A quasi tre mesi dal voto e due dal varo del governo, delle grandi manovre che mi aspettavo, delle grandi riforme, è stato fatto veramente poco.
Il DPEF del ministro Padoa-Schioppa ha portato tutti con i piedi per terra: dalle ipotesi di crescita del 3 o 4 % degli anni precedenti, si torna a stime di crescita del 1,2%. Gli italiani capiranno, dicono Prodi e il ministro. Mah ..
Non ci sono soldi e si dovranno coprire i buchi: con la lotta all'evasione (anche se non ho capito bene come, visto che gli strumenti sono sempre quelli di prima); ma anche con un taglio agli sprechi. Chi ha seguito la trasmissione Report della Gabanelli sa come fare: gli stipendi onorevole, le grandi opere che non servono, i contributi all'editoria. Non ci sono soldi per la sanità pubblica? E allora si tagliano le sovvenzioni alle strutture private. Non ci sono soldi per la scuola pubblica? E allora basta regalare soldi alle scuole private.
Gli italiani hanno il problema della casa? Allora si alzino le tasse a chi tiene le case sfitte e delle multe a chi le affitta in nero.
Il prezzo della benzina cresce? Si incentivino,da una parte i trasporti pubblici (su rotaia), e le fonti di energia alternative. Basta col petrolio o col carbone ... le tecnologie ci sono.
Dove sono le grandi riforme? Si doveva cambiare l'informazione pubblica rendendola finalmente indipendente dal sistema politica e invece nulla. Possibile che le stesse persone che hanno portato avanti la cattiva informazione in questi anni, stiano sempre al loro posto?
E la legge elettorale? Un golpe si era detto. Ma ora già è finita nel dimenticatoio. È vero che a sinistra si spera di durare quanto più a lungo possibile, ma rimane sempre una forma di voto lontana dalla base.
Navighiamo a vista: ora l'urgenza è la riforma dei servizi segreti. Dopo lo scandalo per il rapimento Abu Omar. Cambiato il padrone politico, anche i servizi devono adeguarsi al nuovo esecutivo. Alla faccia dell'indipendenza dal mondo politico ....
Ma consoliamoci con la partita di stasera: certo, l'esito del processo a calciopoli rischia di portarci dalle stelle (speriamo) alle stalle. Speriamo di non farci troppo male.
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