18 settembre 2022

Cosa rimane di questa estate e di questa campagna elettorale?

Siamo ad una settima al voto, alle elezioni dove si è parlato di polarizzazione, o di qua o di la, del voto utile (turatevi il naso altrimenti vince la destra), di Peppa Pig, dei patrioti, delle ingerenze russe (uscite da un documento dei servizi Americani, che hanno voluto lanciare un monito al futuro governo).

Cresceremo i nostri figli come dei bambini sani. Vogliamo la famiglia tradizionale. Basta col reddito di cittadinanza e basta con le troppe tasse (e magari anche un altro condono per le tasse non pagate, che non è voto di scambio, mi raccomando).

Dall'altra parte, con un salto carpiato, andiamo oltre al jobs act (che vuol dire?), peccato non aver fatto lo ius scholae..

I partiti, movimento 5 stelle e Unione popolare a parte sembravano voler rivendicare di più la patente di atlantismo come affidavit per poter governare che non i problemi veri delle persone. Come il caro bollette, che nasce non da oggi, ma dall'averci legato mani e piedi ai gasdotti verso la Russia e aver penalizzato in questi anni le rinnovabili.

Come ne usciamo? Rigassificatori, trivelle, diversificazioni rispondono quelli dell'agenda Draghi (che poi alla fine non esiste né l'agenda e nemmeno Draghi, almeno al momento).

I rigassificatori non saranno pronti prima della prossima primavera (quello di Piombino), le trivelle sono come il grano autarchico di Mussolini e la diversificazione vedremo, già l'Algeria alza le mani sul maggior gas promesso. Il nucleare?  Forse quello di quarta generazione, quando sarà pronto.


Questa campagna elettorale è cominciata sotto il caldo torrido di questa estate (dove si parlava di rischio siccità, dei problemi idrici) e terminata questa settimana (dopo la tragedia nelle Marche e lo studente morto schiacciato da una lastra nel corso di uno stage, per avere crediti aziendali): si è parlato  di tutto, ma di niente in realtà.

Avete sentito i candidati (anche quelli paracadutati dal nord al sud) discutere della crisi del sistema sanitario, del problema delle scuole (da sistemare), di quello che è diventato il lavoro in Italia (povero, malpagato, sottoposto a ricatti)?

Li avete mai sentiti parlare di mafia? A parte i moniti dell'ex magistrato Scarpinato (candidato coi 5s che lanciava l'allarme della normalizzazione del fascismo e della mafia), nessuno. Giusto ieri, quando Italia Viva ha accusato Conte di usare un linguaggio mafioso..

Questa è stata una campagna elettorale all'insegna della non credibilità dei candidati, dei leader.

Non stupiamoci se poi le persone votano di pancia oppure non votano proprio. Almeno non chiamiamola democrazia, questo sistema dove la rappresentanza non è più nelle mani del popolo.

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