A parole vogliono tutti la pace nei fatti però si continua a combattere, con quali armi, con quante forze e fino a quando e a chi fa comodo questa guerra? Inizia con queste domande l’anteprima dell’ultima puntata di Presadiretta di questo inizio 2022: ad un mese dalla guerra si continua a combattere, il conflitto non risparmia le vite dei civili, vengono colpiti gli ospedali. Quegli ospedali che potrebbero curare anche le persone che si ammalano per il covid, visto che la pandemia non è stata ancora debellata, nemmeno in Italia: dall'inizio del conflitto ci sono stati 72 attacchi a ospedali, ad ambulanze e medici, con 71 morti e 37 feriti, lo denuncia l'Organizzazione Mondiale della Sanità.
I negoziati sono ancora in stallo, dalla Russia arrivano notizie per cui l’invasione potrebbe fermarsi con la conquista delle regioni russofone, ma nel frattempo i bombardamenti proseguono anche nelle altre città. Sull’altro fronte, sembra di aver fatto un salto indietro del tempo di almeno quarant’anni, con la corsa al riarmo tra fine anni ‘70 e l’inizio degli anni ‘80: l’Italia si è impegnata a spendere per la difesa il 2% del PIL, ancora non si sa da dove si prenderanno i soldi. Si torna a parlare con una incredibile sufficienza di armi nucleari, di deterrente nucleare, dimenticandosi di quanto questo equilibrio delle armi possa essere fragile.
La via diplomatica, il cessate il fuoco, sarebbe l’unica soluzione per fermare le morti, i profughi, l’emergenza sanitaria e, come effetto a lungo termine, gli effetti a catena nel resto del mondo.
Presadiretta tornerà ad occuparsi della guerra in Ucraina raccontando dell’esercito di Putin, che non è riuscito a portare a termine la sua guerra lampo, sempre che questi fossero veramente i suoi piani, su questo il generale Li Gobbi ha molti dubbi:
Ma è un fatto che nessuna delle principali città ucraine è caduta, la stessa Mariupol resiste, a Kherson si combatte…
E chi ha detto che l’obiettivo fosse prenderle adesso? Leggo da giorni notizie e bollettini che enfatizzano la resistenza incontrata sul campo dall’esercito russo grazie alla “capacità di reazione” ucraina, superiore a quel che si pensava. Insieme ad analisi che accreditano per questo il fallimento dell’offensiva-lampo che “era nei piani di Putin”. Ancora una volta: ma chi lo ha detto?Perché secondo lei non è così?
Io non posso sapere quali fossero i piani del Cremlino. Quello che penso è che se l’intendimento fosse stato condurre una “guerra lampo” verosimilmente l’intera campagna sarebbe stata impostata in maniera diversa. Ad esempio tentando di sfruttare il fattore sorpresa e puntando decisamente su Kiev per “decapitare” da subito la leadership ucraina ed imporre la resa. Ma molti dati oggettivi sembrano smentire che questo fosse l’intendimento.Ad esempio?
Oggi si dice che la guerra è iniziata da un mese. In realtà è iniziata nel 2014 se non prima. La cosiddetta “operazione militare speciale” di Putin è la sua evoluzione. Del resto, quando si pianifica una guerra lampo non si fanno per mesi grandi manovre sul confine che provocano da subito l’approntamento dell’avversario per la difesa. Inoltre l’avvio stesso dell’operazione potrebbe far sorgere sospetti.
Il cattivo stato del suo esercito, del suo cattivo equipaggiamento, è colpa, della corruzione che arriva fino ai vertici delle forze militari “è lo specchio della Russia di Putin” racconta un consigliere di Naval’nyj alla trasmissione. È possibile arrivare ad un colpo di stato in Russia: “in questo momento gli imprenditori, le elite, odiano Putin perché ha disconnesso la Russia dal sistema globale, dal mondo, e ci sono anche molte persone nel suo governo che vorrebbero deporlo. Ma è molto difficile perché Putin ha una sua guardia personale di fedelissimi agenti strapagati, con un extra budget segreto, un apparato di intelligence di circa 50 mila persone che controlla tutti quelli che entrano in contatto con lui. Anche nel suo entourage stanno bene attenti a parlar bene di lui, anche quando ci si incontra da soli, perché sanno che qualsiasi informazione verrà riferita al capo. L’unica strada è introdurre sanzioni ancora più pesanti, possono fare davvero la differenza perché pezzi importanti del cerchio magico di Putin potrebbero abbandonarlo.”
Putin il pazzo, Putin che vuole invadere anche l’Europa, Putin il macellaio, come lo ha definito Biden, subito smentito dalla sua stessa amministrazione. E per combattere il pazzo (che pazzo non lo era evidentemente quando comprava armi da noi, quando stringeva accordi con l’Eni, quando i suoi oligarchi erano ricevuti coi tappeti rossi in Italia), servono più armi, perché ti dicono, la pace si prepara con le armi. La corsa al riarmo,nonostante l’opinione diversa degli italiani, a sentire i sondaggi: la proliferazione di armi non ha portato alcuna pace nel mondo, non l’ha portata in Iraq, in Yemen, in Afghanistan.
La scheda del servizio: “CESSATE IL FUOCO”
Questa sera alle 21.20 su Rai3 e in streaming su RaiPlay.
Mentre la campagna di invasione russa sembra in stallo si intensificano i bombardamenti sulle città e la popolazione civile vive una catastrofe anche sanitaria. I tavoli della diplomazia tacciono, la corsa al riarmo contagia tutta l’Europa e cresce la paura che la Russia possa ricorrere alle armi nucleari. A chi fa comodo questa guerra? Perché non si arriva a un cessate il fuoco?
Riccardo Iacona discuterà di tutto questo in diretta con Andrea Riccardi fondatore di Sant’Egidio, Comunità che da sempre intraprende iniziative diplomatiche sui fronti di guerra in tutto il mondo, promuove corridoi umanitari ed è attiva sul campo in Ucraina con moltissime iniziative di aiuto alla popolazione e agli ospedali.
PresaDiretta attraversa di nuovo la guerra in Ucraina per provare a capire perché un accordo di pace sembra ancora così lontano.
La drammatica situazione sanitaria nel Paese, dove decine di ospedali sono stati distrutti e centinaia bombardati attraverso le storie, le parole e le immagini girate dai testimoni.
Tutte le occasioni mancate per un cessate il fuoco, per capire come si stanno muovendo davvero le diplomazie nel mondo.
Un’analisi approfondita del teatro di guerra, delle armi usate, delle strategie militari e degli scenari futuri possibili. E poi l’escalation che preoccupa il mondo intero: la Russia in difficoltà potrebbe ricorrere alle armi tattiche nucleari?
La Russia del dissenso e la denuncia della corruzione diffusa attraverso le parole del consigliere di Navalnyj: Vladimir Milov. E poi le criptovalute, in che modo possono aiutare Putin a sfuggire alla morsa delle sanzioni?
Intanto fa affari d’oro l’industria del controllo delle frontiere e dei migranti, tra droni, robot e sistemi biometrici. Un viaggio di PresaDiretta nella Grecia laboratorio delle nuove politiche della sorveglianza.
Infine la nostra guerra dimenticata, quella della sanità pubblica. Dopo due anni di pandemia e tante promesse, i numeri delle cure mancate sono scioccanti: 2 milioni di ricoveri saltati, 600mila interventi chirurgici da riprogrammare, 14 milioni di visite specialistiche da recuperare. PresaDiretta ha attraversato i Pronto Soccorso in affanno e il disagio mentale dei giovanissimi, sui quali la pandemia ha lasciato le cicatrici più profonde.
Le anticipazioni dei servizi che andranno in onda questa sera le trovate sulla pagina FB o sull'account Twitter della trasmissione.
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