16 novembre 2006

L' afghano di Frederick Forsyth

Se la giovane guardia del corpo talebana avesse saputo che quella chiamata lo avrebbe ucciso, non l'avrebbe mai fatta. Ma non lo sapeva, così la fece e morì.

Inizia così, con poche parole asciutte, il romanzo "l'Afgano" su Frederick Forsyth. Da questa introduzione si capisce lo stile che avrà la storia: nè una parola di più nè un parola di meno.
Ingredienti della spy story sono Al Qaeda, che sta architettando un nuovo attentato spettacolare chiamato Al Isra (come l'esperienza mistica di Maometto). I suoi vertici Bin Laden e Al-Zawahiri e anche gli altri leader dell'estremismo islamico sparsi nel mondo.
I servizi di Intelligence inglese (MI6 e MI5) e la miriade di servizi americani (CIA, NSA, FBI, ...) i quali, in seguito alla casuale scoperta del nuovo attentato segreto che sta organizzando Al Qaeda, lavorano a stretto contatto per sventarlo prima della prossima conferenza del G8.

Chi meglio di un ex ufficiale dei SAS, originario dell'Iraq, potrebbe infiltrarsi nell'organizzazione terroristica, per carpirne i piani e bloccarli?
E' l'Afgano, ossia il colonnello Mike Martin, che prenderà il posto di un vero combattente talebano Izmat Khan, detenuto da cinque anni a Guantanamo.

Oltre alla storia di spionaggio, il libro ha il merito di descrivere, in modo approfondito ma senza essere troppo pesante, il retroscena storico che ha portato l'Afghanistan alla situazione attuale: la guerra coi russi, dove i Mujaheddin combatterono anche grazie agli aiuti occidentali per scacciare l'armata rossa. La nascita delle Madrasse in Pakistan (che accoglieva i profughi della guerra): scuole religiose dove venivano insegnato ai giovani i principi del Wahabismo.
La nascita del movimento degli studenti, i Talebani (da "talib" studente) fondato dal Mullah Omar per combattere l'anarchia venutasi a creare nel paese, nel 1989, quando varie fazioni di mujahidin entrarono in lotta per il potere, per riportare l'ordine nel paese.
L'alleanza tra il movimento dei Talebani con il gruppo Al Qaeda di Bin Laden, gli attentati dell'11 settembre e la guerra successiva della coalizione occidentale.
A metà strada tra un'inchiesta giornalistica e un romanzo, difficilmente troverete altri libri che codensano un periodo così denso di eventi in così poche pagine, in modo così conciso.

Ma è anche un libro dove ci si trova immersi nel mondo orientale: quell'immenso mondo dove si parla l'arabo e i suoi dialetti. Fino al pashtum in Afghanistan e l'Urdu in Pakistan
"l'arabo è parlato da mezzo miliardo persone, ma on almeno cinquanta diversi dialetti e accenti diversi. [..] E' una lingua che presenta spesso uno stile elaborato, con numerose figure retoriche, infarcita di forme di adulazione, ridondanze, similitudini e metafore. Inoltre può essere ellittica, dai contenuti sottintesi piuttosto che enunciati esplicitamente".

Quanto conosciamo dell'estremismo religioso arabo? Della jihad? Della religione islamica in generale? Poco ...
Sappiamo poco di questo mondo. Come per i servizi segreti occidentali, costretti a combattere un nemico che spesso veste i tuoi stessi panni, si confonde tra la folla. Sembra uno di noi, ma odia tutti gli occidentali, considerati dei kafir, da sterminare tutti in azioni di kamikaze.
Ma in realtà la maggioranza degli eruditi islamici rigetta questa interpretazione. Il suicidio è un peccato nell'Islam.
La dottrina maggioritaria degli studiosi discorda dall'approccio militante islamista in materia, e ritiene che le operazioni di martirio siano equivalenti al peccato di suicidio, che uccidere civili sia un peccato e che la Sunna (il costume, la Retta Via) non permetta né l'uno né l'altro.

Torniamo al libro: non vi deluderà. Un thriller intenso, appassionante, che ricostruisce uno scenario molto verosimile e inquietante.
Il libro online su ibs
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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Per la precisione
Il colonnello del SAS in pensione
si chiama MIKE MARTIN ( questo stesso personaggio è stato anche il protagonista de "IL PUGNO DI DIO" )

Terry MARTIN è il fratello di MIKE e lavora per i servizi in veste di consulente islamista.

alduccio ha detto...

Grazie per la precisazione.
Ciao

Anonimo ha detto...

Ero in dubbio se leggere il libro, perchè non capivo se era la solita americanata, o meno, ma con questa bella recensione mi hai convinto: vado a comprarlo immediatamente.
Ciao e grazie!

Anonimo ha detto...

Il romanzo di forsyth ha il pregio di essere estremamente scorrevole ma al tempo stesso avvincente..per chi ha amato "Il pugno di Dio", ri-incontrare il maggiore Mike Martin e accompagnarlo in questa missione non può che essere una bellissima esperienza di lettura

Francesco d'Elia ha detto...

Ne "Il pugno di Dio" il compagno di Terry Martin che rimane ucciso in un incidente stradale si chiamava Hillary, ne "l'Afghano" si chiama GOrdon.. Anche Forsyth invecchia..