A "Che tempo che fa" Fabio Fazio ha intervistato Robert Fisk, prendendo come spunto l'uscita del suo prossimo libro "Cronache mediorientali" edito dal Saggiatore.
Libro che, come ha spiegato l'autore, non è solo una storia cronologica di quanto è successo in medio oriente. Inizia col primo incontro con Bin Laden, in Sudan perima delgi atttentati, fino alla guerra contro Saddam.
Cosa ne pensa della condanna morte di Saddam?
La condanna a morte è un atto di ipocrisia. Gli abbiamo dato noi il gas usato nel 92 contro i curdi, la CIA ha invogliato i diplomatici a spingerlo ad una guerra contro l'Iran.
La sentenza non lo condanna per l'uso del gas: perchè altrimenti al processo avrebbe dovuto dire chi glielo aveva fornito. Cioè gli Stati Uniti.
E' un mostro creato da noi. La sua condanna a morte è uno scaricabarile dell'occidente.
Ci sarà un giorno una politica etica?
Non nel medio oriente, perchè non la si vuole. Sicuramente gli arabi vogliono prendere parte della nostra democrazia. Ma anche la nostra libertà, che ora non hanno.
Noi vogliamo comandare il mondo arabo tramite i dittatori. Quando fanno qualcosa che non ci va bene (le armi nucleari, il gasdotto sul Caspio, ...) li attacchiamo. Se stanno buoni (come Gheddafi) li tolleriamo.
Cosa fare per il terrorismo, allora?
Prima della dmeocrazia, serve la giustizia in medio oriente. Sia per gli arabi, che per gli israeliani. Nno si può parlare di guerra eterna, come dice Bush ...
Technorati: Robert Fisk, Saddam Hussein
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