Dobbiamo combattere la microcriminalità (lavavetri, mignotte, questuanti vari ..) per bloccare la grande criminalità. Questo il pensiero del ministro Amato.
Facendo sparire dalle strade lavavetri, mendicanti, prostiture toglieremo la linfa a Cosa Nostra, alla 'ndrangheta, alla camorra?
In questa corsa verso destra di parti della maggioranza ci si dimentica che la manovalanza alla grande criminalità si toglie portando lavoro (in modo da dare alternative oltre allo spaccio).
Si combatte la criminalità con la certezza della pena, ossia contro tutte le prescrizioni, contro i patteggiamenti della pena, contro indulti (dov'erano gli amministratori locali quando si votava l'indulto).
Ossia contro tutte le leggi che i politici stessi si sono votati.
Dalla sinistra radicale (quella di Forgione che permette di avere in commissione antimafia degli onorevoli condannati), dalla sinistra moderata e dal centrodestra.
Forse gli onorevoli preferiscono le care vecchie case di tolleranza, più discrete, per dare la possibilità ai vari Cosimo Mele di svagarsi dopo una dura giornata di lavoro.
Il manifesto oggi titola con la provocazione "Il bandito Giuliano": più che bandito direi l'ipocrita Giuliano. Sarebbe bello che il ministro desse una una ripulita partendo dall'alto: dalla politici stessa all'amministrazione pubblica.
Ha ragione Staino quando parla di microlegalità, non potendo combattere la grade criminalità. E Staino era quello del Beriatravaglio dell'estate scorsa.
E la gente potrà andare a dormire un sonno tranquillo: tanto a Locri, dove comunque si continuerà a pagare il pizzo, dove gli appalti saranno sempre gestiti dalle ndrine locali.
Quanto a Roma: questo il titolo del Messaggero di ieri "Retata di prostitute, blitz dei vigili romani: fermate 56 donne, 20 sono minorenni"
"Dopo i lavavetri, i venditori ambulanti e i parcheggiatori abusivi dei giorni scorsi (147 le persone fermate in sei giorni), oggi la task force anti-degrado voluta dal sindaco di Roma, Walter Veltroni, si è concentrata sulle prostitute."
Una cosa che mi ha fatto veramente indignare è stato il servizio del TG5 sulle ragazze, per lo più rumene, intervistate mentre venivano perquisite dai poliziotti. Il microfono e la telecamera sbattute in faccia: nessun rispetto per la dignità umana.
Il manifesto oggi titola con la provocazione "Il bandito Giuliano": più che bandito direi l'ipocrita Giuliano. Sarebbe bello che il ministro desse una una ripulita partendo dall'alto: dalla politici stessa all'amministrazione pubblica.
Ha ragione Staino quando parla di microlegalità, non potendo combattere la grade criminalità. E Staino era quello del Beriatravaglio dell'estate scorsa.
E la gente potrà andare a dormire un sonno tranquillo: tanto a Locri, dove comunque si continuerà a pagare il pizzo, dove gli appalti saranno sempre gestiti dalle ndrine locali.
Quanto a Roma: questo il titolo del Messaggero di ieri "Retata di prostitute, blitz dei vigili romani: fermate 56 donne, 20 sono minorenni"
"Dopo i lavavetri, i venditori ambulanti e i parcheggiatori abusivi dei giorni scorsi (147 le persone fermate in sei giorni), oggi la task force anti-degrado voluta dal sindaco di Roma, Walter Veltroni, si è concentrata sulle prostitute."
Una cosa che mi ha fatto veramente indignare è stato il servizio del TG5 sulle ragazze, per lo più rumene, intervistate mentre venivano perquisite dai poliziotti. Il microfono e la telecamera sbattute in faccia: nessun rispetto per la dignità umana.
Possiamo stare tranquilli anche noi persone di sinistra: con il giro di vite contro le "professioniste", abbiamo sventato la svolta reazionario-fascista.
Come se tutto questa improvvisa voglia di giustizia non fosse già un'inizio di marcia su Roma.
Capisco che bisogna anticipare la destra sui temi della sicurezza, per evitare che cavalchi le sensazioni di "pancia" della gente. Ma a furia di anticipare la destra non vorrei trovarmi a fianco di Calderoli e Fini.
1 commento:
Non so, quando leggo queste cose, mi trovo concorde con certi pensieri, ma poi si rompe quel leggero velo di contrapposizione forzata, del muro contro muro, e rimango dispiaciuto nell'accorgermi che stavo riponendo fiducia nelle parole sbagliate. Nella rappresentazione delle parole non ci si accorge del velo che nasconde il fondo del palcoscenico dove si manifestano i concetti. Ma non dura a lungo, perchè è troppo grande il desiderio di farlo sapere a tutti. Che ci sono i fascisti! Che sono in mezzo a noi e che dobbiamo sempre stare in guardia, all'erta. E che si deve sopprimere ed evitare ogni progetto di pensiero che, anche in modo casuale, sia riconducibile all'ideologia fascista. E, per non cadere nel tranello, ci si spinge ancor di più nella direzione opposta e per tanto presunta giusta. Ma se continuiamo a dividere il mondo solo in ideologia fascista contrapposta a ideologia giusta (e viceversa), anche la più piccola idea che potrebbe apparire concettualmente conseguenziale ad uno stato di cose(per far del bene si deve fare anche del male, Bibbia?) viene cestinata in nome della sacra resistenza antifascista. E la fine del gioco quale è?E poi, anche la presunzione di essere il depositario della ragione, non è vicino al peccato? Già, ma sicuramente il discorso religioso viene cestinato a priori. Nessun peccatore, forse neanche i fascisti, che sono solo fascisti, unico difetto del creato. Non potrebbe essere più semplice vedere la cosa come reazione di uno o più che quando non ce la fa più, inizia dalle piccole cose, da quelle che ogni giorno ti frantumano il sistema nervoso?visto che volare in alto è riservato a chi ha le ali?E poi magari un giorno sarà possibile cambiare anche tutto il resto, procedendo su per la piramide imperfetta.
Posta un commento