Ieri mattina seguivo il microfono aperto su Radio Popolare dove si parlava di Milano, della possibile candidatura di Albertini (che poi ha rifiutato) e delle differenze tra i due possibili candidati, centrosinistra con Sala e centrodestra con .. chi lo sa.
Mi ha sorpreso il tono di alcuni ascoltatori, elettori di Sala, che se la prendevano con chi contestava alcune scelte di questa amministrazione, come la nuova colata di cemento che coprirà la città a partire dagli ex scali ferroviari.
Non solo, quando veniva tirato fuori il tema della gentrificazione, ovvero le persone costrette ad andarsene dai quartieri riqualificati per l'aumento dei canoni, la risposta era è così in tutto il mondo e le persone povere possono andarsene da via Padova e andare altrove.
Anni di spostamento a destra, hanno prodotto questo: da un sindaco di centro sinistra mi aspetto che ci si occupi anche dei “poveri”, delle persone con meno disponibilità economiche, con alloggi popolari che non siano i soliti casermoni inguardabili.
Ma quando si tirano fuori queste questioni (cosa sta facendo Sala e il centrosinistra in generale) per le politiche abitative, per la qualità dell'aria, per il trasporto pubblico, ti senti rispondere “allora volete la Lega? Volete Salvini?”
Ecco, non voglio Salvini ma nemmeno un amministrazione che chiede i voti “utili” solo perché altrimenti c'è il babau.
E lo stesso vale a livello nazionale: sentir Letta invocare riforme importanti come la giustizia (perché altrimenti non arrivano i soldi, il che è parzialmente non vero) con questo centrodestra, mi da molto fastidio. Perché io e molti elettori di sinistra, non ce lo siamo dimenticati il caimano, conosciamo bene il sistema CL e Lega qui in Lombardia.
Non mi è piaciuta l'operazione Draghi, non mi piace questa santa alleanza con tutti dentro per fare riforme che magari non risolvono i problemi del paese (la sanità territoriale, il trasporto locale, la svolta verde con le rinnovabili) e non mi sta piacendo nemmeno questo PD, la direzione che sta prendendo, sempre meno a sinistra.
Gli elettori non hanno la bocca così buona come si crede: anche sulla questione palestinese, dove non si può tirare in ballo il diritto alla legittima difesa senza ricordare le politiche di occupazione di Israele.
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