03 marzo 2022

All'armi, all'armi!

L'ostracismo dei giornalisti (e di associazioni come l'Anpi) che si permettono di raccontare questa storia allargando lo sguardo alle colpe dell'occidente.

Università, che si riteneva enti di cultura, che bloccano lezioni su Dostoevskij perché il momento è delicato. Anzi, no, per par condicio un autore russo e uno ucraino.

Sindaci che invocano l'abiura di Putin ad artisti russi (tutto bello, ma abbiamo fatto lo stesso per calciatori turchi, per cittadini egiziani?).

Pur di portare acqua al mulino della narrazione tossica per preparare l'opinione pubblica alla guerra, diversi giornalisti (che fino a ieri negavano l'importanza della Resistenza) hanno tirato in mezzo i partigiani: anche loro hanno ricevuto armi dagli alleati per combattere.

Dimenticandosi, poverini, che gli alleati lesinavano gli aiuti alle formazioni partigiane rosse, che gli aiuti arrivarono in maggior parte nell'ultimo anno e, soprattutto, che tra partigiani e nazifascisti non c'erano trattative di pace.

Stiamo vivendo un brutto momento, questa sbornia militaresca, questa chiamata alle armi alimentata da una narrazione tossica di parte dell'informazione, non sta facendo bene al paese.

La nuova emergenza metterà in secondo piano (se non proprio una pietra sopra) a temi altrettanto emergenziali come l'ambiente, la sanità (i medici che mancano, le code per prenotare un esame nel pubblico), il lavoro (i salari, lo sfruttamento, le morti).

Stringiamci a coorte ..

Oggi ci accorgiamo del Putin cinico, dittatore, giocatore di poker sulla pelle degli ucraini e anche dei russi. Anche qui, politici e giornali con un gioco di prestigio ora ci dicono quanto sia cattivo. Oggi, non quando faceva a pezzi la Cecenia, quando imprigionava e uccideva giornalisti.

Oggi ci accorgiamo della Crimea, della situazione in Ucraina, delle regioni russofone, dove la situazione di crisi dura da sei anni.

A proposito, sempre sul tema della tossicità dell'informazione: per giustificare l'invio delle armi in Ucraina (che passerà tramite contractor privati, visto che l'Europa come entità militare non esiste e la Nato non vuole o non può entrare direttamente nel conflitto) si racconta degli aiuti militari alla Russia contro Hitler.

Ecco, anche su Hitler le allora democrazie europee (l'America era da tempo lontana dall'Europa) non vollero vedere l'ascesa criminale e militare di Hitler.

L'annessione della Saar, dell'Alsazia e della Lorena, l'Anshluss dell'Austria (e il cancelliere austriaco era amico di Mussolini, che aveva promesso protezione). Fino alla richiesta della regione dei Sudeti.

Non si era volute vedere la propaganda antisemita, il riarmamento, la brutalità di un regime. Fino a Monaco. Anteprima della seconda guerra mondiale.

Ma quell'Europa era spaventata da Stalin, dal comunismo, quel pittoresco cancelliere tedesco che aveva portato legge e ordine in Germania poteva far paura?

Nel 1932, Einstein sulla guerra diceva "la guerra non si può umanizzare, si può solo abolire".

Va soro spiegato ai produttori di armi, ai loro lobbisti e ai tanti fan di Putin che, oggi, portano avanti la caccia alle streghe.

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