Le richieste di condanna vanno da 5 anni e 8 mesi di reclusione per tutti gli imputati ai quali è contestato anche il reato di devastazione, e 6 anni per gli unici due imputati non incensurati.
I reati contestati vanno dal concorso morale e materiale in devastazione e incendio, porto illegale di esplosivi in luogo pubblico, adunata sediziosa, resistenza e la violenza a pubblico ufficiale, fino alle lesioni volontarie aggravate e il porto di armi improprie.
Non male, considerato che non esistono prove provate (foto, video) che mostrino gli accusati di aver costruito le barricato, devastato le vetrine, incendiato i negozi. Sono accusati solo perchè erano lì.
Per il magistrato, l'aver partecipato alla manifestazione di Corso Buenos Aires è una prova sufficiente di colpevolezza.
Ai giovani viene addebitato di essere stati lì quel giorno e in quel momento, e soltanto per ciò di essere stati corresponsabili di ogni avvenimento prodottosi in corso Buenos Aires.
Neanche fossero responsabili del disastro di Linate (8 ottobre 2001): per i 118 morti sono state emesse, in secondo grado, 5 condanne, 2 assoluzioni e una pronuncia di inappellabilità.
2 commenti:
Rispondere alla violenza fisica di alcuni manifestanti con la violenza giuridica che trattiene da mesi in galera senza processo gli accusati non è degno di un paese che si definisce democratico. Cosa pensano di dimostrare, con questa specie di legge del taglione? Forse potranno spegnere le manifestazioni per un po' di tempo, ma certo le tensioni esistenti nel paese non saranno quietate
La stessa condanna dovrebbe essere applicata ai tifosi che distruggono gli stadi, dopo le partite della domenica...
Tanto per fare un esempio.
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