Qualche riflessione sulla situazione di crisi in Birmania:
- L’Unione Europea ha adottato il 25 ottobre 2004 la Posizione comune che definisce una serie di sanzioni economiche nei confronti della giunta birmana. Tali sanzioni sono fortemente inadeguate poichè non proibiscono del tutto la possibilità che le imprese europee possano avere legami economici con la Birmania. Queste non incidono sulle entrate finanziarie dei generali e del governo birmano. Al contrario permettono a questi di mantenere vantaggi economici sostanziali a detrimento dei cittadini del paese.
- In Birmania ci sono gli interessi petroliferi della Total francese.
- Cina e Russia hanno opposto il veto alle sanzioni Onu. La Cina esporta armi in Birmania. Come anche l'Italia. La Russia ha appena costruito il primo reattore nucleare per la Birmania.
- Pechino ha anche stretto accordi multimiliardari per lo sfruttamento del gas naturale.
- La russia governata dall'amico comunista di Berlusconi. Ex Kgb. E la Cina, dittatura comunista, sede delle prossime olimpiadi.
- La rivolta è portata avanti dai monaci: l'elite del paese, che per la libertà del paese sono scesi in strada a sfidare i fucili e a morire. La Santa Sede non ha nulla da dire?
La prossima volta che sentite dire che siamo andati in Iraq per abbattere una dittatura, sapete cosa rispondere: "e in Birmania quando andiamo?"
Technorati: Birmania
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