27 settembre 2022

Ferrovia di sangue di Tom Lin


Da molto tempo uccidere aveva smesso di turbarlo. Si era lasciato alle spalle la città di Corinne, con le sue bische, i saloon e i bar pieni di uomini rabbiosi.  Meno di due ore prima, ming aveva ammazzato un uomo e nella mente il ricordo aveva già iniziato a cedere il passo al fuoco dell'immaginazione. Tra un altro giorno circa, avrebbe superato il corno settentrionale del Lago Salato, e il bagliore mostruoso della ferrovia all'orizzonte si sarebbe avvicinato, diventando visibile come un insieme di legno e ferro.

È la prima volta che mi capita di leggere un romanzo western, ambientato in quegli anni successivi alla guerra di Secessione e l’espansione ad ovest che avrebbe portato i coloni ad affacciarsi alla costa ovest degli Stati Uniti.
A differenza dei film con cow boy ed indiani, questo Binari di sangue riesce ad essere molto più crudo e realistico e allo stesso tempo, a mantenere una sospensione rispetto alla realtà. Si mescolano magia e sangue in questo racconto che ha al centro un uomo che sta consumando la sua vendetta.

Non è un bianco, prima di tutto: si chiama Tsu Ming, è un cinese più alto della media dei connazionali e anche ben piazzato. È cresciuto orfano ed è stato allevato da un bianco. Ma tutte queste cose le scopriremo man mano nel corso della storia che inizia nello Utah (per finite a Sacramento, in California,a centinaia di chilometri di distanza) quando incontriamo Tsu Ming che ha appena ucciso un certo Jeremiah, a cui ha tolto la sua pistola e che ora userà per uccederne un altro, James Ellis. Un altro bianco che vive reclutando uomini cinesi da far lavorare lungo la ferrovia della Union Pacific. Un lavoro molto pesante che Tsu Ming conosce molto bene, avendolo fatto per lungo tempo. Prima di liberarsi dai suoi vincoli e fuggire da quei binari come uomo libero.
Come mai questa vendetta?

Ne restavano tre, in quella desolata pianura americana: James Ellis, Charles Dixon, Jeremiah Kelly. Poi, in California, dal lato opposto della Sierra, gli ultimi due nomi, quelli dei fratelli Porter: Gideon al quale all'inizio era stata promessa la sua ragazza, e Abel. Alla fine di tutto c'era il nome che lo aspettava.
C’era una donna, una volta, a fianco a Tsu, di cui era innamorato. Si chiamava Ada, era una bella ragazza promessa ad un altro uomo bianco. Tsu ed Ada si erano sposati, ma alla fine il padre di lei li aveva ritrovati e aveva pagato degli uomini, proprio gli uomini della lista che ora Tsu ha in tasca, per riprendersi la ragazza e mettere il cinese a lavorare lungo i binari.

Un pezzo della storia americana, la storia che passa attraverso quei binari di acciaio che hanno unito l’America consentendo la colonizzazione dei territori dei nativi americani, passa per il sacrificio (e anche la morte) di tanti lavoratori cinesi, la cui storia è rimasta a lungo oscura.

In questo suo viaggio da est verso Sacramento, dove ritroverà Ada, il signor Ming ha a fianco un altro cinese, conosciuto sui binari. Il Profeta. Un uomo capace di prevedere il futuro, come Tiresia e come il personaggio della storia greca, cieco. Senza una storia alle spalle, senza il peso dei ricordi dietro di se. Ma con la capacità di guardare davanti,
quale sarà la sorte delle persone, quale sarà la sorte di Tsu, “l’uomo senza vincoli”, perché il suo tutore, l’uomo bianco che lo aveva cresciuto, era morto.

Il suo viso era insieme antico e senza età. Il tempo aveva segnato i suoi lineamenti induriti dal sole, ma nient’altro. Il Profeta era come pietra vivente e quando parlava gli anni svanivano dalle guance scavate e le orbite infossate..

Da dove arriva il Profeta e da dove arriva questa sua capacità straordinaria? Non importa. Ma non è l’unico personaggio misterioso, o comunque intriso di magia di questo racconto. Ad Elko, un altro dei paesi attraversati nel suo viaggio, Tsu incontra uno strano spettacolo, in un tendone improvvisato. Qui incontro altri personaggi magici: una donna che non prende fuoco, un uomo proveniente da terre lontane capace di assumere la forma e la posa della persona davanti, un ragazzino sordomuto capace di parlare nella mente delle persone. Un messicano bravo a barare con le carte e un indiano in grado di manipolare i ricordi. Quel fardello che ci portiamo dietro, con tutto il suo peso, anche gravoso, col ricordo delle persone, del dolore, di dove veniamo.

Tsu Ming decide di accordarsi a questo strano “circo” di fenomeni, col compito di proteggerli da agguati di criminali o di indiani, fino a Reno. Dove le loro strade dovranno separarsi. Perché c’è sempre Ada nei suoi ricordi .. ricordi che man mano affiorano e che ci raccontano di cosa è successo tra Ada e Tsu, quando lei scoprì qualcosa del suo passato che la spaventò.

Qualcosa legato alla sua capacità di uccidere le persone, con le armi e con quel chiodo di ferrovia che si porta sempre dietro.

In questo viaggio si mescoleranno enigmi, quelli con cui si esprime il Profeta, con sparatorie, morti e sangue. Il sangue che rimane attaccato ai vestiti, che sporca le mani. Gli enigmi sul futuro e le storie che arrivano dal passato, dal passato della terra che questi personaggi, fuori dal comune, si trovano ad attraversare: terre che una volta erano oceani e che oggi restituiscono i resti degli antichi abitanti sotto forma di fossili.

Magici sono anche gli incontri con gli animali, che sembrano rispettare questo cinese che va avanti con un solo scopo, uccidere le persone che gli hanno strappato la moglie, Ada. Anche se.. dopo tutto questo tempo nella sua mente il suo ricordo si fa man mano sbiadito.

Sapeva che alla fine aveva cominciato a dimenticare, e quella consapevolezza era accompagnata da qualcosa di sordo, un sollievo, forse, o una cessazione del dolore. Rinfoderò la pistola e si sfregò il viso con le mani e gli vennero in mente le immagini. Lo sguardo vetroso del Profeta. L’imbonitore bendato nella fossa. Proteus, il gigante mutevole, e gli aiutanti, lo strano potere delle mani, il lavoro delle mani. Hunter con una costola affilata tra le mani. E Hazel, la sua forma, il suo viso, avvolta in lingue di fiamma.

Solo alla fine, liberato dai ricordi, spariti, Tsu Ming, un assassino con un suo codice etico, riuscirà ad essere veramente libero. Libero dalla schiavitù dei binari, dall’obbligo della vendetta.

La scheda sul sito di Einaudi

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