berlinese Bernie Gunther si svolge alla fine di un'afosa estate inizio autunno nel 1938. La Germania è saldamente nelle mani del partito nazista e di Adolf Hitler che, dopo aver chiesto la Renania e la Lorena, dopo aver invaso l'Austria senza che nessuno in Europa glielo impedisse, sta ora puntando la regione dei Sudeti in Cecoslovacchia.

Sono i mesi in cui le democrazie europee, in particolare i governatori di Francia e Inghilterra, temono lo scoppio di una nuova guerra. Hitler non fa paura, anche se tutti conoscono le sue idee contro gli ebrei, tutti conoscono le violenze e i progrom che sono costretti a subire.

Tutto questo porterà poi agli sciagurati accordi di Monaco, epilogo della seconda guerra mondiale che scoppierà l'anno successivo.

Ma nel frattempo a Berlino si vive questo periodo senza troppe paure anzi, quando Hitler fa sfilare i reparti della divisione meccanizzata Pomerania, questa viene accolta con freddezza dalla popolazione.

Servirà ancora un po' di propaganda per scaldare i cuori dei tedeschi per mandarli al massacro: “nichts für uns alles fur Deutschland”.

Il detective Bernie Gunther è uno di quelli che la vive con distacco: ex ispettore della polizia criminale (anche in gamba), è uscito anni prima per non dover avere a che fare con quegli schizzi di fango che non vanno più via.

La repressione degli ebrei, degli omosessuali, dei comunisti, di tutti i nemici del Reich. Un corpo di polizia diventato un manipolo di squadracce col compito di ripulire la Germania dai criminali di strada. Perché i ladri e i criminali dentro il partito nazista, dentro la classe dirigente corrotta e complice del regime potesse continuare a fare i loro affari.

Meglio indagare in privato, su piccoli casi di persone scomparse (nella Germania di Hitler non mancavano certo) o, come gli succede in questo caso, su una storia di ricatti.

Si tratta del figlio della proprietaria della casa editrice Lange, ricattato da qualcuno che è venuto in possesso di una serie di lettere scambiate col suo amante.

Si finisce in un campo di concentramento, un KZ, per questo, con una bella stella rosa sul petto. A meno di non aver i soldi per un investigatore che metta le cose a tacere.

Contemporaneamente a questa indagine, a Bernie arriva una proposta dal capo della Kripo, Arthur Nebe, che lo convoca di notte sulle rovine del Reichstag e gli fa uno strano discorso: “ho creduto che il nazionalsocialismo avrebbe riportato il rispetto per la legge e l’ordine in questo paese.”

C'è qualcuno che vorrebbe che rientrasse nella Kripo, si tratta nientedimeno che del capo della RSHA (il servizio di sicurezza delle SS), il generale Heydrich.

L'indagine sul ricatto, porta Bernie, col suo assistente, ad entrare nel mondo della psicoterapia, qualcosa di molto vicino alla psicoanalisi che il partito nazista aveva messo fuorilegge in quanto teoria partorita da un ebreo, Freud.

Ma nella clinica del dottor Kindermann, a Wansee (poco lontano dalla villa dove qualche anno dopo verrà pianificata la soluzione finale, ma questa è un altra storia) non si indaga sulla psiche, alla clinica si lavora per “eliminare i sintomi dei disturbi mentali trattando quei comportamenti che hanno portato al loro manifestarsi.”

Un hotel di lusso dove chi ha i soldi poteva evitare di incappare nel Comma 175, quella parte del codice penale che identifica la psicoanalisi come reato.

Anche perché questo Kindermann è un medico importante negli alti ranghi del partito, “docente alla Scuola di Medicina della Luftwaffe e specialista alla clinica privata del partito”.

Il fiuto di Bernie lo porta sulla pista giusta: usando come esca un pacchetto con cui pagare il ricatto, in coppia col socio Bruno Stahlecker, trovano la persona che sta ricattando Reinhard Lange e la ricca madre.

Ma non fa in tempo a chiudere il caso perché viene portato all'Alex (il nome del palazzo della Kripo a Berlino), ma non per la convocazione di Heydrich: qualcuno ha pugnalato il suo socio mentre stava sorvegliando la persona sospettata del ricatto contro i Lange.

Nemmeno il tempo di realizzare la morte dell'amico, che Bernie viene portato alla sede della SD, il servizio di sicurezza delle SS, da Heydrich stesso: “Alto, scheletrico, con il lungo e pallido viso privo di qualsiasi espressione, come una maschera mortuaria di gesso”.

L'aspetto da guerriero ariano e anche un cuore di ghiaccio: la ragione della convocazione è presto detta, a Berlino un assassino sta uccidendo diverse giovani ragazze, uccise, mutilate e violentate, senza che l'efficiente polizia del Reich sia riuscita a catturarlo.

O, meglio, qualche funzionario zelante della Kripo avrebbe pure fatto confessare un ebreo (non a caso) come responsabile delle morti, ma mentre era in carcere un nuovo delitto con le stesse modalità fa capire che l'assassino sia ancora libero.

«In altre parole voglio che lei rientri nella Kripo, Gunther, e che acciuffi questo pazzo criminale prima che uccida di nuovo».

Non si può dire no ad uno come Heydrich, non si sa mai come può andare a finire. E poi non c'è più nienre da fare nemmeno per catturare l'assassino di Bruno, visto che si sarebbe suicidato in casa.

Dopo aver pugnalato Bruno con una baionetta.

Tutto limpido. O forse no, perché quel suicidio, quell'uomo impiccato lasciano in Bernie una sensazione strana. Perché quell'uomo è stato strangolato, prima di essere stato impiccato ..

Ma ora Bernie Gunther è il commissario Gunther: rientrato alla Kripo con un nuovo grado, si trova a capo di una sua squadra che ha dentro alcuni funzionari della Kripo e dell'Orpo (la polizia di strada). E poi un medico legale, il dottor Illman che pure lui aveva lasciato la professione di medico legale perché contrario al nazismo e una donna, frau Kalau vom Hofe una brillante psichiatra legale, entrambi amici di Nebe.

Un commissario piazzato nella squadra da Heydrich, un medico non nazista e una donna: ce n'era abbastanza affinché nella Kripo fossero visti con sospetto:

Una spia, una donna e un dissidente politico. Mancava solo che lo stenografo si alzasse in piedi a cantare Bandiera Rossa, ..

Le quattro ragazze erano tutte giovani, la rappresentazione della bellezza ariana, non avevano grossi problemi, e sono state trovate con la gola tagliata. Uccise, spiega il dottor IllmanCon uno strano rituale

« ..ritengo che la ragazza debba essere stata appesa a testa in giù quando le hanno tagliato la gola. Come si fa con i maiali».

Un particolare che fa scattare qualcosa, in seguito, nella mente di Bernie.

Una strana associazione di idee con una brutta vignetta vista su Der Sturmer, il giornale fortemente antisemita di Julius Streicher, governatore della Franconia.

Otto bionde ragazze tedesche erano appese a testa in giù, nude e con la gola tagliata. Il sangue colava in un vassoio liturgico, tenuto dalla grottesca caricatura di un ebreo.



Possibile che la mano dietro quelle morti porti all'interno dell'entourage del partito nazionalsocialista, verso qualcuno che vuole sollevare l'opinione pubblica contro gli ebrei?

Si tratta di un'indagine complicata, perché qui si tratta di indagare di un membro del partito, anche amico di Hitler,ed entrare dentro il terreno minato della guerra per bande tra le varie anime del nazismo.

Quella di Himmler e della sua cerchia e quella di Goring. In lotta per conquistarsi i favori di Hitler e conquistare maggiore potere.

Se in “Violette di marzo” Philip Kerr ci raccontava del cinico opportunismo dei tanti tedeschi che si convertivano al nazismo, in questa indagine di Bernie scopriamo il lato nascosto della società tedesca, quella che Hitler ha sollevato dal baratro di Weimar e reso felice e ridente. Un lato oscuro di sesso prostituzione e pornografia, di corruzione, di una povertà diffusa (perfino per la classe media).

Nel frattempo, con l'accordo di Monaco, Francia e Inghilterra assecondavano nuovamente le brame del “dannato cuculo”, rompendo gli accordi con la Cecoslovacchia per una “pace dei nostri tempi” che sarebbe durata solo un anno.

Il mondo stava precipitando verso la guerra al passo dell'oca e di lì a poco la notte dei cristalli avrebbe mostrato, ancora una volta, il volto mostruoso della Germania nazista. E Bernie?

Bernie Gunther che pure ha avrà il coraggio di portare a termine la sua indagine, fin dentro al castello di Wewelsburg, coi riti paganici delle SS, sarà testimone disincantato e impotente di tutto questo.

Un eroe? No, ce lo dice egli stesso

Non sono un cavaliere senza macchia e senza paura. Sono solamente un uomo su cui il tempo ha lasciato il segno, che se ne sta all'angolo della strada con indosso un cappotto sgualcito e che ha solo una vaga idea di quello che si può anche definire morale.

Non un eroe, solo un uomo disincantato, duro ma onesto , con una certa ironia pungente buona per sopravvivere agli eventi. Ma anche un investigatore capace di osservare e di mettere assieme fatti all'apparenza scollegati e di sbrogliare quella “matassa ingarbugliata” che è il suo caso. Ma forse nella Germania nazista, dove il sonno della ragione stava generando giovani mostri in divisa da gioventù hitleriana, anche una persona così è un eroe.

Il primo capitolo della trilogia di Bernie Gunther, “Violette di marzo”

La scheda del libro su sito di Fazi Editore e il link da cui scaricare il pdf del primo capitolo.

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